Anche i ricordi felici lasciano cicatrici

Anche i ricordi felici lasciano cicatrici
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

La mitica Audry Hepburn diceva che per essere felici è meglio avere una “pessima memoria”. C’è qualcosa di vero in queste parole; da diversi campi della psicologia, si attesta che se si pensa al futuro, si proverà ansia e se si pensa al passato, si proverà uno stato di depressione. Ma che succede con i ricordi felici?

Tutti abbiamo sperimentato qualche volta il paradosso di ricordare momenti felici e sentirci invasi da una profonda tristezza, questa nasce dalla sensazione che quei momenti sono ormai lontani e che difficilmente torneranno. Al condividere questi ricordi, la nostra voce si impregnerà di nostalgia, come se fossero l’eco di un tempo che ci è stato rubato e al quale torneremmo, almeno per un po’, senza pensarci troppo.

Mettere in moto la macchina del tempo mentale, nonostante ci porti ad un periodo felice, potrebbe turbare il nostro stato d’animo. Anche i castighi che ci hanno inferto dopo aver combinato una marachella ci appaiono, ora, alla luce della nostra mente, divertenti e godibili. In questo modo, i bei ricordi adombrano quelli brutti e anch’essi lasciano cicatrici.

“A volte i ricordi felici sono i più difficili da superare.”

-Il mio amico Eric-

rosa ricordi felici

L’errore di ricordare pensando di essere sempre gli stessi

A volte cerchiamo di ricordare il passato convincendoci che tante cose non sono mai cambiate. Siamo sempre noi, abbiamo solo accumulato rughe e debiti di cui possiamo ancora farci carico.

A volte ricordare è la nostra unica via di uscita per sentirci meglio, per distrarci o per parlare un po’ con qualcuno che ci ha già lasciati, che ci sia o meno una spiegazione. Tuttavia, quando si tratta di cose belle, troviamo sempre dei rimpianti per il fatto che siano finite, soprattutto quando questa fine sembra oppure è definitiva.

“L’errore è guardare lo ieri con occhi di oggi,

desiderare che le cose tornino a essere le stesse

quando voi non siete più gli stessi,

come se si potessero reciclare i sospiri

o dare lo stesso bacio una seconda volta.

I muti non gridano, i sordi non sentono la musica,

con le tre lettere con cui si scrive poi

non potete scrivere ora,

l’amore che è stato, quello non tornerà mai.”

-Marwan-

Non si può replicare la stessa esperienza. La bellezza di molte delle esperienze che viviamo sta proprio nella loro fine. Forse siamo nel giusto a pensare che quel periodo è stato il più bello della nostra vita, e che dobbiamo tenerlo nella nostra anima.

Questo è il primo passo per far parte di una categoria di persone molto speciali, una professione con un grande futuro, quella di creatori di epoche meravigliose.

I ricordi felici restano sempre se li lasciate tranquilli

I desideri sono bei ricordi che si proiettano verso il futuro. Desideriamo poter ricostruire, nel corso della vita, quel sentirci speciali che un giorno del passato ci ha conquistati la mente, il corpo e lo spirito. La memoria ha costruito nel ricordo dei dettagli che non siamo riusciti a cogliere nel momento.

“Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria.”

-Dante Alighieri-

inchiostro ricordi felici

Quel che è certo è che quando si sta male, può risultare molto più difficile ricordare un momento felice che uno triste. Il ricordo triste darà ragione di pensare che nella vita si ha sempre avuto un motivo per sentirsi sfortunati. Il ricordo felice farà pensare: “Starò sprecando i migliori anni della mia vita visto che non riesco a provare le sensazioni di quelli che ricordo come i migliori momenti della mia vita a questo mondo?”

La cicatrice del ricordo brutto ferisce, può farvi provare ira o rabbia. La cicatrice del ricordo felice sanguina perché evoca, con tristezza e malinconia, tempi migliori.

Come guarire dalla cicatrice di un ricordo felice

Ci sono ricordi di cui ci innamoriamo. Passaggi della nostra vita che si riempiono di dettagli inventati in linea con le sensazioni generali del momento, potenziandole nella nostra memoria. È come un amore che non evolve, restando per sempre nella prima fase di idealizzazione. 

La cosa migliore da fare per spezzare questa aura è confrontarla con la realtà. Non con la realtà di quel momento, logicamente non potrete ritornarvi, però potrete confrontarla con le persone che lo hanno condiviso con voi e che possono darvi una visione più realistica di quello che è successo e di come vi sentivate.

Quando integrerete queste informazioni al ricordo, pensandolo come un tutto e smettendo di richiamarlo a voi come se fosse un film romantico, vi renderete conto che niente di quello che ci succede è assolutamente positivo o negativo, piuttosto vi sono delle sfumature. Dovrete essere coscienti di queste spigolature, così come lo siete di tutte le cose positive.

Il fatto che lo abbiate già vissuto una volta renderà più facile la possibilità che si ripeta con persone diverse e in modi diversi, perché quando assaggiamo qualcosa di buono e dolce, siamo sempre pronti ad apprezzarlo nuovamente. Mettete da parte l’errore di calcolo dell’aver guardato al passato e aprite gli occhi verso la nuova strada che si apre davanti a voi.

Se guardati con realismo, i ricordi felici non smetteranno di essere tali, però allontaneranno da voi la sensazione che tutto il meglio sia già passato. Così, i ricordi felici smetteranno di essere cicatrici e diventeranno orme del vostro vissuto, piacevoli come il camminare sulla sabbia umida. Vi piacerà la sensazione di quelle orme e, inoltre, vi permetteranno di camminare più piacevolmente verso nuovi lidi.


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