Tant’è vero che, se analizziamo per un attimo la parola “potere” da un punto di vista psicologico, troveremo numerose ricerche che propongono sempre gli stessi termini: autorità, allineamento, coercizione, paura, interdipendenza, ecc., e, prima di tutto, sottomissione di “B” rispetto ad “A”.
Dunque, è da poco che questo concetto sta sperimentando degli interessanti e stimolanti cambiamenti in quanto alla sua definizione. Al giorni d’oggi, la psicologia ci mette a disposizione quell’area chiamata “potere personale”, dove, invece che sussistere giochi di forze, differenze o coercizioni di un gruppo rispetto all’altro, nasce qualcosa di diverso.
Ci riferiamo all’opportunità di raggruppare le energie interne, di “rafforzare” noi stessi per raggiungere i nostri obiettivi e, di conseguenza, creare una società più egualitaria . Per questo motivo, dobbiamo prima di tutto coltivare e lavorare sul nostro potere personale, sulla fiducia in noi stessi, sul nostro potenziale e risvegliare a sua volta questo amor proprio che non veda più delle barriere al suo orizzonte e, infine, mettere da parte la paura per confidare nelle nostre opportunità.
Rivendicare il proprio potere: imparare a dire di “no”
È il momento di comprendere la parola “potere” in un altro modo. Siamo capaci di vederlo come un risveglio, come una presa di coscienza di ciò che meritiamo, di quello che possiamo fare per noi stessi e, non da meno, per la propria società. Di questo argomento parla anche un libro molto interessante dell’antropologo William Ury che si intitola Il no positivo – L’arte di condurre qualsiasi trattativa senza rinunciare ai propri obiettivi e che ci invita a effettuare una profonda riflessione.
In gran parte dei contesti dove esiste una chiara differenza di potere, lì dove uno esercita la propria influenza e gli altri sono soggetti a differenze sociali, economiche o di genere, vi è un fatto che quasi sempre si ripete. Chi si trova al vertice di questa piramide di influenza è abituato a ottenere sempre ciò che desidera. La vita, le persone che lo circondano, in un certo senso, gli hanno sempre detto di “sì” a qualsiasi progetto, a qualsiasi capriccio, obiettivo elevato o bizza infantile.
In base a quanto ci spiega il dottor William Ury, queste persone esercitano la loro influenza attraverso l’impero della paura. Quindi, se si desidera rivendicare il proprio potere, non bisogna dovete far altro che osare a dire di “no” quando se ne ha bisogno o si ritiene giusto . Si tratta di mettere dei limiti a chi si è abituato a vedere il proprio orizzonte personale sgombro di qualsiasi ostacolo.
A questo punto, però, dobbiamo considerare un altro aspetto. Non basta avere il coraggio di dire di “no” . Nessun cambiamento avviene con una voce solitaria e con un solo coraggioso che osi a fare il passo in modo isolato. I grandi movimenti nascono dall’unione di molti “no” che si sollevano in un’unica voce.
È quello che sta avvenendo con il movimento #metoo. Sono state molte le donne che hanno avuto il coraggio di fare questo passo, ma nessuno volle ascoltarle né credere loro. In questo momento la società è più recettiva e loro si sono unite per abbandonare la paura e far emergere una realtà dove l’abuso di potere è arrivato a limiti inammissibili.
Il vostro potere è dentro di voi, risvegliatelo
Che siate uomini o donne, qualsiasi età abbiate e qualsiasi sia la situazione in cui vi trovate adesso, ricordate sempre: avete un potere dentro di voi e fareste bene a impiegarlo. Questo impulso interiore deve rendervi capaci di trovare il vostro posto nel mondo, quello che volete voi e non quello che desiderano gli altri. Questa forza deve essere luminosa e creativa, deve essere una fiamma capace di guidarvi nei momenti più bui e, a sua volta, potente a sufficienza per dare conforto e guidare anche gli altri.
Per riuscirci, potete lavorare sui seguenti aspetti:
Esplorate la vostra identità, definite i vostri valori, prendete coscienza di ciò che vi definisce e di ciò che reputate inammissibile.
Esplorate le vostre capacità e il vostro potenziale. Scoprite anche quali sono i vostri limiti.
Riflettete sulla vostra posizione nella società, su ciò che vi circonda in questo momento e sul ruolo che avete nei vostri contesti quotidiani. Vi sentite identificati con ciò che gli altri si aspettano da voi e con ciò che voi desiderate?
Riformulate quegli aspetti della vostra realtà sociale e personale che non vi piacciono. Siate capaci di fare di voi stessi la persona che davvero volete essere, senza paura, abbandonando i pregiudizi e le voci critiche.
Come ultima cosa, è fondamentale che nel vostro quotidiano investiate tempo ed energie per lavorare sulla vostra crescita personale , sulla vostra autostima, sulla vostra autoaffermazione, sulla fiducia in voi stessi … Il vostro potere è alimentato dalle vostre sicurezze interiori e dalla consapevolezza che meritate qualcosa di meglio. Solo allora vi rifiuterete di abbassare ancora la testa, solo allora farete parte di questo movimento basato sul rispetto, sull’uguaglianza e sull’ideale di conseguire una società più dignitosa per tutti.
Immagini per gentile concessione di Hülya Özdemir