Rivendicare il proprio potere: restare in piedi e a testa alta
Bisogna rivendicare il proprio potere, non abbassare la testa, non cedere ancora una volta di fronte a ciò che non piace o che indigna. Siamo dotati di voce proprio per parlare, di uno sguardo che si rifiuta di guardare la vita con timore e una presenza che reclama più spazi. Dunque facciamolo, restiamo in piedi perché la vera altezza non si misura in centimetri, ma in coraggio, rispetto e determinazione personale.
Montesquieu diceva che “perché non si possa abusare del potere bisogna che, per la disposizione delle cose, il potere arresti il potere”. In qualche modo, è come se fossimo sempre sottoposti a un gioco di forze dove controllarci gli uni con gli altri, dove misurarci, sottometterci, sfidarci e rimetterci in sesto in un dato momento. Lungi dal vivere in armonia, siamo una società che ha sempre amato le gerarchie e la conseguente discriminazione che implicano.
Tant’è vero che, se analizziamo per un attimo la parola “potere” da un punto di vista psicologico, troveremo numerose ricerche che propongono sempre gli stessi termini: autorità, allineamento, coercizione, paura, interdipendenza, ecc., e, prima di tutto, sottomissione di “B” rispetto ad “A”.