Cosa sapere sul cervello degli adolescenti

Cosa sapere sul cervello degli adolescenti
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 11 febbraio, 2023

L’adolescenza è una fase difficile. Ricordate la vostra? Ebbene, sappiate che anche per i vostri genitori è stato un periodo complicato. La buona notizia è che sapere come funziona il cervello degli adolescenti aiuterà entrambi, genitori e figli, a superare questa fase, di solito complicata, nel modo meno traumatico possibile.

L’adolescenza è una fase di esplorazione e crescita, una tappa fatta di opportunità, ma anche di vulnerabilità. Sappiate che se in qualità di genitori e/o educatori vi preoccuperete di conoscere e analizzare il modo di pensare e reagire dell’adolescente, non soltanto lo aiuterete ad approfittare di questo momento per crescere, ma lo porterete anche ad evitare di incorrere in traumi che si trascinerà dietro per tutta la vita, spesso inevitabili. A questo scopo, è bene scoprire cosa succede nel cervello degli adolescenti al giorno d’oggi.

ESSENCE: le caratteristiche essenziali degli adolescenti

Nel suo libro La Mente Adolescente, Daniel Siegel menziona le quattro caratteristiche essenziali dell’adolescenza, inevitabili per lo sviluppo della propria identità di adolescente. Siegel le definisce ESSENCE (essenza), acronimo dei seguenti concetti in inglese:

  • Fiamma emotiva (ES: emotional spark)
  • Impegno sociale (SE: social engagement)
  • Ricerca della novità (N: novelty seeking)
  • Esplorazione creativa (CE: creative exploration)

Tutto questo viene associato ad un fenomeno che spesso provoca nei genitori sentimenti contraddittori: aumento dell’autonomia ed indipendenza del proprio figlio adolescente. Tuttavia, i genitori si sentono minacciati dal bisogno del figlio di riaffermare se stesso e sviluppare la propria identità.

Non è facile accettare che un figlio si sia trasformato in uno spirito libero, che è cambiato, che ha nuovi interessi ed emozioni.

Cambiamenti durante l’adolescenza

Siegel afferma che i cambiamenti in fase adolescenziale si producono tra i 12 e i 24 anni, periodo in cui il cervello si trasforma in modo decisivo e complicato. I cambiamenti nel cervello durante il lasso di tempo indicato implicano:

  • Un taglio o riduzione del numero di neuroni e delle connessioni neuronali, per cui si eliminano quelle non utilizzate.
  • La “mielinizzazione”, ovvero sviluppo di una copertura intorno alle connessioni neuronali allo scopo di migliorare la sincronizzazione e la velocità del flusso di informazioni (sarebbe come trasformare un campo di rovi in un’autostrada).

L’adolescenza è una fase di rischio, ma anche un momento colmo di opportunità

Questi cambiamenti aiutano il cervello dell’adolescente ad essere più integrato, facilitando, inoltre, un maggiore coordinamento nel cervello stesso. Si tratta di un processo di ristrutturazione del cervello che favorisce le opportunità, ma al tempo stesso anche la vulnerabilità. Per questo motivo, infatti, durante questa fase di vita si presenta la maggior parte dei disturbi di salute mentale.

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L’adolescenza dei figli è un momento di cambiamento anche per i genitori

La nascita di un figlio rappresenta un  momento di transizione nella vita, il simbolo del termine dell’infanzia dei genitori. Durante il passaggio da parte dei figli da bambini ad adulti, i genitori si trovano ad affrontare, durante il proprio processo evolutivo, un’ulteriore transizione.

Anche i genitori subiscono un mutamento, il quale potrà risvegliare la loro coscienza e la loro paura esistenziale. I genitori tendono a difendersi da questa realtà afferrandosi ai propri figli adolescenti, esercitando  su di loro un’influenza allo scopo di limitarne l’essenza.

Un figlio è un individuo unico con le sue proprie esperienze mentali

Per facilitare il trascorrere di un’adolescenza che consenta al giovane di maturare, i genitori devono imparare a considerarlo come un individuo unico dotato di esperienze mentali proprie. Ciò non è possibile se le intenzioni dei genitori sono quelle di vivere attraverso il proprio figlio.

Quando un genitore è in grado di considerare se stesso e il proprio figlio come due figure separate, allora comincerà a trattarlo con il giusto grado di rispetto ed autonomia; in questo modo, sarà maggiormente disposto a rinunciare a qualsiasi idea prestabilita riguardo al proprio figlio, idee che spesso hanno a che vedere con la storia della vita dei genitori stessi.

Il primo passo importante per cambiare la relazione con i propri figli, è che i genitori imparino a comprendere meglio la propria mente.

Evoluzione della relazione padre-figlio

La costante trasformazione tipica dell’infanzia diventa ancor più rilevante durante l’adolescenza, quando anche la relazione padre-figlio sperimenta un’importante evoluzione. Di fatti, non c’è opportunità migliore che la fase dell’adolescenza per permettere ai genitori di conoscere a fondo il proprio figlio, scoprendo cosa accade davvero nella sua mente

A tale scopo, sarà imprescindibile separare quello che succede nella propria mente da quello che potrebbe avvenire nella mente dell’adolescente, scindendo la propria esperienza adolescenziale da quella del figlio.

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Un genitore imparerà ad interagire con disinvoltura con il figlio quando sarà in grado di comprendere ed accettare il suo modo di provare affetto, così come mostrandosi capace di imparare nuove modalità di interazione, aiutandolo ad entrare col piede giusto nell’età adulta.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.