Schizofrenia e disturbi vascolari del cervello
Vivere con la schizofrenia è come vivere in un mondo parallelo, spesso molto minaccioso e caotico. I sintomi associati a questa malattia mentale grave e cronica fanno sì che la persona non sia, in molti casi, in grado di terminare gli studi o di tenersi un lavoro. Per non parlare della complessità delle loro relazioni interpersonali.
Deliri, allucinazioni, psicosi, disturbi del pensiero, deterioramento delle emozioni, ideazione suicidaria… Sappiamo che circa l’1% delle persone soffre di questo quadro clinico e che sebbene gli antipsicotici abbiano i loro benefici, è anche necessario abbinare il trattamento con terapie psicosociali. Tuttavia, al momento, non conosciamo ancora esattamente i meccanismi alla base della schizofrenia.
Tradizionalmente, sono sempre state prese in considerazione le alterazioni sia della funzione che della struttura del cervello. Ad esempio, vengono considerate alcune alterazioni nella produzione di dopamina. Tuttavia, solo poche settimane fa, un’indagine dell’Università Federale di Rio de Janeiro ci ha parlato di un’altra teoria interessante. Una che ha a che fare con la vascolarizzazione.
La ricerca ha scoperto che i pazienti con schizofrenia mostrano vasi sanguigni ristretti in varie aree del cervello.
Schizofrenia e disturbi vascolari del cervello: un possibile nesso causale
L’idea che certe anomalie nelle strutture cellulari del cervello siano alla base della schizofrenia non è nuova. Conosciamo da anni l’importanza della corretta formazione dei neuroni, delle loro sinapsi e dei loro processi dendritici per il funzionamento ottimale di infiniti processi psicologici.
Il cervello è come una pietra preziosa che, dalla nostra nascita, deve essere opportunamente levigata e scolpita per mediare la corretta funzionalità. Inoltre, se la corretta formazione dei nostri neuroni è determinante, lo è ancora di più la loro vascolarizzazione. Cioè, il corretto sviluppo dei vasi sanguigni nel tessuto cerebrale.
Ad esempio, un funzionamento efficiente della corteccia cerebrale richiede una precisa costruzione delle reti neurali e vascolari. Tanto che qualsiasi alterazione può mediare la comparsa di molteplici problemi di salute mentale. Questo spiega il legame tra schizofrenia e disturbi vascolari, un fattore che ora comprendiamo molto meglio.
Lo sviluppo della schizofrenia potrebbe essere dovuto ad alterazioni degli astrociti, un tipo di cellule neurali decisive per il corretto funzionamento e la formazione del nostro cervello.
Astrociti, possibili fattori scatenanti della schizofrenia
Lo studio condotto presso l’Università di Rio de Janeiro -e recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Molecular Psychiatry- è un tassello in più per comprendere le basi neurobiologiche di questa grave malattia mentale. L’origine della schizofrenia potrebbe essere negli astrociti, un tipo di cellula della glia.
Ciò che fanno queste piccole strutture è mantenere le cellule nervose in posizione e promuovere il loro corretto sviluppo. Il loro ruolo nel cervello è immenso e fino a poco tempo fa erano stati completamente trascurati nelle neuroscienze. Oggi, tuttavia, sono conosciuti come i “costruttori di autostrade nervose”.
- Sono fondamentali come supporto metabolico dei neuroni.
- Sono essenziali nei processi di rigenerazione del cervello.
- Favoriscono la formazione della barriera emato-encefalica.
- Costruiscono i percorsi di trasmissione delle informazioni nel cervello.
Gli astrociti sono quelle unità neurovascolari decisive che collegano i neuroni con il flusso sanguigno locale, fornendo loro così le basi metaboliche corrette. Nel caso di persone affette da schizofrenia, è stata osservata una particolarità sorprendente.
I pazienti con questo disturbo mentale hanno astrociti disfunzionali che riducono il flusso metabolico a diverse regioni del cervello. Quella vascolarizzazione difettosa altererebbe una serie di processi mentali di base.
Infiammazione cellulare e patogenesi della schizofrenia
Schizofrenia e disturbi vascolari del cervello hanno un legame diretto che parte dagli astrociti. Tuttavia, la domanda successiva che possiamo porci è: perché questi “costruttori di autostrade nervose” sono disturbati? I responsabili di questo studio hanno individuato alcune possibili spiegazioni al riguardo.
Citochine infiammatorie e varie disfunzioni nelle loro proteine sono state osservate nella composizione degli astrociti di persone affette da schizofrenia. Questi elementi infiammatori intaccherebbero la vascolarizzazione cerebrale, riducendola e rendendola patologica.
Gli astrociti svolgono anche un ruolo fondamentale nella risposta immunitaria. L’alterazione in questo tipo di cellule è alla base di una vascolarizzazione immatura che influenzerebbe notevolmente la corteccia cerebrale.
Saranno progettati nuovi trattamenti per il futuro?
La schizofrenia si manifesta nella giovane età adulta, tra i 21 e i 30 anni. Tuttavia, le alterazioni negli astrociti o nelle cellule gliali compaiono già nel neurosviluppo fetale. Queste disfunzioni della vascolarizzazione cerebrale si traducono, a poco a poco, nella maturazione di un cervello con anomalie che, a lungo termine, saranno alla base di malattie neurologiche come la schizofrenia.
Siamo di fronte a un innesco genetico che orchestrerebbe questo legame tra schizofrenia e disturbi vascolari del cervello. Questa malformazione precoce del circuito cerebrale ha gravi ripercussioni in futuro. Quali sono le prospettive, quindi, che domani potremmo avere un trattamento efficace per questa condizione?
Al momento, non ce ne sono in modo da poter prevenire o curare efficacemente la schizofrenia. Continuerà ad essere una malattia cronica in cui i farmaci per il suo trattamento saranno senza dubbio migliorati. C’è però bisogno di concentrare gran parte della ricerca sul campo neuronale, in quell’origine che scatena una delle malattie più gravi e tristi che ci attanagliano.
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