Sconfiggere la timidezza, passo a passo

La timidezza è spesso una barriera che ci separa dai nostri obiettivi e ci impedisce di godere appieno delle relazioni. È un ostacolo che dobbiamo imparare ad affrontare per mostrare la nostra vera personalità.
Sconfiggere la timidezza, passo a passo
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo, 2023

Sconfiggere la timidezza è una sfida per molti di noi. Non si tratta di un disturbo o di una malattia da curare, piuttosto di una condizione emotiva dominata dal sentimento della vergogna a livello emotivo e dalla dissimulazione a livello comportamentale.

La persona timida non rifiuta e non evita in senso stretto il contatto con gli altri. Molte volte, al contrario, apprezza profondamente la compagnia. Non si può neanche dire che provi un vero e proprio timore nei confronti degli altri. Ciò che teme è esporsi, essere al centro dell’attenzione.

Per superare la timidezza, per prima cosa è importante capire che cos’è e cosa non è. Ad esempio, non deve essere confusa con l‘introversione. Le persone introverse possono essere timide o non esserlo. Sono due aspetti del carattere che non sempre coincidono. Vediamolo nel dettaglio.

La timidezza è la sfiducia dell’amor proprio che vorrebbe piacere, ma teme di non riuscirvi.

-Molière-

Ragazza si copre il viso con le mani

Che cos’è la timidezza?

Esistono tre approcci che ci aiutano a comprendere la timidezza. Il primo, biologico, vede la timidezza come tratto genetico. È legato anche ad anomalie nella secrezione delle ghiandole, in particolare l’ipofisi e le ghiandole surrenali.

L’approccio comportamentale, invece, considera la timidezza un comportamento appreso. Ha origine di solito nell’infanzia, a volte a causa del modello genitoriale, in altri casi quando il bambino non viene sufficientemente riconosciuto o considerato dagli adulti di riferimento. Si sviluppa anche nelle vittime di abuso.

La psicoanalisi, infine, ci avvisa che la timidezza è una manifestazione del conflitto dell’individuo con se stesso o una parte di sé. Questo meccanismo è associato alla repressione inconscia di uno o più pulsioni.

La persona timida, quando esce allo scoperto, sente di aver fatto qualcosa di sbagliato o inopportuno. Teme di essersi esposta e si sente priva di difese. A volte sente su di sé il giudizio o la disapprovazione degli altri.

Sconfiggere la timidezza: i primi passi

Almeno una persona su due si definisce timida sotto uno o più aspetti. È, dunque, un problema comune. Sconfiggere la timidezza diventa un obiettivo importante solo se sentite che vi sta limitando troppo. In altre parole, se diventa causa di sofferenza.

In questo caso, vale la pena lavorare su noi stessi per superare la timidezza. Non è impossibile. I primi passi sono:

  • Identificate il tipo di timidezza. Esiste una timidezza generale e una situazionale. La prima non ci abbandona mai, la seconda appare solo in determinate situazioni o con alcune persone. Prima di tutto, quindi, cominciate a capire qual è il vostro problema.
  • Individuate i fattori scatenanti. Cercate di ricordare alcuni momenti in cui avete provato più imbarazzo. Che cosa hanno in comune queste situazioni? Quali sono i fattori che hanno avuto maggiore peso nel farvi sentire in questo modo? Cosa esercita più effetto su di voi?
Donna con la testa in una scatola e uomo

Come lavorare sulla timidezza passo a passo:

Se avvertite la vostra timidezza come molto limitante, la psicoterapia potrebbe essere d’aiuto. Attualmente esistono diverse tecniche e mezzi per superarla.

Al contrario, se questo aspetto del vostro carattere non vi condiziona più di tanto, potete migliorarlo applicando le seguenti strategie:

  • Accettate la vostra timidezza. Non è una tragedia, è un tratto della personalità che può perfino risultare affascinante. “Sì, sono timido, sono fatto così”.
  • Individuate 10 circostanze “a rischio”. Stilate una lista delle situazioni sociali che più temete, non importa che possano sembrare improbabili o stupide. Siate concreti e precisi, ad esempio: “quando cerco di fare lo spiritoso e nessuno ride”.
  • Organizzate i dati. Ordinate la lista dalla situazione più debole alla più forte. Per debole si intende quella che non causa tanta paura, quella forte paralizza o mette fortemente a disagio.
  • Analizzate l’elenco. Una volta individuate le situazioni stressanti, cominciate a lavorarvi, una per una. Cercate di esporvi a quella determinata circostanza, affrontate la paura.
  • Attivate i sensori. Quando cominciate a provare imbarazzo o vergogna, fermatevi un momento. Prendete nota mentalmente dei vostri pensieri, di ciò che provate. Non fate nulla prima di aver capito cosa sta succedendo.
  • Datevi un tono. Mantenete una postura fisica che vi incoraggi ad andare avanti; date valore a ogni piccolo progresso. Evitate di paragonarvi agli altri e prendete atto delle caratteristiche che più vi definiscono in modo positivo. Pensate al vostro personale contributo nel rapporto con gli altri.

La timidezza di per sé non è un problema. Lo diventa quando produce emozioni sgradevoli e ci allontana da ciò che desideriamo fare.


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  • Martin, M. A. (2012). Como superar la timidez y el miedo a hablar en público. Barcelona: AMAT.

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