Scrivo perché non so come altro baciarti
Scrivo perché mi manchi, perché te ne sei andato e mi hai lasciato con un messaggio d’addio, perché non so se tu mi abbia mai amato, perché ho bisogno che le parole sulla carta mi dicano quello che provo; scrivo perché, in questo momento, non so come altro baciarti.
Scrivere quello che pensiamo, così come parlare di quello che proviamo, è di grande aiuto per riflettere su alcune situazioni che ci fanno soffrire e per guarire. Una di queste circostanze è l’amore, che porta tanta allegria, ma anche tante pene.
Dicono che ci vogliano tra i sei mesi e un anno per superare un rottura, ma quel che è certo è che ancora desidero baciarti perché ci sono persone che è difficile dimenticare. In realtà, in questi casi, dovremmo usare tutte le nostre risorse emotive per superare la tristezza e una di queste risorse è proprio la scrittura.
La scrittura come terapia per guarire le cicatrici
Come afferma Walter Riso nel suo Cenerentola è una sfigata ed un rospo non diventerà mai un principe, non tutto il disamore è brutto e non tutto l’amore è sostenibile. È vero, ci sono volte in cui il disamore è liberatorio. L’incertezza riguardo l’amore di una persona è peggio della certezza del disamore.
Man mano che cresciamo e diventiamo adulti, impariamo quello che vogliamo e non vogliamo dall’amore, ma una rottura è una rottura è anche se impariamo a gestirla e ad assumercene le responsabilità, di solito lascia cicatrici invisibili. In questi casi bisogna mettere in atto la nostra intelligenza emotiva.
L’intelligenza emotiva, un concetto nato con Daniel Goleman negli anni ’90, fa riferimento alla nostra capacità di identificare, comprendere, esprimere e regolare le nostre emozioni e quelle degli altri in modo efficace e produttivo.
Uno dei modi in cui possiamo comprendere e identificare le emozioni è attraverso la scrittura. Scrivere a mano, lasciandola scorrere e vergare parole che racchiudono i nostri sentimenti, sapere che nessuno ci giudicherà, lasciare emergere il nostro subconscio, tutto questo può aiutarci a sanare le nostre cicatrici.
Le parole scritte che curano le ferire fisiche
Sulla rivista Psychosomatic Medice qualche anno fa è stato pubblicato uno studio condotto dalla psicologa Elisabeth Broadbent, dal titolo Scrittura espressiva e guarigione delle ferite nelle persone adulte. La ricerca afferma che la scrittura ha un’azione cicatrizzante sugli eventi tristi o sui sentimenti profondi di una persona.
L’esperimento ha coinvolto 49 partecipanti di età compresa tra i 64 e i 97 anni, ai quali era stata realizzata una biopsia che aveva lasciato una ferita sulle loro braccia. Dovevano scrivere venti minuti al giorno e ogni quattro o cinque giorni fotografare la loro ferita fino a che non fosse guarita.
Una parte dei partecipanti scriveva di esperienze traumatiche e di emozioni, mentre l’altra parte scriveva dei programmi della giornata senza menzionare le emozioni. Dopo undici giorni, la ferita del 76,2% del primo gruppo era guarita, rispetto al 42,1% del secondo gruppo.
Il motivo di questo risultato, secondo la psicologa, è che “lo stress e la depressione sono legati ad una guarigione più lenta delle ferite. (…) Fino ad ora, sono stati condotti studi su come ridurre lo stress nelle persone anziane con l’attività fisica (…). Un’alternativa fattibile potrebbe essere la scrittura espressiva, breve, facile da gestire ed economica”.
Quando si tratta dell’amore, c’è una ferita invisibile che sembra ritorcerci il cuore, ma che può guarire attraverso la scrittura. Per questo motivo, gli esperti consigliano di lasciarci andare, di scrivere senza pensare e lasciare che le parole scorrano dal nostro cervello alla carta per liberarci un po’ della nostra pena.
Scrivo perché non possono baciarti
Scrivo per dirti che ti amo e che mi ricorderò di te, per baciarti perché ormai non posso più avvicinarmi alle tue labbra, scrivo perché ci sono ancora due piatti e due bicchieri sul tavolo da pranzo e il tuo odore impregna le lenzuola, scrivo perché ad ogni parola una lacrima diluisce l’inchiostro, ma anche il tuo ricordo.
Baciarti è solo un’illusione, qualcosa che ricorderò e che con il tempo farà sempre meno male. Scrivere una lettera dopo l’altra mi aiuta e mi apre la strada verso il futuro. Scrivere è come fare un grande sospiro di… parole e lasciare che la penna le riporti sulla carta che così smette di essere bianca.