Sindrome di Münchausen per procura

Sindrome di Münchausen per procura
Francisco Pérez

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Pérez.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

La sindrome di Münchausen per procura è un termine introdotto da Roy Meadow nel 1977. Meadow descrisse questa sindrome riferendosi ai soggetti come “pazienti che presentano alcune storie cliniche straordinarie, piene di bugie e invenzioni, in un presunto tentativo di trovare un ambiente protettivo in ospedale e di attirare l’attenzione dei medici”.

Questa sindrome non prende il nome da chi l’ha scoperta, ma da Karl Friedrich Hieronymus, barone di Münchausen (1720-1797). Barone tedesco del XVI secolo raccontava storie sulle sue prodezze come soldato e sportivo. Meadow aggiunse l’espressione “per procura” perché il paziente inventa la sintomatologia di qualcun altro.

Nello stesso anno, Bruman e Stevens rendono noto un caso di sindrome di Münchausen familiare a cui viene dato il nome di sindrome di Polle. La sindrome di Polle e la sindrome di Müchausen per procura si riferiscono alla stessa patologia.

Sindrome di Münchausen per procura, una forma di maltrattamento infantile

La sindrome di Münchausen per procura costituisce una particolare forma di maltrattamento in cui uno dei due genitori (di solito la madre) simula l’esistenza di problemi o provoca sintomi o segni nel bambino allo scopo di potersi rivolgere all’assistenza medica e sottoporsi a diagnosi e a terapie costose o pericolose.

Costituisce dunque una forma molto pericolosa di maltrattamento infantile. La diagnosi è complicata e spesso la patologia convive a lungo con il paziente prima di essere identificata. Da ciò possono derivare gravi complicazioni e persino la morte.

Bambino intrappolato dietro un vetro opaco

Un fatto realmente accaduto

Allo scopo di capire meglio a cosa ci riferiamo quando parliamo di sindrome di Münchausen per procura, vogliamo farvi un esempio concreto. A seguire, riportiamo una notizia comparsa sul Daily Mail:

Kaylene Bowel, una madre di 34 anni, è stata arrestata con l’accusa di lesioni aggravate verso il figlio. La madre ha ammesso di aver convinto per otto anni diversi dottori del fatto che il figlio fosse gravemente malato. Era arrivata persino a sostenere che suo figlio avesse bisogno di un trapianto di polmoni; tutte queste “suppliche” convinsero i medici a sottoporre il bambino a interventi chirurgici inutili. Sembra che la signora si sia rivolta ai medici di diversi ospedali per un totale di 323 volte dalla nascita del piccolo.

Il bambino è stato operato tredici volte per sospette malattie, secondo il Daily Mail. La madre ha anche creato dei siti web per un raccolta fondi con cui pagare le costose cure alle quale avrebbe dovuto essere sottoposto il figlio.

Questa madre potrebbe essere affetta dalla sindrome di Münchausen per procura. Come potete notare, si tratta di una forma di maltrattamento su minori, in cui uno dei due genitori induce nel bambino sintomi reali o apparenti di una malattia.

Bambino piange ed è vittima della sindrome di Munchausen per procura

In cosa consiste davvero la sindrome di Münchausen per procura?

Questa patologia viene considerata una sindrome fittizia. Una malattia simulata è caratterizzata dalla comparsa di sintomi inventati dal soggetto allo scopo di ricevere attenzione medica e poter assumere il ruolo di paziente.

Una persona affetta da questo disturbo crea deliberatamente i sintomi di una malattia organica o esagera quelli reali. Inoltre, ostacola il decorso della terapia perché in fondo brama una costante attenzione da parte del personale medico. Può arrivare persino a sottoporsi a interventi e studi inutili al fine di mantenere il suo ruolo di malato.

Il rischio è che finisca per ammalarsi davvero. Pensiamo  ad esempio a una persona che assume spontaneamente un farmaco responsabile di determinati sintomi, ma che nega l’assunzione al momento della visita. La cosa più logica da fare è sottoporre il presunto malato a una grande quantità di prove, alcune delle quali rischiose, che sarebbero giustificate nel caso in cui il sospetto fosse fondato.

L’ossessione di essere sottoposto a visita medica

La sindrome di M ü nchausen per procura è caratterizzata da un’ossessione o da un desiderio irrefrenabile di essere sottoposto a visita medica. Questa ossessione provoca il bisogno di andare continuamente in ospedali diversi, molto spesso dando nomi falsi per evitare sospetti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce queste persone come “pazienti in pellegrinaggio”. Vanno in ospedali diversi con il bisogno imperante di ricevere assistenza per i loro disturbi fittizi. Esiste un caso molto famoso che ha per protagonisti questa sindrome e un paziente inglese chiamato William Mcllroy (1906-1983), il quale si sottopose a ben 400 interventi chirurgici. Trascorse solo sei mesi di vita senza essere ricoverato presso una clinica.

Madre e figlia

Quali sono i sintomi della sindrome di Münchausen per procura?

La sindrome di Münchausen per procura si manifesta attraverso una serie di sintomi, a volte difficilmente identificabili. Vediamone alcuni:

  • I sintomi del bambino non sono riconducibili alla classica etichetta di malattia. Questo vuol dire che la diagnosi diventa complicata.
  • Il bambino migliora una volta ricoverato, ma i sintomi si ripresentano sempre più spesso quando è di nuovo a casa. A volte è la madre a provocarne i sintomi, persino in ospedale.
  • I genitori si mostrano “troppo servizievoli” o “esageratamente attenti”.
  • Entrambi i genitori o uno dei due sono sempre presenti coinvolti nell’ambiente della visita medica, quale può essere l’infermeria.

Quali sono le cause della sindrome di Münchausen per procura?

Questa sindrome è causata da problemi psicologici dell’adulto. Quasi sempre riguarda una madre che abusa del proprio figlio cercando di sottoporlo di continuo a controlli medici, esponendolo così a una situazione di rischio per la sua salute, solo per giustificare questa supervisione.

Si tratta di un disturbo raro e difficile da diagnosticare. Si ritiene, infatti, che esistano più casi di quelli che possiamo immaginare.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.