Sindrome talamica: sintomi e trattamenti

La sindrome talamica è una condizione clinica che tende a manifestarsi con sequele permanenti di dolore cronico e ulteriori alterazioni sensoriali.
Sindrome talamica: sintomi e trattamenti
Andrés Navarro Romance

Scritto e verificato lo psicologo Andrés Navarro Romance.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Avete mai sentito parlare della sindrome talamica? In caso contrario, troverete tutte le informazioni in merito nelle prossime righe.

Il talamo è una delle strutture cerebrali più note sia per il numero di funzioni che svolge sia per l’importanza che riscopre ciascuna di esse. Oltre a ciò, è un importante punto di intersezione dei percorsi neurali.

Una lesione in detta struttura può causare la sindrome talamica, condizione clinica con bassa incidenza e che colpisce soprattutto la popolazione anziana. In questo articolo spieghiamo in cosa consiste e quali conseguenze provoca.

Sintomi della sindrome talamica

La sindrome talamica, o sindrome di Déjerine-Roussy, è stata descritta per la prima volta nel 1903. È caratterizzata dalla manifestazione di diversi segni e sintomi quali: sensazioni di formicolio e intorpidimento di parti del corpo, perdita di sensibilità tattile o ipersensibilità agli stimoli ambientali, paralisi totale o parziale e movimenti involontari.

Il dolore ad alta intensità e prolungato nel tempo è descritto come un ulteriore componente sintomatica di questa sindrome.

Cervello illuminato.

I sintomi e i segni maggiormente riscontrati nella sindrome talamica sono i seguenti:

  • Dolore intenso e persistente alle estremità.
  • Stimoli come lo stress emotivo, il tatto superficiale o le temperature calde o fredde possono innescare una sensazione dolorosa esasperata.
  • La reazione al dolore è generalmente esagerata, anche di fronte di stimoli che di per sé generano una scarsa sensazione di danno fisico.
  • Debolezza o paralisi degli arti interessati.
  • Movimenti involontari anomali.
  • Perdita di senso della posizione, caratterizzata soprattutto dalla difficoltà nel localizzare la posizione specifica di un arto.

Una delle cause più comuni all’origine di questa sindrome è l’arresto del flusso sanguigno che fornisce i nutrienti necessari per mantenere le cellule in vita.

La mancata irrigazione può essere causata dal blocco o dalla rottura di uno dei vasi sanguigni che alimenta il talamo o per via di un processo espansivo che interrompe il flusso a causa della pressione di uno dei vasi responsabili dell’apporto di sangue.

Tuttavia, esistono lesioni del talamo di ben altra natura, come quelle di origine metabolica o neoplastica che causano anch’esse la sindrome talamica.

Esistono anche altri fattori che predispongono all’ictus e aumentano le probabilità di soffrire di tal sindrome, come ad esempio:

  • Aritmia cardiaca.
  • Ipertensione arteriosa.
  • Livelli elevati di colesterolo “cattivo”.
  • Stile di vita sedentario.
  • Predisposizione genetica.

Diagnosi della sindrome talamica

Nella maggior parte dei casi, la diagnosi della sindrome talamica si ottiene attraverso un processo di diagnosi di esclusione. I pazienti che hanno subito un evento cerebrovascolare, caratterizzato da dolore o sensazioni anormali, vengono sottoposte a un approfondito processo di eliminazione delle possibili cause del dolore.

In questo modo, se non viene trovata alcuna spiegazione che giustifichi la presenza del dolore, è possibile diagnosticare con una certa sicurezza la sindrome talamica. Tuttavia, tale diagnosi dovrà essere supportata da esami di imaging cerebrale.

Tac e risonanza magnetica.

Trattamento

Una volta garantita la sopravvivenza del paziente, la prima linea di intervento ha lo scopo di trattare i sintomi secondari della patologia. Tali sintomi sono costituiti soprattutto da alterazioni sensoriali e motorie. Per quanto riguarda l’approccio farmacologico, i medicinali maggiormente impiegati sono i seguenti:

  • Oppioidi.
  • Antidepressivi
  • Anticonvulsivanti.
  • Farmaci antidolorifici per via topica.

Attualmente è al vaglio l’idea di impiantare degli elettrodi per stimolare le aree colpite. Lo sono altrettanto le tecniche di stimolazione del midollo spinale.

Per quanto riguarda la prevenzione, al momento non esistono tecniche realmente efficaci per prevenire la sindrome talamica. Tuttavia, si possono adottare delle misure per tenere sotto controllo i fattori predisponenti, i quali solitamente sono legati allo stile di vita e alla salute generale della persona.

Nella maggior parte dei casi, il fattore determinante per la prognosi della malattia è la gravità della lesione. Trattandosi di un problema neurologico non si risolverà mai del tutto. Motivo per cui, il trattamento d’elezione è di tipo farmacologico, di natura analgesica, somministrato a vita.

La sindrome talamica si manifesta con la stessa incidenza sia nella popolazione maschile che femminile.

In linea generale, alcune delle complicanze più serie legate alla sindrome talamica riguardano la qualità della vita del paziente. Il dolore cronico tende a permanere congiuntamente all’ipersensibilità al tatto e ad altri stimoli esterni, riducendo significativamente il benessere della persona.


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