Sostanza P, il peptide del dolore

Da quando è stata scoperta, la sostanza P non ha smesso di stupirci. Oltre a coesistere con altri neurotrasmettitori, partecipa ai meccanismi del dolore, dello stress e anche al corretto funzionamento del sistema cardiovascolare e digerente.
Sostanza P, il peptide del dolore

Ultimo aggiornamento: 07 giugno, 2021

Nel nostro corpo circolano diverse sostanze chimiche. Una di queste è la cosiddetta sostanza P: essa funziona come un neurotrasmettitore che interviene in vari processi legati al dolore.

In questo articolo parliamo delle proprietà della sostanza P. Cercheremo di capire di cosa si tratta, quale azione esercita e perché è legata al dolore. Inoltre, citeremo anche alcuni fatti curiosi riguardo questa sostanza.

Che cos’è la sostanza P?

Esistono tre diversi tipi di neurotrasmettitori:

  • Aminoacidi.
  • Ammine.
  • Peptidi

La sostanza P fa parte dei peptidi. Poi ci sono il glutammato e la glicina, che sono aminoacidi, e l’acetilcolina, la dopamina e la serotonina che fanno parte del gruppo delle ammine.

In particolare, la sostanza P agisce come neuromodulatore. Si tratta di un peptide scoperto da Ulf Von Euler e John H Gadoum, che lo hanno localizzato nel cervello e nell’intestino. Pensate che l’hanno scoperto per caso, poiché inizialmente stavano cercando l’acetilcolina.

La sostanza P si trova nel nostro sistema nervoso centrale e periferico, in particolare nell’ipotalamo, nella materia grigia e nel corno dorsale del midollo spinale. Circola anche nelle ghiandole salivari e nelle vie biliari e gastrointestinali.

Neurotrasmettitori.


Il rapporto della sostanza P con il dolore

Questa sostanza è sintetizzata dagli stessi nocicettori, cioè recettori specializzati nel catturare gli stimoli potenzialmente dannosi che possono indurre una sensazione di dolore. La secrezione della sostanza P si verifica quando si attiva un ramo di un qualche terminale assone.

Ciò accade a causa degli altri rami dell’assone nella pelle circostante. Inoltre, la sostanza P provoca vasodilatazione ed è associata al rilascio di istamina. Pertanto, è causa di iperalgesia secondaria, il che significa che provoca una diminuzione della soglia del dolore e un aumento della risposta agli stimoli dolorosi dopo una lesione locale.

Sebbene in generale si pensi che il neurotrasmettitore delle afferenze del dolore sia il glutammato, secondo la teoria di Bear, Connors e Paradiso espressa nel libro Neuroscience, Exploring the Brain, questi neuroni contengono anche la sostanza P.

Il peptide del dolore si trova all’interno dei granuli di accumulo ai terminali assonali. Inoltre, può essere rilasciato attraverso potenziali d’azione burst ad alta frequenza.

Ulteriori informazioni

Abbiamo già visto che agisce sui meccanismi associati al dolore, ma non abbiamo discusso di una delle scoperte più importanti su questo peptide: il suo ruolo nell’emicrania. Negli ultimi anni è stato studiato il ruolo della sostanza P nell’emicrania e sono stati identificati degli indizi per far fronte a questa condizione.

Milan Guerrero, Pineda Lucatero e Pacheco Carrasco hanno pubblicato un articolo in cui hanno si suggerisce che per definire una potenziale cura per l’emicrania, dovrebbero essere prodotti farmaci che interagiscono direttamente con questo neuromodulatore.

Donna con emicrania.

Ma non finisce qui, perché la sostanza P partecipa anche in altri processi. Ad esempio, agisce favorendo la proliferazione delle cellule tumorali.

I ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Castilla y León, Spagna, hanno dimostrato ricorrendo a sostanze antagoniste che si legano ai recettori della sostanza P nelle cellule tumorali, è possibile indurne la morte. Tuttavia, vale la pena precisare che, per ora, il metodo è stato testato solo sui roditori.

Altre funzioni

Inoltre, la sostanza P svolge altre funzioni, quali:

  • Stimola la contrazione della muscolatura liscia vascolare ed extravascolare.
  • Partecipa come rinforzo alla salivazione.
  • Orchestra le risposte del sistema nervoso quando ci troviamo in delle situazioni stressanti in cui non è presente solo il dolore persistente, ma anche l’aggressività.
  • Fa abbassare la pressione sanguigna.
  • Stimola il duodeno.
  • Agisce sul sistema cardiovascolare con un’attività ipotensiva.

La sostanza P è un neurotrasmettitore unico, che convive nel nostro cervello e nel nostro corpo insieme a molte altre sostanze.  Sebbene sia stata scoperta più di 80 anni fa, gli studi sull’argomento stanno scoprendo nuove funzioni e sono in corso ulteriori ricerche per trovare delle soluzioni ai vari problemi legati a questo peptide.

In realtà, questo neurotrasmettitore ci sta offrendo numerose risposte in merito alla cura dell’emicrania e del cancro. Ci auguriamo che la ricerca continui a fornirci maggiori informazioni su questa e altre sostanze e che ci aiuti a trovare nuovi modi per migliorare il nostro benessere.


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  • Bear, M. F. Connors, B. W., PAradiso, M.A. Nuin, X.U., Guillén, X.V & Sol Jaquotor, M.J. (2008). Neurociencias la exploración del cerebro. Wolters Kluwer/Lippicott Williams & Wikins.
  • Milan-Guerrero, R., Pineda-Lucatero, A. G., & Pacheco-Carrasco, M.F. (2003). Migraña. Una revisión de la fisiopatogenia y alternativa terapéutica futura. Gac Méd Méx, 139(4), 377-380.
  • Pichel, A. Comprobada la acción antitumoral de agonistas de Sustancia P. Agencia iberoamericana para la difusión de la ciencia y la tecnología. Recuperado de: www.dictyt.com

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