Sovraccarico emotivo durante la pandemia

Le nostre emozioni in questo momento possono sovraccaricarci, inducendo apatia, mancanza di concentrazione e perfino privandoci delle forze. Le emozioni parlano: prendiamocene cura, ora più che mai.
Sovraccarico emotivo durante la pandemia
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Il sovraccarico emotivo da pandemia è una realtà psicologica con cui dobbiamo fare i conti: un groviglio di sensazioni, pensieri ed emozioni che ci esauriscono fisicamente e mentalmente. È una condizione che può facilmente travolgerci e intensificarsi se non disponiamo di adeguate misure di affrontamento.

Diceva Carl Jung che il pendolo della mente oscilla tra senso e non senso, non tra giusto e sbagliato. È tanto più vero in un momento di difficoltà e incertezza come quello che stiamo vivendo.

In queste settimane è del tutto normale cadere in pensieri filtrati dalla paura. La paura è comprensibile, ma può arrivare a offuscare la realtà ed erigere muri che non lasciano spazio alla speranza.

Se a questo aggiungiamo il flusso continuo di informazioni, dati, statistiche e incertezze riguardo il futuro prossimo, è facile oscillare da un atteggiamento più rilassato al vedere il mondo attraverso le lenti dell’ansia. Nonostante sia quasi prevedibile sentirci in preda al caos emotivo, dobbiamo cercare di mantenere il controllo, quanto più possibile.

 

Uomo preoccupato in casa

Sovraccarico emotivo durante la pandemia: come riconoscerlo?

Il sovraccarico emotivo durante la pandemia può avere due fonti. La prima e più grave può corrispondere a un evento traumatico come la perdita di un familiare per Covid-19. La combinazione di emozioni, dolore e le difficoltà evidenti di elaborare il lutto nelle attuali circostanze inasprisce questa dimensione psicologica.

È altrettanto comune tra gli operatori sanitari che stanno vivendo in prima linea gli effetti della pandemia, tra turni forzati e fatica da empatia.

Un sovraccarico emotivo, tuttavia, può essere anche il risultato di un costante accumulo di piccole situazioni. Lo stress quotidiano, le preoccupazioni che si sommano, i giorni che sembrano essere tutti uguali ci possono far sprofondare in un abisso. Vediamo quali sono i sintomi.

Sto soffrendo di sovraccarico emotivo?

  • Reagire in modo sproporzionato a situazioni banali. Potreste soffrire di sovraccarico emotivo, ad esempio, se provate panico quando tornate dal supermercato e non trovate subito le chiavi nella borsa.
  • Difficoltà di concentrazione o a portare a termine semplici compiti.
  • Si fa fatica a mantenere una normale conversazione con familiari o amici. È come se il resto del mondo vivesse su un’altra frequenza facendoci sentire incompresi e perfino arrabbiati.
  • Le emozioni sono sempre a fior di pelle. Avete voglia di piangere per qualsiasi cosa, vi arrabbiate per una sciocchezza; o, al contrario, l’apatia costante non vi permette di distrarvi, di interessarvi a niente.
Sovraccarico emotivo durante la pandemia, uomo preoccupato dietro la finestra

Come gestire gli effetti del sovraccarico emotivo nell’attuale contesto?

Il sovraccarico emotivo ci avvisa in modo chiaro: le nostre emozioni parlano e richiedono attenzione. L’obiettivo, dunque, non è dissipare la nebbia emotiva negando la realtà o con un approccio logico (devo restare concentrato e controllarmi, altrimenti vado fuori di testa).

Non è il momento di essere duri con noi stessi. Le emozioni danno significato all’esperienza, sono patrimonio della natura umana e devono essere integrate mediante l’accettazione. Solo in questo modo navigheremo meglio in questo mare complicato.

Accettare e dare spazio a ogni emozione

Non voltate le spalle a questa confusione emotiva, non rimproveratevi. Visualizzatela come una matassa composta da fili di tanti colori. Il lavoro è separarli, riconoscerli, dare essi un nome. Cos’è questa sensazione? Tristezza, angoscia, paura, frustrazione, nostalgia

Date spazio a tutti i sentimenti e accettatevi senza critiche per come vi sentite. Queste emozioni chiedono tempo per dialogare con esse, con compassione.

Essere coscienti del ragionamento emotivo

Uno dei motivi per cui la pandemia sta causando un sovraccarico di emozioni è il ragionamento emotivo che segue ogni cosa che sentiamo, vediamo o pensiamo.

  • Se a ogni dato o cifra del contagio dite a voi stessi che non c’è via d’uscita, che andrà sempre peggio, state elaborando la realtà attraverso le emozioni più negative. È un atteggiamento che va tenuto sotto controllo.
  • Se continuate a ripetere frasi come “ho troppa ansia, non ce la faccio più”, date forza eccessiva al cervello emotivo, all’amigdala che anticipa rischi e pericoli.
  • Sottraetevi al potere di questo filtro emotivo: riducetelo. Mettetevi davanti alla porta dei vostri pensieri, diventatene guardiani. Bloccate il passo alle idee e alle verbalizzazioni che peggiorano la visione delle cose e di voi stessi.
Uomo con testa tra le nuvole

Momenti di disconnessione, spazi di calma

Tutti possiamo sperimentare un sovraccarico emotivo in questi giorni; ecco, allora, un kit di piccoli consigli per la sopravvivenza quotidiana.

  • Regolate la vostra esposizione alle informazioni.
  • Tenete un quaderno delle emozioni e dei pensieri. Un diario di bordo in cui poter entrare in contatto con il vostro universo interiore.
  • Concedetevi momenti di calma, immersioni in attività piacevoli, quelle in cui il pensiero si riposa e le emozioni positive fluiscono.
  • Parlate con persone che sappiano ascoltarvi. Persone che aggiungono e non sottraggono.
  • Immaginate la vostra mente come una stanza. Deve essere in ordine, deve entrare luce da ogni angolo. Non lasciate zone oscure, in cui le emozioni restano intrappolate o nascoste.

Infine, in situazioni complicate come questa è sempre bene evitare di anticipare il peggio nel tentativo di non farsi cogliere impreparati. Questa formula non funziona. Serve solo ad aumentare l’ansia e accrescere il sovraccarico.

In questa circostanza, esiste un ingrediente che deve sorreggere le nostre giornate, la speranza. Lavoriamo su questa idea.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.