Superare le paure? Parliamone con l'esperto

Con Rafael Santandreu oggi scopriremo un dato che contribuisce alla nostra felicità e al nostro benessere: tutte le nostre paure derivano da pensieri che possiamo cambiare.
Superare le paure? Parliamone con l'esperto
Rafael Santandreu

Scritto e verificato lo psicologo Rafael Santandreu.

Ultimo aggiornamento: 04 gennaio, 2023

Lo psicologo Rafael Santandreu ci invita a riflettere sui nostri timori dal punto di vista della psicologia cognitiva. Lo scopo è superare le paure, disinnescare gli schemi di pensiero che vanno contro la nostra felicità.

Teniamo presente che questa corrente terapeutica è una delle più efficaci, nonché quella che dispone di evidenze scientifiche più solide. Ebbene, un aspetto davvero interessante che ci segnala questo noto psicologo è che possiamo superare le paure che ci tormentano.

La meta è ambiziosa, molti diranno che è persino impossibile. Eppure, se dovessimo dare una definizione della felicità, diremmo che si tratta essenzialmente di assenza di paure. Perché i nostri timori, le nostre preoccupazioni quotidiane fermano gli impulsi, spengono il potenziale e ci relegano a spazi in cui non batte il sole della felicità.

A influenzarci non è quello che ci succede, quanto ciò che raccontiamo di quello che ci succede.

-Rafael Santandreu-

Intervista a Rafael Santandreu: come superare le paure

Rafael Santandreu ci invita ad affrontare le nostre paure per capire che non sono altro che pensieri sbagliati, idee distorte che in alcuni casi si nutrono di falsi bisogni.

Tutti possiamo eliminare questi ospiti indesiderati dalla nostra mente. E la psicologia cognitiva è lo strumento adatto per riuscirci. Iniziamo!

Nel Suo libro racconta che è possibile superare le paure: è davvero così?

Sì. La paura è un’emozione che deriva da convinzioni più o meno razionali e che tutti noi proviamo. Di sicuro esistono determinate paure che ci impediscono di avanzare, che ostacolano la nostra crescita personale e che, in un certo senso, ci limitano. Si tratta del frutto di idee inopportune o di convinzioni irrazionali.

La buona notizia è che quando eliminiamo queste idee errate, le paure svaniscono. Ecco come lavora la psicologia cognitiva o del pensiero. Ragionando nel giusto modo, possiamo dire addio per sempre alle nostre paure!

Qualche esempio?

La paura di parlare in pubblico. Molte persone hanno questa paura e ciò si deve al fatto che pensiamo che sarebbe “orribile” non essere brillanti, ci farebbe sentire insicuri. Non penso che sia così, quindi non ho più questa paura.

Per me va più che bene fare una brutta figura a una conferenza. Non può succedere assolutamente niente. Continuerò a essere orgoglioso di me e felice come sempre.

Per quanto incredibile possa sembrare, il mio stress adesso è pari a zero e così i miei nervi sono calmi prima di parlare in pubblico. Potrei addormentarmi prima di prendere parola.

Donna preoccupata.

Va bene comunque fare qualcosa di mediocre?

No. Preferisco che vada bene, ma è pur vero che non mi preoccupa affatto. Per mettere a tacere qualsiasi paura bisogna pensare che quello che si teme non ha gravi conseguenze. In questo modo possiamo essere felici anche se dovesse succedere qualcosa di “così terribile”. Ecco che pressioni e paure svaniscono.

Qui entra in gioco il Suo concetto di “bisognite”, giusto?

Esatto. La “bisognite” è la convinzione di aver bisogno di molto per stare bene. Eliminando questa idea supereremo molte delle nostre paure perché non abbiamo più bisogno di fare soldi, di uno status, di fare tutto bene, di essere trattati bene, ecc.

E quando non esiste più l’assurda pressione di “dover a tutti i costi” avere tutto ciò, allora si vive molto più rilassati.

Questo concetto del distacco per superare le paure era già proprio del buddismo

Sì, condividiamo la stessa idea. La differenza è che la psicologia cognitiva ci insegna a disfarci dei “bisogni falsi” mediante una serie di argomentazioni.

Tornando all’esempio del parlare in pubblico, ho impiegato settimane a capire che non era importante dare il massimo e ho elaborato decine di argomentazioni, fino a quando è apparso tutto chiaro: è un processo.

La terapia cognitiva è una terapia argomentativa?

Si prova a convincere la persona di poter essere felice, ad esempio, senza un lavoro o senza un partner. Facciamo uso di diverse argomentazioni fino a quando la persona si libera del bisogno che la sta schiacciando e, quindi, della paura. Una sorta di contro-lavaggio del cervello.

Eppure molto spesso non siamo consapevoli di cosa provochi una determinata paura

Esattamente. Ad esempio, dietro lo stress lavorativo di solito si nasconde un bisogno esagerato di sicurezza economica e di avere uno status.

Ma studiando psicologia cognitiva su un manuale o sottoponendosi a un percorso di terapia con uno psicologo, si scopre che dentro di noi si nasconde un bisogno spropositato.

Qual è la paura più comune nelle sedute di psicoterapia?

La paura dei cambiamenti. Ad esempio, quella di lasciare il partner nonostante la consapevolezza di non essere più innamorati e che il rapporto non funziona. In questi casi, le persone temono la solitudine.

C’è poi la paura di cambiare lavoro a causa del bisogno esagerato di avere una sicurezza economica. A conclusione di un percorso di terapia cognitiva, il cambiamento sembra allettante, nonché la cosa più normale del mondo.

Uomo che pensa come superare le paure.

La psicologia cognitiva aiuta a superare le paure lavorando sui cosiddetti falsi bisogni?

Esattamente. Quando si arriva alla profonda convinzione di non avere bisogno di stare in “compagnia” per tutto il tempo né di avere “una salda sicurezza economica”, queste paure spariscono. Questo cambiamento non avviene da un giorno all’altro: bisogna lavorarci su.

C’è una frase di San Francesco d’Assisi sui bisogni di cui tanto abbiamo parlato

Sì, mi piace molto. Si dice che negli ultimi anni di vita, San Francesco d’Assisi abbia detto “desidero poco e quel poco che desidero, lo desidero poco“. Sono sicuro che fosse un uomo molto in gamba e molto felice.

Non dobbiamo nemmeno temere la morte?

Ovvio che no. La morte naturale e normale. Ed è persino positiva. Tutti i fatti naturali sono positivi, per cui non dobbiamo averne alcuna paura.

Riflettendoci bene, e facendo diverse considerazioni, possiamo perdere la paura della morte e della malattia. Ed è più facile di quanto possa sembrare.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.