Tecnica della tartaruga per i capricci dei bambini

La tecnica della tartaruga aiuta i bambini a riconoscere le proprie emozioni sin dalla più tenera età. In questo articolo ci riferiamo a emozioni quali rabbia, frustrazione o ira.
Tecnica della tartaruga per i capricci dei bambini
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Tutti i bambini fanno i capricci per esprimere la propria frustrazione quando non ottengono ciò che vogliono. Questo atteggiamento così comune è prova dell’incapacità di gestire le proprie emozioni. In questi casi, la tecnica della tartaruga aiuta a educare i più piccoli alla corretta gestione emotiva.

Può essere applicata in casa, ma anche a scuola. Inoltre, può essere vantaggiosa per i bambini con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD).

Bambino arrabbiato che fa capricci.

La piccola tartaruga Salvatore

Quando un bambino si arrabbia o ha una reazione impulsiva che sfocia in un capriccio, la prima cosa da fare è raccontargli la storia della piccola tartaruga Salvatore.

Salvatore era una piccola tartaruga che si cacciava sempre nei guai. Quando qualcosa non andava come avrebbe voluto, provava una forte rabbia e si irritava. La stessa cosa succedeva quando la sua insegnante gli chiedeva di parlare davanti alla classe; e se durante la ricreazione un compagno lo spingeva, lui finiva per dargli un calcio. Per queste reazioni, Salvatore veniva punito o escluso, visto che nessuno dei suoi amici voleva giocare con lui.

Tutto questo rendeva molto triste Salvatore, ma gli era impossibile non arrabbiarsi. Un giorno, di ritorno da scuola, incontrò una tartaruga molto più grande e più saggia che gli disse:

Salvatore, non ti rendi conto che la soluzione a tutti i tuoi problemi si trova nel tuo carapace? Quando ti trovi in una situazione che non sai affrontare, chiuditi nel tuo carapace e conta fino a 10.

La piccola tartaruga Salvatore decise di seguire questo consiglio. Quando durante la ricreazione un’amica gli diede un calcio involontariamente, mentre giocavano a pallone, lui si ritirò nel suo carapace, contò fino a 10 e quando uscì non era più arrabbiato!

Ciò gli permise di continuare a giocare e a divertirsi fino alla fine della ricreazione. Questa strategia lo aiutava a vedere le cose da una nuova prospettiva. E tutto iniziò ad andare meglio.

I suoi compagni non lo escludevano più, la maestra non lo puniva e lui era più felice. Ecco che Salvatore continuò a mettere in pratica la strategia che quella saggia tartaruga gli aveva insegnato. Funzionava davvero!

L’autocontrollo nella tecnica della tartaruga

La tecnica della tartaruga può essere applicata a qualunque età. Tuttavia, prima impariamo a metterla in pratica, meglio è. Ecco perché è utile raccontare la storia della piccola tartaruga Salvatore già in età prescolare.

Oltretutto, non si tratta solo di narrare questo racconto ai più piccoli. Dovranno rielaborare per capire come e quando metterla in pratica. A tale scopo, esistono alcune risorse molto utili.

Le emozioni negative intense assorbono tutta l’attenzione dell’individuo, ostacolando qualsiasi intento di realizzare altro.

-Daniel Goleman-

La parola “tartaruga”

Vediamo come utilizzare la parola “tartaruga” con una tecnica ben descritta in alcuni articoli scientifici sull’iperattività infantile.

Quando un bambino è arrabbiato perché ha ricevuto una punizione o perché un compagno gli ha fatto un torto, il maestro o i genitori deve pronunciare ad alta voce la parola “tartaruga”.

Nel momento stesso in cui questa parola viene pronunciata, il bambino dovrebbe assumere una postura di chiusura: abbracciare le gambe e mettere la testa in mezzo, a occhi chiusi, come si trovasse dentro un carapace. Per alcuni secondi dovrà rilassare più che può i muscoli, fare dei respiri profondi e contare fino a 10.

Una volta riacquisita la normale postura, i muscoli si saranno rilassati e il bambino si sentirà più calmo.

Giocattoli a forma di carapace

Un altro modo per insegnare ai più piccoli l’autocontrollo e la gestione emotiva prevede di chiedere al bambino di entrare in una casetta a forma di carapace; di fatto lo rappresenta.

Quando l’insegnante pronuncerà ad alta voce la parola “tartaruga”, il bambino arrabbiato o che fa i capricci dovrà entrare nella casetta, chiudere gli occhi e contare fino a 10.

Dentro la casa potrà utilizzare la tecnica descritta nel paragrafo precedente per rilassare la muscolatura. Una volta uscito, si sentirà molto più tranquillo.

Bambino che gioca.

La tecnica della tartaruga in altre tappe della crescita

Perché è importante applicare la tecnica della tartaruga sin dalla più tenera età? Perché in questo modo il bambino acquisirà una strategia che lo aiuterà a controllare un’emozione dalla quale potrebbe sentirsi sopraffatto.

Lo aiuteremo pertanto ad adattarsi a contesti ostili e gli offriremo preziosi mattoncini per costruire le fondamenta di una sana adolescenza. L’educazione emotiva risulta indispensabile sin dall’infanzia.

La tecnica della tartaruga è una strategia utile a favorire la maturazione emotiva, ma ne esistono altre. Qualunque sia la tecnica, se ben gestita e correttamente applicata, sarà preziosa per la propria cassetta degli attrezzi emotiva.

La capacità di fermarsi e non agire d’impulso è diventata una lezione fondamentale nella vita di tutti i giorni.

-Daniel Goleman-


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