Concediti il tempo per amare, essere te stesso, pensare, sentire...

Concediti il tempo per amare, essere te stesso, pensare, sentire...

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio, 2017

Il momento migliore della vita è sempre oggi. Ieri è passato e domani ancora non esiste, quindi fate un respiro profondo e rivolgete lo sguardo proprio al centro del cuore. Regalatevi del tempo per amare e amarvi come meritate, tempo per pensare e sentire la tiepida carezza del presente che non si ripeterà mai più.

William James, celebre filosofo e psicologo esperto di salute mentale, in uno dei suoi libri, Psychology: The Briefer Course, scrisse sulla percezione del tempo.  Parla di un fatto che per molti è familiare: man mano che cresciamo, abbiamo la sensazione che il tempo passi più in fretta. È come un battito fugace, qualcosa di particolare e di terrificante.

Secondo James, questo accade perché quando invecchiamo, non si verificano più eventi memorabili come accadeva in giovinezza dove tutto è nuovo (il primo amore, quel viaggio indimenticabile, quel lavoro, una casa nuova, il primo figlio…). Inoltre, che ci piaccia o meno, la vita diventa un po’ abitudinaria. La nostra quotidianità ripercorre una moviola lenta e ripetitiva dove vedere, fare e sperimentare le stesse cose, gli stessi eventi.

Poco a poco il cervello, privato di stimoli significativi, entra in una spirale distruttiva per cui cambia la struttura neurochimica, la memoria inizia a perdere colpi e la cognizione del tempo diventa imprecisa. Un aspetto che si potrebbe tranquillamente evitare se fossimo in grado di dare nuovi input al film della nostra vita.

Si tratterebbe solo di spezzare la routine, di uscire da quella nebbiolina esistenziale per aggrapparci al presente e nutrirlo di tante cose significative. È più facile di quello che sembra. Vi invitiamo a riflettere su questo argomento.

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Il cervello ha un concetto strano del tempo

Tutti abbiamo sentito parlare di piena coscienza. Da qualche anno questo approccio viene applicato con successo nella psicologia clinica con il fine di auto-regolare l’attenzione, di accettare quello che c’è nel presente e di ampliare il proprio campo d’azione per poter agire in maniera più creativa in linea con i propri valori.

Ora, c’è un aspetto che è interessante conoscere riguardo questo tema: non funziona con tutti e non è così facile da mettere in pratica come può sembrare in un primo momento. Al di là dell’ambito clinico, sono tante le persone che vogliono provare la Mindfulness, per poi rendersi conto che non fa per loro, che non riescono ad adottare questi metodi né a potenziare questo approccio vitale.

Questo perché il nostro cervello ha una concezione strana del tempo o, meglio, del presente. Bob Nease è uno scienziato sociale ed un ingegnere di sistema particolarmente interessato alla mente umana. Nel suo libro The Power of Fifty Bits spiega come il cervello non sia programmato per mantenere l’attenzione su un aspetto concreto, su un solo punto di interesse. I nostri sensi, i nostri istinti non concepiscono il presente, il futuro o il passato, concepiscono la sopravvivenza.

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La mente umana vive sospesa, come se fosse guidata da un pilota automatico che tende a concentrarsi su molteplici stimoli alla volta per calcolare i rischi, per mantenerci sicuri. Concentrare l’attenzione su alcuni di essi significherebbe tralasciarne altri che il cervello considera importanti. Per questo motivo, è bene allenare la mente per convincerla del fatto che “va tutto bene”, “tutto è tranquillo”.

Imparate a “sincronizzarvi” con il presente

Di sicuro avrete sentito molte volte la frase “togli l’orologio, esci dalla routine e corri il rischio di vivere il qui ed ora”. Questa classica frase da manuale di auto-aiuto, come sapete, ha diverse contraddizioni. Non possiamo scappare dalla routine, tutti siamo obbligati a rispettare determinati orari, a realizzare certe attività che facciano parte del motore che avvia e alimenta la nostra vita.

In questo senso, si tratta di rendere più significative queste routine, di imparare a sincronizzarsi con il presente in maniera più autentica, più piena. Il sociologo Zygmunt Bauman, ad esempio, descrive la società attuale come un’entità liquida dove niente dura per sempre, dove tutto si disfa o cambia. Tuttavia, più che in un universo liquido, ci siamo trasformati in un paese di persone poliedriche.

Il multitasking, ovvero fare qualcosa pensando ad altre tre contemporaneamente, oppure il bisogno di compiacere l’altro prima di noi stessi ci rendono creature erranti che hanno scordato dove si trova il punto di perfetto equilibrio: il qui ed ora, il nostro presente…

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Impariamo, quindi, a sincronizzare gli obblighi con le necessità, l’ozio con il dovere, in modo da dare poco a poco forma ad una felicità priva di paure, ad un presente senza l’amarezza del passato e libero dall’angoscia del futuro. Regaliamo a chi amiamo di più questo tesoro che non si vende né si compra: il tempo.


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