Test di Zulliger per la selezione del personale

Il test di Zulliger è composto da tre tavole volte a valutare i tratti della personalità e l'equilibrio psicologico dell'individuo. Si tratta del test più spesso utilizzato per selezionare il personale.
Test di Zulliger per la selezione del personale
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Lo Z-test o test di Zulliger è una prova di tipo proiettivo ideata nel 1942. A prima vista è quasi inevitabile non pensare al test di Rorschach, con il quale spesso viene confusa. Non segue tuttavia lo stesso protocollo, inoltre, offre benefici diversi. È di facile applicazione e dispone di parametri interpretativi molto più rapidi.

L’obiettivo di questo test è lo stesso di qualunque altro strumento proiettivo: descrivere tratti della personalità nascosti partendo dall’approccio proprio della psicanalisi. Avendo chiaro in mente questo dettaglio, possiamo già intuire che oggigiorno può essere oggetto di più di una critica, ma non per questo risulta meno interessante. Viene applicato soprattutto nella selezione del personale.

Un aspetto che può essere notevolmente vantaggioso rispetto ad altri test proiettivi (quali la figura sotto la pioggia, il test dell’albero, il test di Murray), è che conta su dati validi e attendibili. Le statistiche realizzate in merito attribuiscono a questo test una certa affidabilità, per cui tendenzialmente è un buon alleato per il settore delle Risorse Umane.

Test di Zulliger e traguardo.

Test di Zulliger: cosa valuta, dove e come viene applicato

Non è un caso se il test di Zulliger ci ricorda così tanto il test Rorschach. A sviluppare questo strumento fu Hanz Zulliger, psichiatra svizzero alunno dello stesso Hermann Rorschach. Il dottor Zulliger divenne, tempo dopo, uno psicologo infantile piuttosto influente, nonché fautore della pedagogia psicanalitica.

Prima di raggiungere l’apice della sua carriera, trascorse diversi anni lavorando per Rorschach. Il suo obiettivo era capire e approfondire lo studio della personalità umana attraverso il test delle macchie. A questo dobbiamo aggiungere un fatto determinante che avvenne nella sua vita: lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e l’esigenza di disporre di un test per la selezione dei militari svizzeri.

Hans Zulliger divenne una figura determinante in questo senso. Somministrava il test dell’intelligenza, il test della personalità e le stesse tavole di Rorschach. Eppure si rese conto di un aspetto: questo test era troppo complicato e in quel momento servivano scioltezza, velocità, efficacia e la possibilità di somministrare lo stesso test a una media di 30 persone contemporaneamente.

Non ci volle molto prima che ne mettesse a punto uno nuovo. Vediamone in dettaglio le caratteristiche.

Cosa valuta il test di Zulliger?

Il test Z o Test di Zulliger è un test proiettivo. Cosa vuol dire? Significa che è uno strumento dal quale possiamo ottenere numerode risposte soggettive.

Queste partono da stimoli che risvegliamo la fantasia della persona che si sottopone al test, così come la sua sensibilità, i duoi desideri, i suoi tratti della personalità, ecc.

  • Questo strumento si distingue per l’affidabilità e la facilità di applicazione.
  • Zulliger pensò a un test con cui individuare rapidamente le persone senza problemi psicologici e che dimostravano particolare inclinazione verso specifici ruoli nell’esercito.
  • Questo test aiuta anche a valutare i processi mentali: le paure, la capacità di adattamento sociale, l’universo emotivo e la capacità di autocontrollo.
  • Al giorno d’oggi il test di Zulliger viene somministrato in molti uffici di risorse umsnr per selezionare il personale.

Come avviene la somministrazione?

Il test di Zulliger può essere somministrato in modo individuale o di gruppo. In entrambi i casi alla persona vengono presentate tre tavole spiegandole che le figure non rappresentano alcun oggetto in particolare; ciononostante, in genere rievocano qualcosa di diverso in ognuno. Si chiede quindi alla perdona di spiegare cosa le suggerisce ciascuna tavola.

  • La prima tavola presenta delle tonalità grigie, bianche e nero. Si tratta della più compatta e dovrebbe suggerire alla persona un unico concetto. Rappresenta il pensiero profondo.
  • La seconda tavola è la più interessate, visto che riporta diversi colori (la maggior parte dei quali molto vivaci), oltre che diverse aree distinte. Si tratta della più complessa, nonché di quella che tende a rievocare il maggior numero di sensazioni ed emozioni. Al momento della valutazione, di solito rappresenta aspetti come la capacità e l’ordine, l’autocontrollo, ecc.
  • Infine, la terza tavola gioca con il grigio, il nero e il rosso. Il disegno suggerisce sempre un certo dinamismo e movimento ed è associato ai rapporti sociali.

Dopo aver trascritto le proprie idee, sensazioni o immagini, è il momento di parlare. Bisogna spiegare allo psicoterapeuta o allo psicologo cosa si vede in ogni angolo e in ogni dettaglio delle tavole.

Macchia nera del test della personalità.

Come vengono interpretati i risultati?

Per valutare il test di Zulliger, è necessaria una certa padronanza e abilità nella gestione dello stesso. Non può dunque essere somministrato da chi non è esperto in materia.

  • Non esistono risposte giuste o sbagliate.
  • Vengono analizzati i dati di ciascuna tavola, oltre al modo in cui la persona si esprime. Più dettagli ci sono, più sensazioni, immagini o esperienze proverà il soggetto sotto esame, più alto sarà il punteggio. Si valuteranno anche l’originalità, la coerenza psicologica, il concetto di sè, lo stile di pensiero, ecc.

Sebbene si tratti di una risorsa proiettiva e chiaramente soggettiva, permette di avere una visione globale sul mondo interiore e sulla personalità del candidato.

Tutt’oggi viene spesso impiegato nei processi di selezione, congiuntamente ad altri test. Il test zulliger è uno strumento ancora oggi affascinante.


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  • Muñoz, Mora Luis. El Test de Zulliger: Evaluado bajo el Sistema Comprehensivo de Exner, Edición Digital.
  • Redondo, Ana Isabel. Estadísticos descriptivos en respuestas al Test de Zulliger en personas de 31 a 40 años, en situación de selección de personal.

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