Trattamento del GAD e nuove prospettive
Le nuove prospettive nel trattamento del GAD (disturbo d’ansia generalizzata) inglobano gli aspetti essenziali delle terapie cognitivo-comportamentali. Le stesse si integrano con le terapie di nuova generazione.
Accettazione e analisi funzionale sono le chiavi per aiutare il paziente a prendere in mano le redini della propria vita.
I clienti/pazienti affetti da GAD presentano una frequenza maggiore di eventi traumatici interpersonali nel passato e un legame fragile con la persona più amata nell’infanzia (in relazione alla popolazione non interessata dalla diagnosi).
Le nuove prospettive nel trattamento del GAD sottolineano l’importanza di affrontare le questioni interpersonali con i pazienti. Queste, infatti, non vengono affrontate completamente nelle attuali terapie cognitivo-comportamentali.
Traumi passati, infatti, potrebbero incarnare temi emotivi più profondi. Da questi i pazienti affetti da GAD rifuggirebbero attraverso le preoccupazioni. Sono stati sviluppati nuovi orientamenti per superare i limiti della prospettiva cognitivo-comportamentale del GAD.
Così, ritroviamo: la terapia integrativa di Newman, l a terapia di regolazione emotiva di Mennin e l a terapia di Roemer e Orsillo, basata sull’accettazione come trattamento del GAD.
Trattamento del GAD: la terapia integrativa di Newman
I pazienti affetti da GAD non solo si preoccupano, ma agiscono anche aumentando la possibilità di conseguenze interpersonali negative. Così, evitano che gli altri sappiano come sono e cosa sentono per evitare le critiche e il rifiuto temuto.
Spesso, inoltre, non sono in grado di comunicare i propri desideri e bisogni. Non riescono a esprimere rabbia o delusione quando i propri bisogni emotivi non sono appagati.
Newman et al. (2004) hanno sviluppato una terapia integrativa per il trattamento del GAD. La stessa viene attuata in maniera sequenziale: in una sessione della durata di 2 ore la TCC (terapia cognitivo -comportamentale) tradizionale è unita a tecniche interpersonali.
Gli obiettivi della sezione interpersonale-esperienziale sono:
- Rilevare le necessità interpersonali del paziente. Oltre alle modalità con le quali cerca di soddisfare dette necessità e l’esperienza emotiva soggiacente.
- Generare comportamenti interpersonali più efficaci. Allo scopo di soddisfare le proprie necessità.
Per raggiungere questi obiettivi, si fa uso di tecniche della terapia esperienziale. Ci si concentra sull’approccio dell’evitamento emotivo.
D’altra parte, però, può rivelarsi utile solo per i pazienti che manifestano determinati problemi interpersonali. La terapia integrativa di Newman come trattamento del GAD presume di:
- Identificare i bisogni interpersonali del paziente.
- Aiutarlo a produrre i comportamenti necessari per soddisfarle.
Trattamento del GAD: la terapia di regolazione emotiva di Mennin
Mennin (2004) ha sviluppato la terapia di regolazione emotiva che si basa sul presupposto che le persone affette da GAD sono più inclini a provare emozioni negative.
Inoltre, per loro è difficile individuare e capire le proprie emozioni. Allo stesso tempo, le considerano negative, non le accettano e non riescono a gestirle.
La terapia di regolazione emotiva integra aspetti della TCC tradizionale a interventi centrati sulle emozioni. Questi sono diretti ai deficit di regolazione emotiva. Inoltre, si affrontano i problemi del paziente sul piano sociale.
Questa terapia si sviluppa in 4 fasi:
- Psicoeducazione sul GAD. Analisi funzionale delle preoccupazioni e delle emozioni. Autoregistro delle preoccupazioni.
- Il cliente impara a individuare le risposte difensive ed evasive di fronte alle emozioni provate, quali la preoccupazione e la ricerca di tranquillità. Al loro posto, impara a sviluppare capacità di conoscenza somatica. È in grado anche di rilevare i pensieri su temi centrali problematici. Si interviene sulla comprensione e accettazione emotiva. Unitamente all’identificazione e all’espressione delle proprie emozioni e necessità.
- Le capacità apprese vengono applicate a una serie di esercizi esperienziali. Gli stessi, di fatto, si relazionano a questioni centrali, quali la paura della perdita, dell’inadeguatezza e del fallimento. Tali esercizi esperienziali possono includere tecniche come: la sedia vuota, il dialogo tra due sedie, l’esposizione immaginativa, la freccia discendente o il dialogo socratico.
- Valutazione dei risultati. Fine del rapporto terapeutico. Prevenzione da ricadute. Obiettivi futuri esterni alla terapia.
La terapia di regolazione emotiva è superiore nel controllo di un’ampia varietà di aspetti: preoccupazione, ansia e depressione. Gli effetti oscillano da moderati a grandi.
La terapia comportamentale di Roemer e Orsillo basata sull’accettazione
Secondo il modello di Roemer e Orsillo, le persone affetta da GAD presentano una relazione problematica con le proprie esperienze interiori.
Dentro questa componente, si distinguono due aspetti: la reazione negativa alle esperienze interiori e la fusione o la sovraidentificazione con le stesse.
- La reazione negativa include pensieri negativi e meta-emozioni (per es. paura delle emozioni negative). Gli stessi rendono difficile osservare e accettare le esperienze interiori.
- La fusione con le esperienze interiori implica giudicarle molto più indicative di ciò che sono nella realtà. Si pensa che un pensiero negativo transitorio costituisca una caratteristica inequivocabile della persona. Questa relazione problematica con le esperienze interiori genera l’evitamento esperienziale.
L’evitamento esperienziale consiste nell’evasione deliberata o automatica delle esperienze interiori. Queste sono percepite come minacciose (per es. preoccuparsi di evitare esperienze più inquietanti).
Tale evitamento diminuirebbe il malessere, ma solo temporaneamente. In realtà, contribuirebbe a conservare la relazione problematica con le esperienze interiori. Inoltre, faciliterebbe la restrizione comportamentale. La persona si dedica meno ad attività utili o significative. O meglio, è meno cosciente delle stesse mentre le realizza.
Tale restrizione comportamentale aumenta il malessere. Con esso si generano più esperienze negative e il ciclo si perpetua.
Considerando quanto detto, Roemer e Orsillo (2007,2009) proposero la terapia comportamentale basata sull’accettazione (TCBA).
Aspetti della terapia comportamentale basata sull’accettazione
- Avvicinamento all’attenzione consapevole (mindfulness) e accettazione delle proprie esperienze. Con i principi comportamentali dell’apprendimento e della pratica di nuove capacità.
- Spiegazione e dimostrazione di un modello del GAD. Si sottolinea l’aspetto dell’evitamento esperienziale. Infine, si collega tale modello con il trattamento da seguire.
- Si insegnano diverse tecniche di attenzione consapevole, concentrate sulla respirazione. Le stesse si concentrano sulle sensazioni e, infine, sulle emozioni e i pensieri.
Si aiutano i clienti a:
- Interrompere la fusione tra la percezione di se stessi e le esperienze interiori.
- Identificare le attività apprezzate nella propria vita nel campo interpersonale, lavorativo-educativo e degli interessi personali.
- Vivere la vita che desiderano. Concentrandosi sulle azioni. A prescindere dai pensieri e sentimenti negativi che possano insorgere.
La terapia comportamentale basata sull’accettazione come trattamento del GAD produrrebbe cambiamenti in variabili chiave indicate da altri modelli teorici:
- Difficoltà nel gestire le emozioni.
- Paura della risposta emotiva.
- Intolleranza verso l’incertezza.
- Basso controllo percepito.