Va tutto male: perché succede?

Avete la sensazione che vi stia andando tutto male? Pensate che tutti i vostri sforzi siano vani? Se state attraversando un periodo in cui le delusioni sono diventate il vostro pane quotidiano, vi spieghiamo da cosa può dipendere.
Va tutto male: perché succede?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Ci sono momenti nella vita in cui si finisce per dire a se stessi “Ma cosa succede? Mi va tutto male!”. Ebbene, a tutti capita di dover affrontare periodi difficili, fasi in cui è un continuo inciampare, sbagliare, sentirsi delusi e veder svanire i propri sogni. Non possiamo negare che feriscono e demoralizzano.

Ma cosa si cela dietro queste esperienze? Notare che all’improvviso ogni aspetto della nostra esistenza è in crisi (lavoro, vita di coppia, progetti personali, ecc.) ci porta a chiederci se non ci sia un fattore scatenante che orchestra questa sfortuna o questo divenire pieno di ostacoli. Siamo noi, con il nostro atteggiamento? Forse è il contesto in cui viviamo?

Quando ci ritroviamo in spirali in cui non vediamo l’uscita del tunnel, l’ideale è fermarsi. Non è solo questione di rallentare e prenderci qualche giorno di riposo. Bisogna fermare anche il rumore mentale, i pensieri su cui non smettiamo di rimuginare e che alimentano le nostre preoccupazioni. Fermare mente e corpo ci aiuterà ad analizzare quanto successo e a ricominciare.

Ragazza triste che ripete che va tutto male

Perché mi va tutto male?

I cicli all’insegna della negatività esistono e sono comuni. Si tratta di tutte quelle fasi in cui si mette in moto una catena di fallimenti carichi di sofferenza. Sono giorni in cui a un errore segue lo sconforto e in cui accettiamo a denti stretti che qualcosa che pensavamo sarebbe successa non succederà. Di solito questi cicli sono brevi, e in poco tempo il nostro atteggiamento e le circostanze esterne mostreranno cenni di miglioramento.

Ciononostante, temiamo di rimanere arenati, soprattutto quando alimentiamo tali dinamiche con pensieri quali: “perché succede tutto a me? Perché il mondo mi tratta così male? C’è qualcosa che non va in me, per cui le cose mi vanno così male?”.

Quasi senza accorgercene, ci ritroviamo vulnerabili e diamo per scontato che qualunque cosa facciamo, non arresterà la nostra sfortuna.

A cosa può essere dovuto?

La sfortuna esiste? Non lo sappiamo. Non esistono prove scientifiche al riguardo ed ecco perché dobbiamo cercare cause specifiche e oggettive. Facendo chiarezza sui possibili fattori scatenanti, avremo una maggiore sensazione di controllo, e questo aspetto è sempre positivo. Quando sentiamo che va tutto male, le variabili in gioco potrebbero essere:

  • Fenomeno del filtraggio. In questo primo caso ci troviamo di fronte a una distorsione cognitiva. Si tratta di quell’approccio mentale che ci fa agire secondo un bias ben specifico: il tratto della negatività. Ci concentriamo su quello che va male, badiamo solo all’errore, percepiamo solo quello che non va e ci sentiamo incapaci di vedere altro. Quelle lenti scure non vedono più quello che va bene, gli aspetti positivi.
  • Pessimismo acquisito. Ci sono persone che vivono pensando di avere tutto contro. Su di loro pende il peso di un pessimismo cronico che spesso deriva dall’educazione ricevuta, da genitori che hanno insegnato loro che il mondo è un brutto posto, che non ci si può fidare di nessuno, che le cose belle non succedono mai…
  • Bassa autostima. Questa dimensione non viene raggiunta da un giorno all’altro né si mantiene per tutta la vita. L’autostima può indebolirsi, variare nel tempo e in base alle esperienze. Per questo motivo, se a un certo punto ci ritroviamo a chiederci “perché mi va tutto male?”, forse è il momento di mettere in discussione la percezione che abbiamo di noi stessi, il nostro amor proprio, la nostra autostima.

Altre possibili cause:

  • Depressione latente. I disturbi dell’umore, come l’ansia o la depressione, agiscono come un velo che opacizza tutto. Ecco che la convinzione che vada tutto male, che per quanti sforzi facciamo, niente andrà come speravamo, in alcuni casi è un sintomo di depressione. Lo studio condotto dalla dottoressa Paula Pietro presso l’Università del Massachusetts, per esempio, insiste sul fatto che questi pensieri sono una costante nella mente di una persona depressa.
  • Tempi difficili, risultati variabili. Non possiamo non tenere conto di un fatto evidente, ovvero il contesto che ci circonda. In tempi difficili può succedere che molte cose inizino ad andare male. Eppure dobbiamo capire che sono fasi: la sfortuna non dura per sempre.
Giovane stanco seduto accanto alla finestra.

Cosa posso fare se in questo periodo mi va male tutto?

In una fase in cui tutto va male, l’ultima cosa da fare è andare avanti come se niente fosse, sforzandoci persino di raggiungere obiettivi o mete che sono ormai cause perse. Si consiglia, invece, di riflettere sui seguenti punti:

  • Perché va tutto male? Dipende da me oppure no? Prima di tutto, bisogna prendersi del tempo; una pausa per riflettere su quanto accaduto e per capire cosa ha portato a questo succedersi di eventi negativi.
  • Accettare che alcuni aspetti sono fuori il  nostro controllo, che non dipendono da noi. Ci sono periodi complicati in cui alcune variabili ci remano contro. Ne prendiamo atto e, nonostante difficoltà, proviamo a prendere nuove decisioni.
  • Non possiamo trascurare la qualità dei nostri pensieri. Stiamo applicando filtri negativi alla nostra realtà? Ci concentriamo troppo solo su quello che va male?
  • Analizzare le emozioni. Cosa proviamo? Da quanto tempo ci sentiamo frustrato o proviamo questa apatia? Forse tutto vale male a causa del nostro stato d’animo. Forse abbiamo bisogno di aiuto e questo è il vero punto sul quale dovremmo rivolgere la nostra attenzione.

Infine, quando ci ritroviamo ad affrontare periodi in cui molti aspetti della nostra vita prendono strade tortuose, è sempre un bene, come dicevamo, prenderci del tempo. Fatto ciò, potrebbe essere il momento giusto per attuare dei cambiamenti, per quanto piccoli. Talvolta un cambiamento funge da valido stimolo, da fonte di speranza.


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