Validità concorrente e validità di costrutto
In termini psicometrici, la validità è un concetto che ha attraversato un lungo processo evolutivo. In precedenza, si riteneva che un test fosse valido in funzione di ciò con cui era correlato (2). È possibile distinguerne quattro tipi o categorie: validità di contenuto, validità predittiva, validità concorrente e validità di costrutto.
In questo articolo prenderemo in considerazione solo la validità concorrente e la validità di costrutto.
Validità concorrente
La validità concorrente è espressa attraverso la valutazione dei dati presenti nel test. Per stimare questo tipo di validità, il test viene somministrato e correlato con un parametro, uno strumento di misurazione precedentemente validato.
Questo tipo di validità è simile a quella predittiva. Tuttavia, questi due tipi di validità differiscono per due aspetti (1):
- Le misure del test e del parametro vengono ottenute contemporaneamente.
- Il suo uso primario consiste nella somministrazione del test in sostituzione di altre procedure meno convenienti, per vari motivi. Un esempio potrebbe essere un test di intelligenza collettiva, che viene comparato a un test di intelligenza individuale.
Il problema consiste nel trovare dei test che fungano da parametri validi e affidabili.
Validità di costrutto
Il costrutto è definito come un concetto ipotetico che fa parte delle teorie che cercano di spiegare il comportamento umano. Esempi di ciò potrebbero essere la creatività o l’intelligenza.
Questo tipo di validità risponde alla domanda: “Come si può spiegare psicologicamente il punteggio del test?”. La risposta può essere vista come l’elaborazione di una “mini-teoria” riguardo a un test psicologico.
La validità di costrutto è quindi definita come l’ottenimento di prove a supporto del fatto che i comportamenti osservati in un test sono (alcuni) gli indicatori del costrutto (1).
Il processo di validità di costrutto implica (1):
- La formulazione di ipotesi e relazioni tra gli elementi del costrutto, di questo con altri costrutti della teoria e con altri costrutti esterni.
- Una selezione di items (indicatori) che rappresentino le manifestazioni concrete del costrutto.
- La raccolta dei dati
- Stabilire la coerenza tra dati e ipotesi ed esaminare il grado in cui i dati potrebbero essere spiegati con ipotesi alternative.
Esistono diverse procedure per stabilire la validità di costrutto (1):
- In base alla teoria sostenuta in quel momento, relativamente al test, lo psicologo deduce alcune ipotesi sul comportamento previsto delle persone che ottengono punteggi diversi nel test.
- Vengono raccolti i dati che confermano o meno queste ipotesi.
- Sulla base dei dati accumulati, si stabilisce se la teoria li spiega adeguatamente. In caso contrario, la teoria andrà rivista e il processo ripetuto fino a quando non si otterrà una spiegazione più accurata.
In questo caso, pertanto, il processo di validità è in continua riformulazione. I risultati degli studi che eseguiamo non “validano” o “dimostrano” la teoria completa, poiché una “costruzione” non può mai essere dimostrata in forma assoluta.
Si può semplicemente accogliere come la definizione migliore del lavoro, sulla quale fare affidamento. Se poi i risultati sono negativi, abbiamo almeno tre interpretazioni possibili (1, 3):
- Il test potrebbe non misurare il “costrutto” (non misurare ciò che vogliamo che misuri, anche se misura qualcosa).
- Il quadro teorico potrebbe essere errato, consentendo di fare inferenze errate.
- La progettazione dell’esperimento potrebbe non aver consentito la dimostrazione appropriata delle ipotesi. L’errore di progettazione è solitamente l’errore più semplice da rilevare; tuttavia, localizzare accuratamente la posizione dell’errore è un’attività più complessa. L’interpretazione ambigua dei risultati negativi è un ovvio inconveniente della procedura di validità del “costrutto”.
Validità concorrente e validità di costrutto contribuiscono a far luce sulla validità complessiva di un test. A tal fine bisognerà tenere in considerazione ulteriori implicazioni.
Implicazioni pratiche nella validità di un test
Queste implicazioni dovranno essere prese in considerazione per tutti e quattro tipi di validità: validità di contenuto, validità predittiva, validità concorrente e validità di costrutto. Lo psicologo che somministra il test dovrà tenere conto di quanto segue (1):
- Prima di prendere decisioni sugli individui o gruppi, è necessario raccogliere tutte le informazioni disponibili riguardo il test.
- Per la previsione o selezione, il test dovrà essere validato nella situazione specifica in cui verrà utilizzato.
- In ogni situazione, lo psicologo dovrà tenere in considerazione che le idee sulla natura dei tratti e su tutto ciò che misurano vengono costantemente modificate dalle nuove informazioni.
La validità, in psicologia, ci aiuta a verificare l’attendibilità di un test. Sappiamo già che un test è migliore quanto più validità possiede (in assenza di altre variabili). Un criterio che purtroppo nella ricerca non sempre prevale, poiché ne entrano in gioco altri, come quelli economici o di disponibilità.
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Tovar, J. (2007). Psicometría: tests psicométricos, confiabilidad y validez. Psicología: Tópicos de actualidad, 85-108.
- Muñiz, J. (Coord.) (1996). Psicometría. Madrid: Universitas.
- Cronbach, L. J. (1972). Fundamentos de la exploración psicológica. Madrid:
Biblioteca Nueva.