Wolfgang Amadeus Mozart, biografia di un genio immortale
Wolfgang Amadeus Mozart ebbe una vita piena di grandi contrasti, a tutti i livelli. Morì quando aveva appena 35 anni, ma ci ha lasciato più di 600 composizioni e circa 132 incompiute. Era una vera celebrità da piccolo, ma alla fine della sua breve esistenza soffrì la miseria e cadde nell’oblio. Passò alla storia come un genio musicale che rappresenta la fine del periodo classico e l’inizio del romanticismo.
Dal matrimonio tra Leopold Mozart e Anna Maria Pertl, nacquero ben sette bambini, ma solo due sopravvissero: Maria Anna e Wolfang Amadeus, il più piccolo. Il padre dedicò tutta la sua vita alla musica. Aveva studiato canto, organo e composizione in un collegio benedettino a Salisburgo. Poi divenne violinista presso la corte asburgica e fu maestro di canto e violino dei figli dell’imperatore.
Maria Anna, che tutti chiamavano affettuosamente Nannerl, aveva cinque anni più di Wolfgang Amadeus. Anche lei era una pianista eccellente. Tuttavia, a causa del successo del fratello, a un certo punto decise di rinunciare alle sue aspirazioni. Purtroppo, le risorse della famiglia non erano sufficienti per entrambi i figli.
“Né un’intelligenza sublime, né una grande immaginazione, né le due insieme creano genialità. L’amore, questo sì, è l’anima del genio. “
-Wolfgang Amadeus Mozart-
Un’infanzia singolare
Tutto ebbe inizio quando Wolfgang Amadeus Mozart aveva 4 anni. Sua sorella Nannerl lo fece sedere sulle sue ginocchia, mentre svolgeva i suoi esercizi quotidiani al pianoforte. All’improvviso, Wolfgang si avvicinò al piano e ripeté la melodia suonata pochi secondi prima dalla sorella. Stupita da quanto accaduto, la ragazza informò immediatamente suo padre di tale prodigio.
Da quel momento, Leopold incoraggiò il figlio a studiare musica e divenne l’insegnante personale di Wolfang, che si rivelò uno studente esemplare. Amava la musica e non aveva bisogno di stimoli per studiarla e applicarsi. Conosceva già le note e i simboli musical prima ancora di imparare a scrivere. All’età di 6 anni scrisse la sua prima composizione, una sonata per pianoforte e violino. Era un vero prodigio.
Leopold organizzò alcuni concerti dei suoi due figli, inizialmente in presenza dell’Arcivescovo di Salisburgo che a quei tempi era il capo del governo della regione. Poi li portò a suonare in giro per l’Europa. Durante questi viaggi, Nannerl e Wolfang affascinarono tutti i nobili che li ascoltavano. Il padre voleva che diventassero famosi. Non pensava, però, agli incassi, motivo per cui venivano pagati con gioielli di scarso valore.
La brillante carriera di Wolfang Amadeus Mozart
I continui viaggi durante l’infanzia, inevitabilmente, intaccarono la già debole salute di Wolfgang Amadeus Mozart. Tuttavia, considerava questo lavoro come un gioco. Si dice che in uno dei suoi concerti, davanti all’imperatrice Maria Teresa d’Austria, inciampò e cadde. Una ragazza lo aiutò ad alzarsi e in segno di gratitudine, Wolfang promise di sposarla quando sarebbero stati più grandi. Quella ragazza divenne poi la regina Maria Antonietta di Francia e, ovviamente, la promessa non poté essere mantenuta.
A 19 anni, Mozart aveva già scritto più di 200 composizioni. Girò l’Italia in lungo e largo e fu proprio nel nostro paese che iniziò ad affermarsi come compositore. In seguito, al padre venne proibito di lasciare Salisburgo, così Wolfang poté continuare i suoi tour in compagnia della madre.
La vita sentimentale di Mozart fu particolarmente irrilevante. Ebbe qualche fugace avventura, principalmente con donne dedite alla musica. Sposò Constance Weber nel 1782. Lei, tuttavia, non era esattamente la compagna di vita ideale per il grande artista. Ebbero comunque sei figli, ma ben quattro morirono precocemente.
Un triste finale
Sebbene Mozart fosse ampiamente riconosciuto come musicista in tutta Europa, le sue finanze erano sempre in dissesto. Né sua moglie né lui erano capaci di risparmiare. Ecco perché ebbero sempre grandi difficoltà economiche nonostante i successi di opere come Le nozze di Figaro, Don Giovanni o Piccola serenata notturna.
Si dice che quando stava per finire Il flauto magico, apparve un uomo misterioso che gli diede l’incarico di comporre una messa per un defunto, pagandolo in anticipo. Mozart si diede subito da fare e lavorò instancabilmente per comporre il suo famoso Requiem. A quel tempo era già molto malato. La febbre reumatica non gli permetteva nemmeno di suonare il piano.
Il 4 dicembre 1791 invitò alcuni amici pianisti a eseguire il Requiem che aveva composto, dal momento che non poteva farlo. Si dice che quando arrivò alla parte del “Lacrimosa”, cominciò a piangere. I suoi amici poi se ne andarono e Mozart morì all’alba. Il giorno della sua sepoltura ci fu un forte temporale, cosicché nessuno portò il feretro al cimitero. Le sue spoglie furono così gettate in una fossa comune.
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- Rodríguez, A. D. (2013). Mozart. Sociología de un genio, de Norbert Elias. Revista Colombiana de Sociología, 36(2), 237-240.