Mi chiamano egoista perché penso a me stesso, io lo chiamo amor proprio

Mi chiamano egoista perché penso a me stesso, io lo chiamo amor proprio

Ultimo aggiornamento: 18 agosto, 2016

Arriva sempre un momento, nel corso del nostro ciclo vitale, in cui, finalmente, facciamo il passo decisivo. Ci liberiamo di certe situazioni, cose e persino persone che, ben lontane dal farci stare bene, ci feriscono. Questo atto di coraggio è visto da molti come il riflesso dell’egoismo, ma in realtà è la luce dell’amor proprio.

Questo costrutto psicologico finisce sempre per restare incompreso. Tradizionalmente, l’idea dell’amor proprio è legata ad una componente narcisita e all’egoismo individualista che cerca solo il beneficio personale. Niente di più falso.

C’è solo un amore che deve durare per sempre ed è l’amor proprio. Perché la dignità ha un prezzo molto alto e non possiamo accettare la merce in saldo.

C’è un’opinione molto diffusa tra gli psicologi e gli specialisti in campo emotivo: in generale, le persone sono erudite in ambito razionale, ma sono analfabete in ambito emotivo. Reprimere i propri sentimenti o desideri non è sano, così come non lo è l’incapacità di rispettare o essere empatici con le necessità altrui.

Nessuno è egoista perché dice “no”, nessuno dev’essere giudicato perché riesce a dire “basta”. Vi invitiamo a riflettere su questo argomento assieme a noi.

regina

L’assenza di amor proprio alimenta le nostre paure

L’assenza di amor proprio alimenta le nostre paure e ci rende vulnerabili. Per comprendere meglio questo concetto, basta inoltrarsi nell’affascinante mondo della neuroscienza. Secondo uno studio realizzato dall’Università di Dartmouth (New Hampshire, Stati Uniti), l’area del nostro cervello associata all’amor proprio e all’autostima è il circuito fronto-striatale.

Più questa regione è attiva, più forte sarà la nostra autostima. Un’idea erronea che si tende ad avere riguardo a questa dimensione è che le persone con molto amor proprio e una forte autostima siano le più intelligenti e di successo.

Non è proprio così o, se non altro, le due cose non sono legate tra loro. In realtà, i ricercatori specificano che l’attività del circuito fronto-striatale è un riflesso della nostra salute emotiva: a un basso livello di attivazione corrisponde un alto rischio di soffrire di paure, di insicurezze e, con il passare del tempo, persino di depressione.

donna nello stagno

Dal punto di vista emotivo, le persone che non si prendono cura di se stesse e che non si apprezzano come dovrebbero cercano di ottenere questi elementi dagli altri, in modo da tappare queste lacune e “riaffermarsi”. Hanno un intenso bisogno di affetto e di riconoscimento. Lungi dall’auto-sostentarsi con una buona dose di amor proprio, rimangono prigioniere della volontà altrui, cosa che provoca una lenta auto-distruzione.

Il filo sottile che unisce l’autostima all’amor proprio

Talvolta cadiamo nell’inganno di pensare che è sempre meglio accontentare gli altri piuttosto che ascoltare le nostre necessità interiori. Questo si deve a certi modelli educativi o ambienti capaci di ferire la nostra autostima.

Se non riuscite a vedere quanto valete, è probabile che vi circonderete da persone che, a loro volta, non saranno in grado di notarlo.

La cosa peggiore è quando questo condizionamento esterno ci porta ad aver bisogno dell’approvazione altrui, come un mezzo per recuperare la nostra stabilità emotiva. Ciò ci spinge a vivere le nostre vite interiormente frammentati e malconci a tal punto da avere bisogno di assorbire i valori altrui, le loro regole e convinzioni, fino a restare aridi e completamente vuoti.

Di seguito vi spieghiamo come evitare questa situazione.

cuore che batte

Come accendere l’amor proprio

Nel caso di un’autostima lesa, non c’è niente di meglio che prendere consapevolezza di quella ferita, di quella frattura che ci ha sconnessi da noi stessi.

  • Praticate la compensazione emotiva: non sempre troverete consolazione per le vostre paure, parole per i vostri vuoti e sostegno per la vostra tristezza nelle persone che vi circondano o comunque fuori. Dovete cercare una compensazione emotiva. L’amore che più di tutti può aiutarvi in questi casi è senza ombra di dubbio l’amor proprio.
  • Per accendere l’interruttore della vostra autostima, dovete capire che compiacere gli altri è sfiancante e, se lo farete ogni giorno per tutta la vita, finirete distrutti. È una cosa assurda da fare e del tutto malsana. Nessuno è egoista o cinico perché dice quel che pensa, perché è sincero in un modo rispettoso ma, allo stesso tempo, deciso ad auto-proteggersi.
  • Per aumentare l’autostima e godere di un buon amor proprio, dovete considerarvi persone coraggiose e convincervi del fatto che valete nonostante i vostri errori e fallimenti. Perché dei semplici risultati non determinano la persona che siete: è rialzarvi dopo la caduta che vi definisce.
egoista amor proprio 5

Non paragonatevi agli altri e non permettete che le critiche maliziose vi colpiscano, continuate ad alimentare il vincolo d’amore con voi stessi. Perché, come disse una volta Jiddu Krishnamurti, la religione di tutti dovrebbe essere il semplice atto di amare se stessi.


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