Soffrirò sempre meno e ricorderò sempre di più

Soffrirò sempre meno e ricorderò sempre di più
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Con il tempo, quel dolore che sentiamo per la morte di una persona cara, per la partenza di qualcuno che amavamo, per una delusione ricevuta da un amico si attenua, si diluisce e iniziamo a ricordare i momenti felici, i sorrisi, e a sentire le carezze delle immagini del passato.

Con il tempo, con i giorni, con gli anni, i nostri sentimenti diventano più leggeri e fabbrichiamo i nostri ricordi.

“Ricordare un bel momento significa tornare a essere felici”

-Gabriela Mistral-

Dove nascono i nostri sentimenti?

Gli studi realizzati sul cervello hanno dimostrato che le emozioni umane nascono nel sistema limbico, un insieme di strutture che includono, tra le altre, l’ippocampo e l’amigdala.

Il sistema limbico controlla una serie di funzioni che includono le emozioni, l’attenzione, il piacere, la memoria, la dipendenza, ecc.

Profilo uomo cervello illuminato

Tuttavia, quando siamo innamorati, i sentimenti nascono in diverse zone del cervello ed è per questo che è stato difficile per gli scienziati individuare il luogo esatto in cui nascono i sentimenti collegati all’amore.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università Concordia (Canada) e delle università di Syracuse e della Virginia Occidentale (Stati Uniti), ha rivisto ricerche anteriori sull’attività cerebrale collegata all’amore e al desiderio sessuale.

Si è così giunti alla conclusione che il luogo in cui si ubica l’amore nel cervello è collegato al luogo in cui nasce il desiderio sessuale, ma essi sono separati l’uno dall’altro.

Possiamo gestire i nostri sentimenti?

A volte pensiamo ai sentimenti come a qualcosa di oscuro o che non si può cambiare, perché di solito non ci hanno mai spiegato come farlo. È molto comune pensare che i sentimenti non si possano cambiare.

I sentimenti derivano dalle emozioni scatenate da una determinata situazione o da una persona e possono essere gestiti grazie all’intelligenza emotiva.

Il termine “intelligenza emotiva” si è diffuso grazie a Daniel Goleman e al suo libro Intelligenza emotiva. L’intelligenza emotiva è la capacità di essere coscienti delle emozioni e saperle gestire in modo adeguato, per impedire esse di paralizzare le relazioni con gli altri o con il mondo in generale.

“Se ci si avvicina ad una situazione come una questione di vita o di morte, si muore più volte”

-Adam Smith-

Daniel Goleman classifica le emozioni fondamentali in sei categorie diverse:

  • Felicità: sensazione di pienezza, allegria e piacere.
  • Tristezza: si tratta della sensazione d’inquietudine e vuoto, decadimento, demotivazione, di solito causata da una perdita.
  • Rabbia: è la percezione scatenata da un ostacolo, da un’offesa o da un fastidio.
  • Sorpresa: ciò che si prova di fronte ad un evento inaspettato, che può essere positivo o negativo.
  • Paura: alterazione dello stato d’animo che causa ansia di fronte a un pericolo o a un pregiudizio, reali o immaginari.
  • Disgusto: scomodità per qualcosa che produce fastidio o dispiacere.

Come controllare le proprie emozioni

Uno dei modi per controllare le emozioni è il Metodo Sedona, che consiste nel liberare le emozioni in modo rapido. Bisogna porsi cinque domande:

1. Potrei accettare ciò che provo?

Riflettete su ciò che vi preoccupa, su ciò che sentite e lasciate che le vostre emozioni e i vostri sentimenti scorrano, permettetevi di sentire tutto ciò di cui avete bisogno.

2. Potrei liberare ciò che sento?

Semplicemente, basta sapere se è possibile.

3. Lo farei?

Cioè, siete disposti a farlo?

4. Quando?

È un semplice invito a liberare ciò che provate.

5. Ripetete i quattro passaggi anteriori fino a liberarvi del tutto dei vostri sentimenti

Donna stressata più opzioni

Iniziare a ricordare

La parola ricordare viene dal latino “recordari”, composta da “re”, di nuovo, e “cordari”, cuore. Ricordare, quindi, significa passare di nuovo attraverso il cuore.

Quando iniziamo a ricordare una persona che se n’è andata, un partner che ci ha lasciato, facciamo ripassare per la nostra mente e per il nostro cuore tutto ciò che abbiamo vissuto e tendiamo a ricordare i momenti felici, le situazioni che ci hanno fatto sorridere.

A marzo dell’anno scorso, un gruppo di scienziati di Birmingham e Cambridge ha pubblicato uno studio che dimostrava che soltanto noi possiamo controllare ciò che ricordiamo o ciò che dimentichiamo e che, quindi, il ricordare non è un’azione passiva.

Per imparare a controllare i brutti ricordi, potete seguire tre semplici passaggi che vi aiuteranno ad andare avanti con la vosta vita e a godervi il vostro presente e il vostro futuro:

Accettare

Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo cambiare il presente e il futuro ed è quindi necessario lasciarsi alle spalle i momenti del passato che ci hanno ferito e vivere il presente liberandoci di tutte le colpe.

Imparare

S’impara da tutte le esperienze della vita, sia da quelle positive sia da quelle negative. La nostra esistenza è un apprendimento continuo e quindi cercate un insegnamento in ogni ricordo negativo e imparate, per poter così continuare con la vostra vita.

Perdonare

Perdonare gli altri e perdonare se stessi. È un modo di mettere un limite ai ricordi negativi e andare avanti godendosi appieno il momento.

“A poco a poco soffrirò sempre meno e ricorderò sempre di più, ma che cosa è il ricordo se non la lingua dei sentimenti, un dizionario di facce e giorni e profumi che tornano come i verbi e gli aggettivi nella frase”

-Julio Cortázar-


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