Aaron Beck: le 8 frasi migliori

Aaron Beck: le 8 frasi migliori
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 30 dicembre, 2022

In quest’articolo abbiamo voluto presentare alcune frasi di Aaron Beck che riteniamo racchiudano il senso fondamentale del suo pensiero sulle distorsioni cognitive, sul pensiero convergente e sul modo in cui esso si ripercuote sui vari disturbi dell’animo e della personalità.

Durante gli anni ’60 questo docente e psichiatra statunitense diede uno degli apporti più rilevanti alla psicoterapia attuale: contribuì a dare forma alla terapia Cognitiva o Terapia Cognitivo Comportamentale (TCC).

Tra i molti obiettivi da lui raggiunti spicca il fatto di essere stato l’unico medico psichiatra ad aver pubblicato articoli sia con la American Psychiatric Association che con la American Psychological Association. Di fatto, quest’ultima lo ha definito uno dei 5 psicoterapeuti più influenti di tutti i tempi.

Le frasi di Aaron Beck parano di come una ristrutturazione orientata e precisa dei nostri schemi cognitivi ci permetta di godere di un migliore stato di salute mentale e un migliore equilibrio emozionale. Modificando i nostri schemi e filtri mentali, infatti, possiamo ottenere le qualità di cui abbiamo bisogno per andare avanti e sopravvivere, superare i nostri problemi e imparare con e dal nostro partner.

8 frasi di Aaron Beck

È l’interpretazione a far male, non il fatto in sé

“La terapia cognitiva mira ad alleviare la tensione psicologica attraverso la correzione di concetti erronei e auto-segnali. Correggendo i concetti erronei, possiamo eliminare le reazioni eccessive”.

Il pensiero di Aaron Beck, all’interno della cornice della terapia cognitiva, si basa sull’idea che le persone soffrano a causa della loro interpretazione particolare degli eventi che vivono, non per i fatti in sé. In altre parole, la maggior parte della nostra sofferenza dipenderebbe dal senso e dell’importanza che attribuiamo a quello che ci succede, non dal fatto in sé.

Beck ritiene che lo psicoterapeuta debba aiutare la persona a individuare le sue convinzioni distorte come passaggio antecedente e fondamentale per modificare le stesse. Il suo scopo è, dunque, riconoscere gli schemi cognitivi implementati dal soggetto, così da poterli modificare e renderli meno rigidi. Questa ristrutturazione cognitiva permette alla persona di cambiare il suo modo di interpretare e avvalorare quello che le succede secondo un piano soggettivo.

Donna con pensieri negativi

La sua teoria applicata alle coppie

Il modo in cui interpretiamo la realtà si ripercuote in tutti gli ambiti della nostra vita. I nostri pensieri turbano e influiscono anche sul partner, su un piano individuale e di coppia.

“I coniugi devono cooperare, transigere e procedere con decisioni solidali.”

Il suo libro L’amore non basta. Come risolvere i problemi del rapporto di coppia con la terapia cognitiva può servire come riferimento. In esso Beck dà informazioni su come istruire i due membri della coppia, a partire da una prospettiva cognitiva, affinché possano identificare e trasformare quegli schemi.

“Ci sono qualità speciali come l’impegno, la sensibilità, la generosità, la considerazione, la lealtà, la responsabilità, l’affidabilità, che sono determinanti per una relazione felice.”

Lo scopo è riuscire a identificare gli schemi che stanno mettendo a rischio la relazione e trovarne uno alternativo. Solamente con questa consapevolezza la coppia potrà prosperare e svilupparsi. Questa è una delle frasi di Aaron Beck che spiega meglio il concetto:

“Sebbene l’amore sia un potente incentivo affinché mariti e mogli si aiutino e sostengano, si rendano felici l’un l’altro o creino una famiglia, non costituisce in sé l’essenza della relazione, in quanto non fornisce le qualità e le attitudini personali decisive al suo sostentamento e alla sua crescita”

Un modello per la depressione

Da bambino Aaron Beck soffrì di una grave malattia che generò in lui molteplici paure che dovette far fronte. Questo metodo cognitivo di affrontare i problemi lo ispirò e lo portò, anni dopo, a sviluppare la sua teoria terapeutica focalizzandosi, in concreto, sulla depressione.

“Se il nostro pensiero si trova impantanato tra significati simbolici distorti, ragionamenti illogici e interpretazioni erronee, finiamo per diventare realmente ciechi e sordi.”

Secondo Beck, i sintomi della depressione hanno inizio con l’attivazione di schemi cognitivi negativi e le conseguenti distorsioni. Il suo studio e analisi della depressione fu così approfondito che uno degli strumenti più utilizzati al giorno d’oggi per misurare la gravità di questo disturbo porta il suo nome: “Inventario per la Depressione di Beck (BDI)”. Si trattò di un apporto fondamentale per la psichiatria e la psicologia, poiché il suo metodo si trasformò in una delle più potenti concettualizzazioni psicoanalitiche della depressione.

Donna depressa

L’applicazione estesa ad altri disturbi

Approfondì l’efficacia della sua Terapia Cognitiva anche applicandola a un’altra vasta varietà di problemi, come l’ansia, l’abuso di sostanze e diversi disturbi della personalità. Questa è una delle frasi di Aaron Beck più illuminanti e didattiche per comprendere la sua prospettiva:

“Così come si applica all’abuso di sostanze, il focus cognitivo aiuta le persone ad affrontare i problemi che conducono verso le pene emotive e a ottenere una prospettiva più ampia sulla dipendenza da farmaci assunti per il piacere e/o sollievo dal dolore.”

Per quanto riguarda la schizofrenia, il suo contributo consistette nello stabilire come le disfunzioni dei pazienti fossero frutto della vulnerabilità. Per questo, riteneva che il lavoro dello specialista dovesse essere quello di sviluppare alternative più realistiche a convinzioni, deliri e allucinazioni del paziente.

Punto di partenza per la propria trasformazione personale

“Ciò che è in superficie va ben oltre a quello che il nostro sguardo può vedere,”

Il modello di Beck può essere preso come base per promuovere un cambiamento personale. Molto spesso, anche se non possiamo decidere i contesti o i fatti che ci capiteranno, abbiamo comunque nelle nostre mani la capacità di intervenire in modo cosciente sulla nostra interpretazione spontanea di quello che sperimentiamo, e che si rivela spesso compromettente.

Uomo braccia spalancate davanti al mare

Possiamo scegliere cosa interiorizzare e cosa non e in che modo, scegliere di conservare le cose positive o negative… Dipende tutto da come la nostra mente processa i fatti e si lascia influenzare. Allo stesso modo, possiamo anche scegliere come agire, ovvero quale sarà la nostra risposta.

Tutte queste frasi di Aaron Beck hanno un fondo di speranza. Molte volte ci sentiamo incapaci di trovare un punto di vista alternativo, più speranzoso, per dare un senso a quello che ci succede. Così facendo non ci accorgiamo che la consapevolezza di come interpretiamo quello che ci succede aiuta a modulare l’intensità della nostra sofferenza.


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  • Beck, A. T., Steer, R. A., & Brown, G. K. (1987). Beck depression inventory. New York:: Harcourt Brace Jovanovich.
  • Beck, A. T. (2013). Terapia cognitiva para trastornos de ansiedad. Desclee de brouwer.

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