Le 7 abitudini mentali delle persone infelici
La felicità può presentarsi in forme talmente diverse da essere difficile da definire. Al contrario, l’infelicità è facile da identificare. Quante persone infelici conoscete? La felicità non è legata solo alle circostanze della vita, ma è sotto il nostro controllo molto più di quanto siamo portati a pensare. La felicità è il prodotto delle nostre abitudini e della nostra visione della vita.
Quando una persona è infelice, è molto difficile starle vicino, ancor di più lavorare al suo fianco. L’infelicità spinge la gente a tenersi a distanza, creando un circolo vizioso che impedisce di ottenere tutto ciò che è nelle loro capacità.
L’infelicità può cogliervi di sorpresa. Gran parte della vostra felicità è determinata dalle vostre abitudini, tanto dai pensieri quanto dalle azioni. Di conseguenza, la domanda è: quali abitudini dovete tenere sott’occhio per evitare che vi portino al collasso?
Abitudini che portano all’infelicità
Alcune abitudini portano all’infelicità più di altre, e vanno quindi tenute più sotto controllo. Sono le seguenti:
Incolpare tutti tranne se stessi
Invece di assumersi le responsabilità delle proprie azioni con il fine di creare una vita migliore per sé stessi, le persone infelici criticano continuamente gli altri, addossando loro tutta la responsabilità delle proprie sventure e incolpandoli di tutto ciò che non funziona nelle loro vite.
Lamentarsi invece che agire
Alla gente infelice piace lamentarsi. Le persone infelici, inoltre, si concentrano più sulla grandezza dei loro problemi che sul modo di risolverli.
Vedersi come vittime del proprio destino
Nella vita possiamo scegliere se essere persone propositive o vittime. Le persone infelici optano per il vittimismo. Credono di non essere in possesso degli strumenti necessari per poter fare la differenza nella loro vita, e di conseguenza smettono di lavorare per i loro obiettivi riempiendosi di rimorsi e angosce.
Perdersi il presente pensando al futuro o al passato
Il momento presente è l’unico momento vero. Il passato è concluso mentre il futuro deve ancora arrivare. Quello che possiamo davvero vivere è il qui ed ora. Le persone infelici si tormentano con pensieri sul loro futuro, senza riuscire a mettere da parte i vincoli emotivi delle loro esperienze passate.
Rimanere intrappolati nel gioco della competizione
Gli esseri umani sono per natura profondamente sociali, fatto che suppone che l’allegria possa nascere dalla cooperazione e della condivisione. Eppure, chi non è contento non riesce a comprenderlo ed è anzi schiavo della competizione, nel continuo tentativo di superare gli altri per potersi sentire meglio con se stessi. Tuttavia, peggiorano solo la propria situazione ed il livello di stress provato.
Difficoltà ad avere fiducia nella gente
Tutti abbiamo bisogno di un po’ di amicizia ed amore nella vita per essere felici. Ma per riuscire ad ottenere relazioni intime o di amicizia abbiamo bisogno di un cuore aperto, pronto a dare fiducia alla gente. Le persone infelici si sentono insicure, di conseguenza non confidano negli altri per paura di essere ferite o deluse.
Essere sempre alla ricerca del consenso altrui
La libertà è un diritto inalienabile, ma a causa del modo con il quale siamo stati educati, molti di noi sono portati a credere che si debba chiedere il permesso agli altri prima di fare qualsiasi cosa.
Questo è il caso delle persone infelici, che non pensano per sé e non agiscono per proprie convinzioni, ma seguono una traiettoria creata da altri, sforzandosi di soddisfare le aspettative di chi li circonda. Tutto quello che ottengono, però, è solo una grande sofferenza.
Essere pessimisti
Il pessimismo è il maggior combustibile dell’infelicità. Un problema, se affrontato con pessimismo, rischia di trasformarsi in un boomerang: se aspettate che le cose brutte se ne vadano, è più probabile che, al contrario, accadano.
Non cercare di migliorare
Dato che le persone infelici sono pessimiste e sentono di non avere il controllo sulla propria vita, tendono a sedersi e aspettare che la vita passi con loro. Anziché stabilire obiettivi e imparare a migliorare, si trascinano penosamente per poi domandarsi come mai le cose non cambino mai.