Aggressività: quando è una manifestazione della paura

L'aggressività è una manifestazione della paura, ma quest'ultima è spesso nascosta. Imparando a riconoscerla e a gestirla è possibile ridurre i comportamenti aggressivi.
Aggressività: quando è una manifestazione della paura
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Nella maggior parte dei casi, l’aggressività è una manifestazione della paura. Di fatto, si tratta di un meccanismo evolutivo, innescato da situazioni percepite come minacciose. In alcuni casi, diventa un modello comportamentale mantenuto attivo anche in assenza di stimoli che lo giustifichino.

Spesso non è facile riconoscere il collegamento tra comportamento aggressivo e la paura che ne è all’origine. Non stupisce, quindi, che molti di questi comportamenti risultino socialmente accettati, in quanto considerati manifestazione di assertività o di efficienza. Tuttavia, tali manifestazioni sono più frequentemente distruttive o autodistruttive.

Quando l’aggressività è dovuta alla paura, quest’ultima agisce come una sorta di velo che impedisce di vedere quello che c’è dietro. Ma se questa paura venisse affrontata e risolta, i comportamenti aggressivi non avrebbero più necessità di esistere.

“La persona con tratti aggressivi è una persona spaventata con seri problemi di autostima, che ha bisogno di essere aiutata”.

-Nuria Gou-

Uomo che grida

L’aggressività come manifestazione della paura

L’idea che l’aggressività possa essere una manifestazione della paura, potrebbe apparire insolita per alcuni; almeno fino a quando non si analizza il tema in profondità. In linea di massima, il comportamento aggressivo è governato dall’istinto di autoconservazione. Nell’essere umano, questo istinto non agisce esclusivamente in circostanze di pericolo di vita, ma anche in situazioni che, in un modo o nell’altro, pregiudicano l’integrità dell’Io.

In prima istanza, tendiamo a reagire alle minacce fisiche attraverso la paura e l’aggressività. Ad esempio, se una persona tenta di colpirne un’altra, quest’ultima molto probabilmente reagirà con stupore, ma anche con rabbia. L’istinto ci predispone alla lotta o alla fuga. Il cervello ci concede solo pochi secondi per valutare e scegliere tra l’una e l’altra alternativa. Ma in entrambi i casi è necessaria una dose extra di energia.

Allo stesso modo, rispondiamo in modo aggressivo anche di fronte alle minacce simboliche, il che è del tutto naturale e positivo. In questi casi, vi è un attacco diretto e una minaccia manifesta al senso di dignità personale, al ruolo sociale o al posto simbolico che si occupa. È qui che opera l’autoconservazione, ed è bene che sia così. Anche in questo caso, paura e rabbia si intrecciano. Con il risultato di una gran varietà di risposte possibili, in funzione dell’intensità dell’una o dell’altra.

I volti della paura

Quanto appena illustrato, descrive le tipiche situazioni in cui il ruolo dei comportamenti aggressivi è ben chiaro. Tuttavia, come già accennato, gli scenari non sono sempre così scontati. L’idea di “paura” e “minaccia” assume svariate forme nella mente degli esseri umani. Di fatto, è una conseguenza della complessità del nostro universo psicologico.

Per esempio, dietro agli ordini di un capo furibondo si nasconde la paura che si manifesta nei comportamenti aggressivi. A prima vista, il capo occupa una posizione di potere e non dovrebbe sentirsi minacciato dai suoi subordinati. Tuttavia, è proprio così. La minaccia, in questo caso, deriva dalla paura che il suo potere venga messo in discussione. Nel profondo, egli non è sicuro della sua posizione e lo esprime attraverso l’aggressività.

La paura è anche alla base dei comportamenti aggressivi che originano dalla frustrazione. Ad esempio, quando non si riesce a portare a termine un compito, emerge un senso di frustrazione e con esso la rabbia. In questo caso, la paura assume la forma dell’insicurezza. La messa in discussione della propria competenza provoca una reazione difensiva che sfocia nell’aggressività.

Maschere

Come nasce la personalità aggressiva?

Appurato che l’aggressività è una manifestazione della paura, è bene sapere che è possibile gestire le emozioni in modo tale da disinnescare questa reazione automatica. Questo è un aspetto molto importante, soprattutto per le persone che tendono a diventare aggressive quando la realtà contrasta con le loro aspettative.

Solitamente, in questi casi, è l’educazione ricevuta nell’infanzia ad avere una certa influenza. I genitori alimentano questi comportamenti quando, per esempio, reagiscono con rabbia a un errore o a una mancanza dei figli. Da un lato, rafforzano in loro la paura e, dall’altro, gli trasmettono un modello comportamentale negativo.

Sia il senso di fallimento che l’insicurezza sono cause di grande sofferenza in chi ne è colpito. In entrambi i casi è coinvolta la paura, che si combatte coltivando la tolleranza alla frustrazione. Allo stesso modo, i comportamenti aggressivi tendono a ridursi quando si comprende la natura della paura che vi si cela.


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