Aiutare un amico triste

Siamo stati tutti amici tristi. Anche noi abbiamo avuto un amico triste. Ora, la grande domanda è: come possiamo aiutarti?
Aiutare un amico triste
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

Voler aiutare un amico triste che ha avuto una terribile giornata; voler dissipare a tutti i costi quella nebbia che lo attanaglia. C’è chi elabora sprona la persona a uscire e ce la mette tutta per farla sorridere cercando di spostare l’attenzione dai problemi a realtà più banali.

A volte funziona, ma è effimero e temporaneo. Perché i dolori non sono come la polvere che si toglie dai mobili con un panno. La tristezza è come l’ancora di una nave, si arena per un po’ sulla riva del dolore per costringere a viaggiare attraverso la sua isola di solitudine per ore o giorni.

Non dobbiamo essere esperti in materia di adeguato supporto emotivo, ma se desideriamo aiutare un amico triste, è bene avere a portata di mano un piccolo manuale di istruzioni; un kit di pronto soccorso psicologico con cui non ostacolare o intensificare ulteriormente il disagio.

Fin dalla tenera età ci viene insegnato che le emozioni a valenza negativa, come la tristezza, sono da eliminare o ignorare rivolgendo l’attenzione su realtà più piacevoli.

L'uomo conforta il suo partner.
La tristezza è un’emozione normale, non c’è niente di sbagliato in essa. Non è bene ignorarla o reprimerla.

Come aiutare un amico triste

Di tutte le emozioni dello spettro umano, la tristezza è inerente alla vita stessa. È fastidiosa, che fa male come una spina nel fianco, è un peso indefinibile o un vuoto nel petto che non sappiamo riempire. Tuttavia, è uno stato normale, consentito e necessario.

A differenza della depressione, la tristezza è una parte in più della nostra realtà psicologica e ha uno scopo molto chiaro. Ci costringe a fermarci per avviare un processo introspettivo con cui trovare nuovi significati. Il cervello ci invita alla riflessione per affrontare una delusione o una perdita.

Quando bussa alla nostra porta, non dobbiamo erigere alcuna barriera psicologica. Non dovrebbe essere incapsulata né spostato pensando o facendo attività più felici. Sarà sempre lì se non ce ne prendiamo cura, come il cattivo odore di quella stanza che non arieggiamo mai. Alla luce di ciò, conviene aiutare un amico triste seguendo precisi passaggi.

Chiedere di cosa ha bisogno

Un amico triste non ha bisogno di essere salvato o che risolviamo i suoi problemi. Evitiamo anche di agire senza pensare. Sebbene se la nostra prima reazione potrebbe essere quella di andare subito a casa sua, prima chiediamo di cosa ha bisogno. Non dobbiamo essere invadenti generando ulteriore stress con i nostri buoni propositi.

L’ideale è sapere cosa desidera da noi quell’amico. Da parte nostra, è opportuno far capire che siamo pronti a offrire il supporto necessario; trasmettiamo comprensione, empatia e vicinanza.

Invitare allo sfogo

Se l’amico dice che ha bisogno di parlare con noi, teniamo presente ancora una volta che il nostro compito è quello di offrire il corretto supporto. Non spetterà a noi trovare la soluzione al suo problema né porre fine al suo dolore.

È possibile aiutare un amico triste ascoltandolo. Ciò significa non giudicare, non spiegare cosa avremmo fatto al suo posto e ancor meno, sottovalutare il suo malessere.

Per offrire comfort, manteniamo il contatto visivo in ogni momento. Trasmettiamo empatia, vicinanza e comprensione.

Evitiamo di dare false speranze. Molte volte, ciò che preoccupa il nostro amico non ha soluzione, dunque non presentiamo una realtà su cui nessuno ha il controllo. Al contrario, invitiamo la persona a sfogarsi creando un ambiente confortevole.

Offrire supporto nelle attività, concedendo un momento di solitudine e introspezione

L’amico triste potrebbe trascorrere alcuni giorni sul divano o al letto o ancora ciondolare per casa trascurando i propri obblighi. Questa disconnessione e apatia fanno parte della tristezza. L’anatomia di questa emozione colpisce l’energia, la consuma per favorire l’introspezione e la riflessione.

In questa fase non esitiamo a prestare il nostro aiuto per svolgere i compiti al suo posto. Allo stesso modo, possiamo offrire le dovute risorse per gestire adeguatamente lo stato emotivo che si prova. Un diario su cui scrivere e/o disegnare oppure magari un libro possono aiutare.

A volte tendiamo a reprimere o addirittura drammatizzare le emozioni piuttosto che permetterci di provarle. Questo può ostacolarne la corretta gestione.

Aiutare un amico triste.
Il supporto sociale è il miglior alleato quando attraversiamo un momento difficile.

Aiutare un amico triste: verificare che la tristezza sia passeggera

La tristezza non è alla base di un disturbo depressivo, ma ne fa parte. Cosa significa questo? Si tratta in genere di stato transitorio che scomparirà nel giro di poco tempo, non appena la persona avrà adottato un nuovo approccio e recuperato entusiasmo, allegria e determinazione.

Tuttavia, se lo sconforto persiste e l’apatia si acuisce, dovremmo invitare la persona a cercare un sostegno specializzato. Uno studio dell’Università Paris Descartes indica che la tristezza persistente è un sintomo centrale della depressione.

Mai sottovalutare lo stato d’animo di un amico, dunque. Facciamolo senza essere invadenti né causando pressione. Ricorriamo invece ad affetto, vicinanza e complicità. Cerchiamo di essere quella mano da tendere e afferrare quando la forza dell’altro viene meno.


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