Amare e odiare il partner: come è possibile?

Amore e odio condividono la stessa area cerebrale. Ciò spiega perché a volte odiamo la persona che amiamo con tutta la nostra anima. È un'esperienza emotiva tanto comune quanto sorprendente.
Amare e odiare il partner: come è possibile?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 28 novembre, 2021

Ci sono momenti in cui ci sembra di amare e odiare il partner, e tale contraddizione ci fa disperare. Come può essere? Com’è possibile che gli esseri umani provino emozioni così opposte e contraddittorie allo stesso tempo?

Ebbene, è interessante sapere che la scienza sostiene che è normale guardare la persona amata e ogni tanto provare antipatia nei suoi confronti.

La stragrande maggioranza di noi ha familiarità con questa sensazione. Una discussione accesa, un malinteso o uno scontro caratteriale possono momentaneamente far emergere sentimenti a valenza negativa.

La verità, tuttavia, è che possiamo provare questi sentimenti contraddittori anche quando il partner non ha fatto nulla. Basti pensare che la vita sarebbe meno complicata se non si fosse innamorati o che abbiamo fatte troppe rinunce per la relazione di coppia.

Pur non rimpiangendo nulla, è comune che emerga quel sentimento paradossale, strano e contraddittorio. Come si spiega la tendenza ad amare e odiare il partner al tempo stesso?

“Il contrario dell’amore non è l’odio, è l’indifferenza.”

-Elie Wiesel-

Coppia seduta in soggiorno.

Amare e odiare il partner: possibili cause

Ci sono momenti in cui amiamo e odiamo il partner. Tuttavia, questa esperienza emotiva non è un fenomeno così folle o soprannaturale come pensiamo.

Amiamo i nostri genitori e i nostri figli sopra ogni cosa, eppure ci sono momenti in cui ci mandano su tutte le furie. Appare prioritario, dunque, sviluppare al massimo la nostra intelligenza emotiva.

Dobbiamo imparare ad accettare i nostri sentimenti contraddittori perché anch’essi fanno parte del nostro repertorio emotivo. Anche questa complessa trama di sensazioni, percezioni ed emozioni opposte e caotiche ci rende umani.

Perché solo nelle fiabe le persone si amano in maniera imperturbabile ed eternamente. Nella vita reale, dobbiamo fare i conti con la contraddizione, i conflitti quotidiani e gli alti e bassi esistenziali necessari per crescere.

La sottile linea cerebrale tra passione e avversione

In uno studio condotto nel 2009 presso la University College London rivela dati interessanti. Mentre i ricercatori analizzavano i “circuiti dell’odio”, hanno scoperto che l’amore romantico condivide le stesse aree con questa emozione. Ci riferiamo al putamen e all’insula.

Semir Zeki, neurobiologo e autore di questo lavoro, ha sottolineato che sebbene intendiamo l’odio come un’emozione negativa che deve essere repressa, la verità è che condivide alcune strutture neurologiche con l’amore.

Amore e odio stimolano intensamente l’attività cerebrale e poiché coinvolgono le stesse aree possiamo provare entrambe le emozioni al contempo e per la stessa persona.

Ricordiamo che a volte possiamo anche odiare noi stessi. L’essere umano è definito da quella contraddizione costante che va dall’affetto alla disaffezione, dalla passione all’avversione, ma generalmente sono esperienze occasionali ed effimere che non alterano la propria identità o autostima.

Amare e odiare il partner, il dolore della dissonanza cognitiva

Provare amore e odio per il partner induce a mettere in discussione se stessi e persino il proprio equilibrio psicologico. Ciò accade per diversi motivi, tra questi la comune ossessione che tutte le nostre convinzioni e idee siano coerenti.

Quando proviamo un certo rifiuto e persino rabbia nei confronti della persona amata, entriamo in conflitto e appare quell’angoscia chiamata dissonanza cognitiva.

Questo termine si riferisce alla mancanza di armonia interiore che si prova quando si sente una cosa e si fa il contrario o quando le credenze e le emozioni entrano in contraddizione.

Dobbiamo razionalizzare queste situazioni e accettare i sentimenti contrastanti. Bisogna tenere in considerazione anche un altro fatto. Nelle relazioni umane i sentimenti ambivalenti sono effimeri, ovvero durano pochissimo.

E di solito, l’amore prevale sempre. L’emozione dell’odio è volatile e scompare come il fumo che si intrufola attraverso una finestra aperta.

Coppia che si tiene per mano.

Non siamo perfetti e non lo sono nemmeno le nostre emozioni

Possiamo amare e odiare il partner perché ci accorgiamo che non l’essere ideale e perfetto che pensavamo all’inizio. Nessuno lo è. Differiamo tutti in quanto a personalità, hobby, punti di forza e debolezze, dunque a volte ci scontriamo.

Provare passione e disaffezione al tempo stesso è un modo per scoprire noi stessi, e poi lavorare su quelle piccole differenze e raggiungere la preziosa armonia.

Dopotutto, l’amore vive su una ruota emotiva che va dall’ammirazione al rancore, dal fascino alla monotonia, dall’entusiasmo allo sconforto. Ma ci sono dimensioni che prevalgono sempre (o dovrebbero prevalere) e sono l’affetto, la comprensione, la cura, l’empatia.

Dovremmo imparare ad accettare che nulla definisce l’essere umano come l’ambivalenza puntuale, la contraddizione effimera.


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    • Brogaard, B. (2017). “The Rise and Fall of the Romantic Ideal,” In R. Grossi & D. West (eds.), The Radicalism of Romantic Love: Critical Perspectives (pp. 47-63). Taylor and Francis.
    • Zeki S. & Romaya J. (2008). “Neural Correlates of Hate”, PLoS ONE 3: e3556

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