Amare una persona con comportamento autodistruttivo

Se si ama qualcuno che si autodistrugge, non bisogna dimenticare di salvaguardare il proprio benessere. Solo stando bene si può essere di aiuto, offrire sostegno e guidare la persona nella ricerca di risorse e aiuto professionale.
Amare una persona con comportamento autodistruttivo

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2022

Amare una persona con comportamento autodistruttivo vuol dire vivere in una spirale di sofferenza. In questi casi si sente il bisogno persistente di salvare, rimediare, aiutare e facilitare il cambiamento della persona amata.

Tuttavia, poche cose sono più frustranti del vedere come questo comportamento dannoso, lungi dallo scomparire, persiste e si intensifica.

È fondamentale capire che questa realtà è governata da impulsi molto difficili da controllare. Anche a causa di schemi di pensiero e pregiudizi cognitivi che costituiscono un approccio che guarda solo al negativo e al catastrofico. L’autostima viene meno e molte volte dietro può celarsi anche più di un trauma psicologico.

Dipendenze, autolesionismo, mancanza di fiducia in se stessi, tendenza all’isolamento, gelosia, autoindulgenza e ossessione persistente che tutto vada storto… L’autodistruzione si manifesta in molti modi e il risultato è sempre lo stesso: infelicità e sofferenza.

Amare qualcuno che non ama se stesso è una forma di lento soffocamento altamente deleterio. Comprendere e saper gestire queste situazioni è fondamentale.

Le persone autodistruttive hanno una cosa in comune: odiano se stesse. E quando qualcuno si disprezza, pensa di non meritare aiuto.

Ragazza triste.

Come si manifesta l’autodistruzione?

Una persona manifesta comportamenti autodistruttivi quando mostra azioni e decisioni che vanno contro i suoi interessi e il suo benessere fisico e psicologico.

Un lavoro di ricerca condotto dalla Harvard Medical School indica che molte volte la causa di una condotta simile è un trauma infantile.

Fattori quali l’abuso, il distacco emotivo o la perdita di un genitore possono essere alla base di questa realtà. Non si possono tuttavia escludere i fattori biologici e contestuali. Ora

In ogni caso, si osserverà l’incapacità di mantenere una vita stabile e di godere di esperienze piacevoli o addirittura di prendere coscienza dell’amore che circonda. Alcuni esempi di comportamento autodistruttivo sono:

  • Bassa fiducia in se stessi.
  • Tendenza alla negatività.
  • Autoindulgenza (insistere che tutto sta andando male, credere di essere inutili o sfortunati).
  • Incapacità di affrontare i problemi, non importa quanto piccoli.
  • Bassa autostima.
  • Continui problemi interpersonali, tendenza alle discussioni, nessuna capacità di impegnarsi in qualcosa a breve e lungo termine.
  • Disturbi del comportamento alimentare e tendenza all’autolesionismo.
  • Pensieri suicidi.
  • Isolamento.
  • Rifiuto di qualsiasi forma di aiuto.
  • Uso del ricatto emotivo e del vittimismo.

Alla base del comportamento autodistruttivo vi è spesso un disturbo borderline di personalità (BPD).

Amare una persona con comportamento autodistruttivo.

Amare una persona con comportamento autodistruttivo: come possiamo aiutarla?

Amare una persona con comportamento autodistruttivo vuol dire chiedersi costantemente perché il nostro affetto non è sufficiente per farla cambiare. “Perché non smetti di bere per me?”, “Se mi ami e sai che sono al tuo fianco, perché pensi al suicidio?”.

Avere una relazione con qualcuno che non si ama, che non cerca aiuto e non cambia ci fa andare alla deriva su barche che affondano sotto il peso della frustrazione e del sentimento di rifiuto.

Chi non rispetta se stesso non sa amare neanche gli altri come meritano. Come agire in queste situazioni? Vediamo alcuni consigli.

1. Comprendere la realtà psicopatologica del partner

Una persona autodistruttiva sottovaluta o non è consapevole dell’impatto delle proprie azioni su se stessa o sugli altri. Affonda nella negazione e nella spirale della vergogna.

Non è facile prendere consapevolezza dei propri impulsi e comportamenti. È importante tenere presente che queste realtà cliniche sono sempre il sintomo di un disturbo sottostante, di un problema mentale che deve essere trattato.

Potremmo trovarci di fronte a un trauma, un disturbo borderline di personalità, disturbi d’ansia, depressioni, ecc. Non possiamo costringere nessuno a cambiare se non comprende la necessità di farlo.

2. Salvaguardare la propria salute psicologica

Amare una persona con comportamento autodistruttivo può portare sull’orlo di un abisso. Abnegazione, trascurare i propri bisogni primari, esaurimento emotivo e psicologico.

Se davvero vogliamo essere d’aiuto, dobbiamo saper porci dei limiti e capire che la nostra missione di coppia non è “salvare” il partner.

Il nostro compito sarà quello di stare con la persona che amiamo, supportandola in tutto, ma salvaguardando sempre la nostra integrità.

3. Essere consapevoli di cosa NON fare

Bisogna tracciare una serie di linee di confine rosse che non dovrebbero essere superate in questi casi. Si tratta delle seguenti:

  • Ossessionarsi con i comportamenti del partner e prenderli sul personale.
  • Ricattare: “Se mi amassi davvero, non lo faresti “.
  • Usare la vergogna o l’umiliazione per sollecitare un cambiamento: “È vergognoso il modo in cui ti comporti”.
  • Dire al partner che è malato o pazzo e che ha bisogno di aiuto urgente. Queste frasi fanno sì che l’altra persona si metta sulla difensiva e si allontani molto di più.

4. Alcune strategie che possono aiutare

Amare una persona con comportamento autodistruttivo significa avere a che fare con qualcuno che è suscettibile, che evita il supporto esterno e che pensa anche di non meritare quell’aiuto.

Ciò implica dover moderare quello che si dice e si fa. La cosa migliore da fare, dunque, è tenere a mente alcune utili strategie:

  • È positivo ricordare al partner che lo amiamo, che siamo al suo fianco per tutto quello di cui ha bisogno. Senza giudicare.
  • Mostrare compassione. Far capire che comprendiamo quanto complicata e impegnativa debba essere per lui/lei una situazione del genere.
  • Dire che merita di stare bene, essere felice e che ci sono sempre risorse a sua disposizione quando lo vorrà.
  • Ricordare che può iniziare un percorso psicoterapeutico e che è abbastanza forte da superare la situazione con un aiuto professionale.

Conclusioni

A volte le persone autodistruttive adottano condotte dannose per gli altri, ad esempio violente. Se si ha una relazione abusiva, è lecito e rispettabile optare per la rottura. A volte nella nostra ossessione di salvare gli altri ci mettiamo a rischio. È bene tenere a stabilire dei limiti.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Beck, Aaron T.; Kovacs, Maria; Weissman, Arlene (1979). “Assessment of suicidal intention: The Scale for Suicide Ideation”. Journal of Consulting and Clinical Psychology. 47 (2): 343–352. doi:10.1037/0022-006X.47.2.34
  • Gvion, Yari (2015). “Traumatic Experiences and Their Relationship to Self-Destructive Behavior in Adolescents”. Journal of Infant, Child, and Adolescent Psychotherapy. 14 (4): 406–422. doi:10.1080/15289168.2015.1090863
  • van der Kolk, Bessel (December 1991). “Childhood Origins of Self-Destructive Behavior”. The American Journal of Psychiatry. 12: 1665–1671.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.