Aracnofobia, la paura dei ragni

È una delle fobie più diffuse, ma anche una delle meno conosciute. Un vero e proprio terrore scatenato da piccoli insetti. Parliamo dell'aracnofobia.
Aracnofobia, la paura dei ragni
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 27 settembre, 2023

Le fobie sono paure irrazionali nei confronti di un elemento specifico; quest’ultimo può variare sensibilmente, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un animale. È il caso della comune aracnofobia. 

La paura ha permesso alla specie umana di sopravvivere in ambienti ostili. D’altronde, temere animali selvatici o sconosciuti provoca un intenso rilascio di adrenalina nell’organismo che ci consente di scappare. Ma quando la paura diventa estrema, si sviluppa una fobia che può condizionare la vita.

Le stime indicano che circa 3 persone su 10 soffrono di aracnofobia. Sebbene la maggior parte delle persone provi avversione soprattutto verso ragni grandi e grossi, questa fobia può riguardare anche piccoli ragni e altri aracnidi, come scorpioni, acari o zecche.

Ragno che tesse la ragnatela.


La fobia

Le fobie per un animale rientrano nella categoria delle fobie specifiche o semplici e in genere si sviluppano durante l’infanzia o l’adolescenza. Consistono in una paura irrazionale, così definita per la sua natura e intensità, che porta la persona a evitare in tutti i modi l’oggetto temuto.

Per quanto riguarda i sintomi, esiste un’ampia variabilità. C’è chi ne sperimenta solo alcuni in presenza dell’animale temuto, mentre altri manifestano l’intera sintomatologia e in qualsiasi momento. Non è necessario, di fatto, che sia presente l’elemento, la sola immagine mentale o alcuni stimoli a essa associati sono sufficienti per scatenare la paura. Tra i principali sintomi dell’aracnofobia, così come di altre fobie, troviamo:

  • Tachicardia
  • Sudorazione
  • Nausea
  • Capogiri o vertigini
  • Respiro affannoso o iperventilazione
  • Tremore
  • Dolore addominale
  • Malessere generale
  • Disturbi gastrointestinali

Dal punto di vista comportamentale, la persona cerca in tutti i modi di evitare gli aracnidi. Si tiene alla larga dalle zone in cui sono più presenti i ragni o in cui vi sono segni della loro presenza. D’altro canto, fa di tutto per prevenirne la comparsa o eliminarli se li vede.

Quali sono le cause dell’aracnofobia?

In genere le fobie verso un animale sono causate da esperienze traumatiche con l’animale in questione o sono legate all’apprendimento. È comune, per esempio, che uno dei genitori presenti la stessa fobia e che, consapevolmente o meno, la trasmetta ai propri figli. La paura, inoltre, viene trasmessa anche geneticamente; ciò, tuttavia, non sufficiente per sviluppare una fobia.

L’aracnofobia consiste nella paura irrazionale o nella repulsione viscerale nei confronti degli aracnidi. La sensazione di disgusto tipica di questa fobia ha portato gli esperti a pensare che possa trattarsi di una paura evolutiva. Una sorta di vantaggio che ci ha permesso di sopravvivere a possibili morsi letali e altri pericoli ignoti.

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Max Planck di Lipsia (Germania) afferma che l’aracnofobia ha un’origine innata ed evolutiva. Tramite l’analisi della dilatazione pupillare, è stata misurata l’ansia di alcuni bambini mentre osservavano foto di ragni e serpenti. La ricerca ha dimostrato che i bambini mostravano segni d’ansia (dilatavano le pupille) quando guardavano foto di ragni e serpenti; non accadeva lo stesso con fiori o pesci.

Esiste una cura per l’aracnofobia?

Tutte le fobie possono essere trattate con successo grazie all’aiuto di uno psicologo; il professionista insegnerà tecniche di rilassamento utili a calmare i sintomi e come supporto alla desensibilizzazione sistematica.

Questa tecnica consiste nella graduale esposizione del paziente all’elemento temuto. Nelle fasi iniziali, gli esercizi di rilassamento verranno eseguiti presentando fotografie dell’elemento, fino a quando l’individuo non sarà in grado di mantenere la calma in presenza dell’animale.

Aiuta anche lavorare sulle convinzioni soggettive riguardo agli aracnidi, poiché spesso la scarsa conoscenza dell’animale intensifica la paura. Risulta estremamente utile, pertanto, ottenere accurate informazioni. Il paziente, dunque, potrebbe reperire informazioni sui rischi connessi al morso di ragno, sul ruolo di questi animali nell’ecosistema o sui decessi per avvelenamento da aracnidi.

Ciononostante, l’aracnofobia è una delle fobie verso gli animali più difficili da eliminare a causa della sensazione di disgusto che la contraddistingue. È un’emozione istintiva, lontana dalla sfera logica, dunque è difficile disfarsene. La psicoterapia può tuttavia aiutare l’individuo a minimizzare i sintomi e a ridurre i pensieri negativi associati alla paura.


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