Autocompiacimento: come impedisce di crescere

L'autocompiacimento può donarci pace in certi momenti, ma può anche trasformarci in persone in balia del vento: prive di volontà o aspirazione a controllare l'ambiente circostante. Presentiamo le conseguenze di questa abitudine.
Autocompiacimento: come impedisce di crescere

Ultimo aggiornamento: 29 luglio, 2022

In un mondo che ci spinge a migliorarci costantemente, essere in pace con noi stessi costituisce uno dei pilastri più forti del nostro benessere. Tuttavia, questo pilastro non è immune all’attacco di alcuni agenti erosivi, come il conformismo estremo o sistematico. Simili livelli di autocompiacimento possono rallentarci e condannarci all’infelicità.

Prima di tutto, non siamo obbligati a migliorare in nessun campo o apportare modifiche che non desideriamo. Lo sviluppo personale è proprio questo, personale. Solo perché il partner ama lo sport, non significa che dovremmo farlo anche noi; se un amico è molto attento alla dieta, non vuol dire che dobbiamo imitarlo.

Ogni persona è diversa ed è più motivata o incline a lavorare su determinati aspetti. Non tutti devono coincidere né ogni momento va bene. Tuttavia, se c’è un aspetto della propria vita che provoca disagio, che si desidera migliorare, l’autocompiacimento può impedirci di raggiungerlo.

Donna che pensa.
Nel suo senso positivo, l’autocompiacimento ci aiuta a stare meglio con noi stessi.

Cos’è l’autocompiacimento?

L’autocompiacimento è definito come il sentimento di soddisfazione per il proprio modo di essere o di agire. Siamo soddisfatti della nostra persona e di quello che facciamo; sentiamo che ci troviamo già dove dovremmo essere e che facciamo quello che dovremmo fare. Si tratta di accettazione e capacità di essere in pace con la propria realtà.

Alla luce di ciò, l’autocompiacimento ha un aspetto positivo e luminoso, poiché permette di accettare ciò che accade e che non possiamo cambiare.

È evidente che c’è una parte della nostra vita che non ci è possibile modificare e combatterla ci logora. In questo modo essere soddisfatto della propria statura o del proprio temperamento innato (aspetti immutabili) può risparmiarci molte sofferenze.

Risulta utile anche per quelle persone che tendono a essere molto esigenti e rigide. Quelle che sentono di dover dare sempre di più, che non sono mai all’altezza, che hanno bisogno di migliorarsi. In questi casi, imparare ad apprezzare il proprio valore, riconoscere i propri meriti e accettare il qui e adesso è molto salutare. Allo stesso modo, tuttavia, un eccessivo autocompiacimento è controproducente in diversi modi.

Eccessivo autocompiacimento: un ostacolo per andare avanti

Il lato oscuro dell’autocompiacimento ci porta a ignorare le nostre responsabilità. Quelle responsabilità che abbiamo nei confronti di noi stessi, ovvero prenderci cura di noi, crescere e farci carico della nostra vita.

Accusa e vittimismo

Se ci sentiamo soddisfatti di chi siamo e di ciò che facciamo, ma siamo ancora insoddisfatti della nostra vita, non abbiamo altra scelta che incolpare un agente esterno.

Attribuiamo, quindi, la responsabilità ai nostri genitori, capi, amici o partner. Ci convinciamo che sono loro la causa della nostra frustrazione e infelicità, perché non si comportano come dovrebbero.

In questa autoillusione, la persona sente di aver già fatto tutto ciò che può e che se qualcosa va storto non sono più affari suoi. Ma è la mancanza di autocritica che impedisce il cambiamento. In fin dei conti, ciascuno è responsabile della propria vita.

Eccessiva indulgenza

L’autocompiacimento porta anche a essere eccessivamente autoindulgenti e a perdonare se stessi per molteplici trasgressioni. Per esempio, se mi pongo l’obiettivo di iniziare ad allenarmi lunedì, ma è giovedì e non ho ancora iniziato, creo un precedente orribile: non posso fidarmi di me stesso.

L’autocompiacimento si nasconde dietro comfort e rinforzi a breve termine. Nel momento in cui non ho voglia di allenarmi, mi convinco che non c’è niente che non va, che conduco già una vita abbastanza sana o che merito di riposare.

Tuttavia, quando questo atteggiamento si ripete giorno dopo giorno, impedisce il mio progresso; un progresso che mi sono prefissato e che voglio raggiungere, ma per il quale non mi impegno.

Autostima compromessa

Le persone eccessivamente autocompiacenti tendono a lodarsi e a vantarsi di ogni piccolo risultato, trascurando le possibilità di miglioramento. È ciò che accade ai genitori che premiano e lodano eccessivamente i propri figli: le loro parole sono vuote.

L’autostima si costruisce sulla base dei fatti, delle sfide superate, degli obiettivi prefissati e raggiunti, dei successi ottenuti. Quando si accetta tutto, si trovano scuse e non si è sinceri con se stessi, è facile sentirsi meno capaci e più demotivati.

Uomo bendato.
L’aspetto dell’autocompiacimento è che impedisce di andare avanti e in un certo senso provoca l’autoinganno.

Compiacersi in modo intelligente

Non si può dire che l’autocompiacimento sia negativo. In una certa misura (e soprattutto per alcune persone), di fatto, è estremamente positivo. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio insieme all’autocritica e all’auto-richiesta.

Se siamo troppo conformisti, permissivi e autoindulgenti, corriamo il rischio di rimanere intrappolati in realtà insoddisfacenti. Ricordate: accettate ciò che non potete cambiare, ma lavora su quello che potete e volete cambiare.


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  • Germer, C. (2009). The mindful path to self-compassion: Freeing yourself from destructive thoughts and emotions. Guilford Press.
  • Kawall, J. (2006). On complacency. American Philosophical Quarterly43(4), 343-355.

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