Autoconoscenza: percorso difficile ma ricco di soddisfazioni
Nel pronao del tempio di Apollo a Delfi si legge l’iscrizione “Gnōthi Sautón”, che significa letteralmente “conosci te stesso”. Un messaggio profondo che è stato tramandato nel tempo e che possiamo trovare in un gran numero di opere di autori greci. Si dice che l’autore di questo motto sia Socrate. Due semplici parole che, accostate l’una all’altra, rendono perfettamente il concetto di autoconoscenza.
L’autoconoscenza (o conoscenza di sé) è il sostegno e la porta che apre la via all’autorealizzazione. È quel processo riflessivo attraverso cui ci conosciamo nel tempo e che ci permette di essere consapevoli della nostra gamma intrinseca di difetti, virtù e tutte le altre qualità presenti tra ciascuno di questi due estremi.
“Quando inizi a pensare in modo diverso e affiorano nuovi pensieri, conosci meglio te stesso.”
-Estanislao Bachrach-
Che cosa serve davvero per conoscersi meglio?
Conoscere se stessi è il punto di partenza per prendere decisioni volte a migliorare il proprio benessere e migliorarsi giorno dopo giorno. Perché chi si conosce sa cosa lo rende felice, i suoi bisogni e quanto lontano può andare. Tutto ciò influisce positivamente sull’autostima e la capacità di autocontrollo.
La conoscenza di sé influenza anche la conoscenza dei propri diritti, doveri e responsabilità. In qualche modo, fornisce una visione più ampia e sincera di se stessi, il che implica l’opportunità di rafforzare l’amor proprio, se è indebolito.
L’autoconoscenza determina una minore impulsività e una maggiore consapevolezza di sentimenti, pensieri e azioni. In qualche modo, permette all’individuo di tenere sempre a mente le conseguenze delle proprie azioni e di tutto ciò che vive e sperimenta.
Conoscersi è una potente e personale strategia di adattamento all’ambiente psicosociale e consente l’accettazione di sé. Si tratta senz’altro di una delle abilità più positive per qualsiasi essere umano.
Come si raggiunge l’autoconoscenza?
In generale, tendiamo a credere di conoscerci bene. Ci convinciamo di sapere davvero come siamo. Ma la realtà, molto spesso, è assai diversa.
Conoscere se stessi non è un compito semplice e può richiedere anni, addirittura potremmo non conoscerci mai del tutto. Giorno dopo giorno, le esperienze influiscono notevolmente sul nostro modo d’essere. Anzi, potremmo dire che una persona è diversa e cambia nelle diverse tappe della propria esistenza.
Siamo immersi in un costante cambiamento e durante la vita subiamo ogni tipo di trasformazione. In relazione al modo di pensare, di agire e di comprendere anche la nostra stessa esistenza.
Il primo requisito per raggiungere l’autoconoscenza è dunque essere onesti con se stessi. A tale scopo, dovremo disfarci delle trappole dell’autoinganno e di quei meccanismi che scattano, quasi automaticamente, per proteggerci di volta in volta. Si tratta di sviluppare una profonda capacità analitica e di cercare di indagare sulla nostra essenza, che va ben oltre chi pensiamo di essere.
Le 6 fasi del processo di autoconoscenza
- Autopercezione: coinvolge l’osservazione passiva, anche se realistica e intima del proprio essere.
- Auto-osservazione: si tratta di analizzare azioni e comportamenti al fine di comprendere la ragione di un qualsiasi comportamento.
- Memoria autobiografica: si tratta di rivedere l’insieme dei ricordi e delle esperienze vissute, nel corso della vita, dall’infanzia sino a oggi. In questo modo, sarà più facile ricordare cosa è successo nel passato, in un momento e in un luogo specifici.
- Autostima: questa fase corrisponde alla revisione dell’amor proprio, della considerazione che abbiamo della nostra persona e come ci disprezziamo. In qualche modo, l’autoconoscenza offre una mappa dell’amore per sé stessi, il che ci aiuterà a capire come prenderci cura di noi e agire per il nostro bene.
- Concetto di sé: è l’insieme delle caratteristiche che costituiscono l’immagine di sé, che è stata generata attraverso giudizi di valore.
- Auto-accettazione: dopo le fasi precedenti, in cui si riflette sulla propria esistenza e sui propri sentimenti, è il momento di accettare se stessi, di guardarsi allo specchio e di riconoscersi. Solo allora il ciclo di maturazione e autoconoscenza terminerà.
Il tuo compito è scoprire qual è il tuo compito e dedicartici con tutto il cuore.
-Budda-
Interrogare la propria coscienza su questioni di grande importanza può aiutare a percorrere il cammino dell’autoconoscenza. Ad esempio, possiamo domandarci: “chi sono?” oppure, “quali sono i miei obiettivi e sogni?”. Si tratta di questioni importanti che ci permetteranno di scoprire molti altri aspetti di noi.
La consapevolezza è anch’essa un ottimo strumento di autoconoscenza, poiché ci permetterà di raggiungere stati di calma e serenità nei quali approfondire questa indagine interiore.
Conoscere sé stessi non è facile. Indagare nel profondo, accettare tutto di noi richiederà tempo, impegno e, soprattutto, sincerità. Aspetti che non tutti sono disposti a prendere in considerazione. Ma che, se rispettati, apriranno le porte a un’esperienza indispensabile e di grande valore.