Autoconsapevolezza professionale, come svilupparla?
Esistono diversi modi per dare impulso alla nostra crescita professionale e personale. Uno di questi è accrescere l’autoconsapevolezza professionale. Le pratiche basate sulla consapevolezza possono aiutarci a raggiungere maggiore benessere in diversi campi della vita? Come stimolare questa condizione?
Prima di approfondire questo argomento, teniamo presente che l’intenzionalità è una delle risorse per promuovere tale sviluppo. Si tratta di intraprendere un percorso che offre numerose occasioni di apprendimento, che potremo via via integrare nei vari ambiti in cui operiamo.
“L’amor proprio è il punto di partenza nella crescita di ogni persona conscia dell’importanza di assumersi la responsabilità della propria vita.”
– Viktor Frankl –
Autoconsapevolezza professionale: che cos’è?
Quando parliamo di autoconsapevolezza, ci riferiamo alla capacità necessaria per riconoscere e percepire la nostra realtà e relazionarci a essa.
Con il termine “professionale” si sottolinea che questa competenza è relativa all’attività lavorativa che svolgiamo, su cui ci siamo formati e dalla quale otteniamo una remunerazione.
Si tratta, quindi, del modo in cui riconosciamo e percepiamo il nostro ambiente di lavoro e gli elementi che vi ruotano intorno. Vediamo alcune dimensioni associate:
- Responsabilità. Avere autoconsapevolezza professionale significa muoversi con responsabilità; ricordare i doveri compresi nella mansione e tenere conto delle conseguenze delle proprie azioni.
- Etica. Consiste nel conoscere e applicare l’insieme delle norme morali che regolano l’attività.
- Riflessione sui principi deontologici, il proprio agire e le interazioni con gli altri. La deontologia è l’insieme di norme etico-sociali che disciplinano l’esercizio di una professione (definizione dizionario Garzanti).
Per acquisire responsabilità sociale e individuale, è inoltre necessario assumere i propri diritti e doveri, accompagnati da autoregolamentazione e aggiornamento. In altre parole, formazione continua, interazione lavorativa e responsabilità verso se stessi e gli altri.
Potenziare la crescita
Una volta acquistata autoconsapevolezza professionale, smettiamo di stare sulla difensiva e di prendere tutto sul piano personale; sappiamo, inoltre, che le semplici ipotesi possono portarci a sbagliare. Prima di cadere nell’errore, preferiamo chiedere.
Oltre a ciò, non sentiamo il bisogno di accontentare tutti, perché sappiamo che non è l’essenza del lavoro. Siamo in grado di stabilire una connessione profonda con alcuni colleghi e con le persone con cui applichiamo l’assertività per lavorare in modo efficace.
Quando dobbiamo affrontare un conflitto, riusciamo a metterci nei panni degli altri; gestiamo la nostra comunicazione nel migliore dei modi, in modo da non ferire l’altra persona, pur stabilendo precisi limiti.
È un percorso di crescita, poiché siamo esseri integrali. Questo vuol dire che sviluppando un’area, ne influenziamo altre. Per esempio, se lavoriamo sulla nostra capacità di gestione emotiva, utile nella leadership, lavoriamo anche in campo affettivo, con ripercussioni sul piano sociale e sulla salute.
Si esplora tutto ciò che è collegato alla consapevolezza, come restare concentrati sulle azioni e i loro effetti, sulle percezioni, sulle motivazioni, sui pensieri e sulle emozioni. Sono elementi che rafforzano la crescita personale, poiché aumentano il benessere fisico, emotivo e sociale a partire dalla conoscenza di sé e dalla capacità di autoregolarsi.
Questo, al tempo stesso, riduce ansia, insonnia e stress. Migliorano le funzioni esecutive, si resta connessi al momento presente, si favorisce l’accettazione, si attivano i sensi, tra le altre cose. Questo percorso sarà diverso per ogni persona a seconda delle strategie impiegate, che potranno essere applicate al lavoro e altri ambiti della vita.
Come potenziare l’autoconsapevolezza professionale?
Possiamo farlo in diversi modi. Da un lato, è essenziale restare sempre aggiornati, poiché la teoria, le tecniche, le norme cambiano o diventano obsolete. Restare al passo ci permette di agire in modo etico.
Possiamo affiancare l’aggiornamento professionale all’approfondimento dei principi deontologici nella nostra area di competenza. A tale scopo, occorre consultare manuali e i codici relativi.
È altrettanto importante assumerci la responsabilità del nostro operato. In questo modo cresceremo come persone e come professionisti. A ciò possiamo aggiungere il riconoscimento dei diritti e doveri altrui.
Un’altra modalità è il feedback. Non solo possiamo imparare dalle nostre osservazioni, ma anche da quelle degli altri. Potremo chiedere consiglio ai colleghi, leggere, avere un mentore, entrare nei processi di supervisione, ecc.
Possiamo anche avvicinarci a un percorso psicoterapeutico in grado di promuovere il benessere generale e acquisire tecniche di autocoscienza. Potremo così contare su un sostegno per ottenere il meglio da noi stessi e raggiungere i nostri obiettivi.
Conclusioni
In sintesi, potenziare l’autoconsapevolezza professionale può avere ripercussioni positive in altre aree della nostra vita. Risulta tuttavia necessario sviluppare alcune competenze per riuscire nell’intento.
Tra queste, la coscienza etica, la conoscenza di sé, la consapevolezza riflessiva e personale, l’aggiornamento e l’interiorizzazione dei diritti e doveri relativi al proprio lavoro, accompagnati dalla loro applicazione. Cresciamo esplorando, ricostruiamo, impariamoe puntiamo verso i nostri obiettivi in modo sano.
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