Buddhismo Zen: i 10 mondi spirituali

Il Buddhismo Zen parla dei 10 mondi spirituali per riferirsi a diversi stati dell'esistenza. Quattro di questi corrispondono a livelli di coscienza evoluti, mentre gli altri sei riguarderebbero i non evoluti.
Buddhismo Zen: i 10 mondi spirituali
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 marzo, 2023

Secondo la cosmologia del Buddhismo Zen, esistono 10 mondi spirituali che corrispondono ad altrettanti stati di coscienza. Essi assoggettano la mente a sentimenti specifici di ciascuno stato. In altre parole, a ogni fase corrisponde un aspetto predominante.

Per il Buddhismo Zen, i 10 mondi non sono tutti uguali tra loro. Quattro di essi vengono considerati stadi superiori, mentre gli altri sei inferiori. Gli stadi superiori sono caratterizzati dalla ricerca volontaria, dal desiderio di scoperta e di perfezionamento.

Per quanto riguarda gli stadi inferiori, si contraddistinguono per la reazione al mondo esterno. Si tratta di stadi di coscienza pienamente influenzati dall’ambiente circostante. Non conducono all’evoluzione, bensì alla sofferenza. Vediamo, nel loro insieme, quali sono questi 10 mondi spirituali.

“Con fermezza, allenati per raggiungere la pace.”

-Dhammapada-

Volto di Buddha

1. L’apprendimento tra i primi mondi spirituali del Buddhismo Zen

Anche noto come lo stato degli “ascoltatori della voce”. Corrisponde a coloro i quali osservano la realtà, vogliono saperne di più e sono aperti a scoprire la verità e a comprenderla.

Tuttavia, questo stato, che è uno dei primi 10 mondi spirituali, dipende ancora dall’esterno. Si cerca la verità attraverso ciò che i sensi catturano o ciò che gli altri dicono.

2. La realizzazione

È il secondo dei 10 mondi spirituali ed è noto come quello dei “risvegliati alla causa”. Corrisponde a un maggiore grado di autonomia, nel quale grazie all’osservazione di sé, allo sforzo e alla meditazione, si ottiene la consapevolezza della causa degli eventi. In altre parole, si comprende la legge di causa e effetto e il modo in cui si manifesta.

3. Bodhisattva

Il termine Bodhisattva si riferisce allo stato di coscienza nel quale si ottiene l’illuminazione, soprattutto per mezzo della compassione e dell’altruismo.

Vi è un sincero desiderio di liberare gli altri dalla sofferenza e di condurre anch’essi all’illuminazione. In questo stato, dare e aiutare sono fonte di felicità e pace.

4. Buddità, uno dei 10 mondi spirituali

La Buddità, o lo stato del Buddha, è il più alto dei 10 mondi spirituali. Equivale anche al più alto grado di nobiltà e rappresenta coloro i quali hanno raggiunto il vero risveglio.

È uno stato di assoluta pace interiore, che non può essere modificato da alcuna circostanza esterna. È caratterizzato da illimitata saggezza e misericordia.

5. L’inferno, il più basso tra i mondi spirituali del Buddhismo Zen

L’inferno è il più basso dei 10 mondi spirituali. Corrisponde a uno stato di coscienza nel quale vi è un’assoluta mancanza di libertà.

In alcuni casi coinvolge l’angoscia più totale per le sofferenze che tengono imprigionato qualcuno. In altri, è legato a sentimenti distruttivi e di odio, che stritolano e asfissiano coloro i quali li sperimentano.

6. La fame

Nel regno della fame prevalgono i desideri insoddisfatti, il che, in un certo senso, è un pleonasmo. Se vi è desiderio, è perché non vi è soddisfazione. Chiunque desideri, pertanto, è condannato a sentirsi bisognoso.

La fame, in senso simbolico, porta a essere infelici e ad adottare atteggiamenti voraci. Quando invece bi desideri vengono trasformati in modo creativo, si fa strada la volontà di essere migliori.

7. L’animalità

Lo stato di animalità è caratterizzato dall’ottenimento di soddisfazioni immediate e irrazionali. È dominato dall’istinto e dall’impeto, non dalla ragione e dal cuore.

Gli animali temono i potenti e abusano dei deboli. Affrontano la vita come una lotta per la sopravvivenza, anziché intenderla come una dimensione in cui crescere. Quando l’animalità evolve, si trasforma in lealtà e generosità.

8. La rabbia

Anche chiamato Regno degli Asura, la sua principale caratteristica è la competitività. Nella rabbia vi è la tendenza a confrontarsi con gli altri, sempre con il desiderio o l’intenzione di prevaricare.

Colori i quali vivono in questo stato risultano arroganti con i deboli e lusinghieri con i potenti. Presentano un certo grado di consapevolezza, ma viene usato subdolamente per scopi egoistici. Quando evolve, porta all’autonomia.

Donna arrabbiata

9. L’umanità

In questo stadio vi è la capacità di ragionare e, quindi, anche la possibilità di distinguere tra giusto e sbagliato.

Allo stesso tempo, vi è la padronanza del comportamento. In esso prevale la passione per gli ideali astratti e la vulnerabilità alle influenze negative dell’esterno. Vi è anche il potenziale per avanzare a uno stadio superiore.

10. L’estasi, l’ultimo mondo del Buddhismo Zen

È anche noto come lo stadio degli esseri celestiali. È caratterizzato dal piacere e dalla gioia di soddisfare i desideri e di ottenere ciò che si vuole. Tuttavia, questa gioia è solo temporanea.

Si distingue dalla felicità dell’illuminazione proprio in quanto transitoria e perché dipende da circostanze esterne e poco controllabili. Non si hanno emozioni negative, ma anche in questo caso è qualcosa di temporaneo.

È necessario chiarire che i 10 mondi spirituali non sono situati in una linea unidimensionale e continua, ovvero non si passa da uno stato all’altro in modo lineare. È sempre possibile avanzare e retrocedere in questi stati di consapevolezza, anche se tra tutti ve n’è sempre uno predominante.


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  • Hua, H. (2000). Los diez reinos del Dharma no están más allá del pensamiento. Buddhist Text Translation Society.


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