Le convinzioni che ci impediscono di vivere come desideriamo

Le convinzioni che ci impediscono di vivere come desideriamo

Ultimo aggiornamento: 07 febbraio, 2017

Esistono molti libri di auto-aiuto che hanno lo scopo di darci alcuni consigli per vivere a pieno e in allegria. Molti di noi hanno cercato proprio in essi le risposte ai blocchi che ci ostacolano quando vogliamo raggiungere certi obiettivi. Questi libri parlano del potere delle convinzioni incoscienti che assimiliamo durante l’infanzia.

Una convinzione è un’idea o un’opinione su noi stessi o sul mondo nel quale viviamo, alla quale abbiamo concesso lo status di verità assoluta e che, quindi, agisce come filtro attraverso il quale osserviamo il mondo. Sono gli occhiali che usiamo per vedere. Di fronte alle esperienze di vita, reagiamo in base a questo punto di vista e i risultati che otterremo, quindi, dipenderanno da questo modo di osservare le cose, il che ci conferma che il mondo è come lo vediamo noi e come siamo convinti che sia.

“L’opinione è involontaria […] Un uomo non può essere considerato migliore o peggiore per la sua opinione”

-Percy Bysshe Shelley-

Come nascono le nostre convinzioni?

Le persone hanno convinzioni e filosofie di vita che, anche se sono state inventate da loro stesse, vengono considerate un vero e proprio dogma. Per raggiungere il proprio obiettivo nella vita, bisogna imparare a formare e ad adottare opinioni che siano razionali e a combattere quelle irrazionali.

I pensieri irrazionali si caratterizzano per essere falsi, inutili e automatici. Si esprimono in termini di obbligo, necessità o esigenza (devo, ho bisogno di, sono costretto a…). Quando non si rispettano queste convinzioni, nascono in noi inappropriati sentimenti negativi (depressione, senso di colpa, ira, ansia, paura) che interferiscono con il raggiungimento del nostro obiettivo e che alterano il comportamento, provocando isolamento, fuga, abuso di sostanze tossiche, ecc.

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Le convinzioni razionali, invece, sono preferenziali o relative e si esprimono in termini di desiderio e gusto (mi piacerebbe, preferirei). Quando le persone non ottengono ciò che desiderano, sorgono sentimenti negativi di dispiacere che ci impediscono di raggiungere nuovi obiettivi o propositi.

Non sono gli avvenimenti a causare problemi, bensì le convinzioni che si nascondono dietro le interpretazioni. Le convinzioni razionali e adattate ci avvicinano ad una vita flessibile e che calza con i nostri desideri.

Far affondare una convinzione crea una nuova dimensione del soggetto

Quali sono le convinzioni che ci impediscono di vivere la vita che desideriamo?

I pensieri irrazionali ci allontanano dalla vita che desideriamo avere. La psicologia cognitiva, soprattutto la Psicoterapia REBT (Rational-Emotive Behaviour Therapy) di Ellis, nasce dalla teoria di base secondo la quale non sono le cose che succedono a turbarci, bensì le teorie che noi abbiamo su questi eventi.

Tra le convinzioni assolute che sono radicate più a fondo e che ci allontanano dalla vita che desideriamo troviamo:

  • Non posso. Ci sono molte persone che fanno già ciò che a loro piace e che vivono la vita che desiderano. La differenza sta nel fatto che queste persone hanno fiducia in se stesse, hanno abbandonato le scuse, sono uscite dalla loro zona di confort e sono passate all’azione. Se ne sono capaci loro, potete farlo anche voi.
  • Adesso non è il momento giusto. Qualsiasi momento è quello giusto per iniziare. Spesso pensiamo, sbagliando, che quando “la crisi” finirà, tutto migliorerà e allora potremo iniziare ad agire, ma quel pensiero non è altro che una scusa.
  • Solo pochi fortunati possono riuscirci. La legge universale della causa-effetto ci insegna che la fortuna è qualcosa che si ottiene perché è stata prima creata da noi e sono state fabbricate le circostanze che la rendono possibile.
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Le richieste assolute scatenano nel soggetto una tensione emotiva che fa nascere due tipi di disturbi psicologici: l’ansia dell’io e l’ansia del disagio.

  • Ansia dell’io: quest’ansia si scatena quando alteriamo l’immagine di noi stessi e quando ci auto-condanniamo perché non riusciamo a soddisfare le richieste assolute che facciamo a noi stessi.
  • Ansia del disagio: questa forma di ansia, invece, nasce quando non riusciamo a soddisfare le richieste dogmatiche che creano benessere e condizioni di vita comode. È causata dalle richieste che l’individuo fa agli altri o al mondo.

“Se credi di non dovermi nulla, allora nulla mi devi, perché rispetto tutte le opinioni e perché tutte le opinioni sono uguali. Tutte sono opinioni”.

-Antonio Porchia-


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