Calcio infantile e psicologia
La psicologia assume una funzione fondamentale nel calcio infantil e. Serve ad analizzare a fondo il ruolo di tutti i fattori che costituiscono l’ambiente in cui vive il bambino. Il comportamento dei genitori, i metodi degli allenatori e l’atteggiamento dei compagni sono gli elementi fondamentali che determinano il successo o meno della squadra.
Il calcio è uno degli sport più seguiti in tutto il mondo, e milioni sono i fan che lo guardano alla televisione o lo praticano sul campo. Tutti ne parlano: il pubblico, i tifosi, i giornalisti, i giocatori e i tecnici. Si tratta di uno sport dall’enorme impatto sociale ed economico, indipendentemente che si tratti di calcio infantile, professionale o di alto rendimento.
Che ruolo gioca la psicologia nel calcio infantile?
Negli ultimi anni il calcio infantile sta acquistando un’importanza sempre maggiore; si è così trasformato in una delle aree di sviluppo della psicologia dello sport applicata. Date le sue caratteristiche, acquisisce grande importanza per un’educazione salutare e corretta dei più piccoli.
Sono sempre di più le squadre di categoria infantile e giovanili che contano sulla figura di uno psicologo come referente per la strategia sportiva. Questa figura è fondamentale per lo sviluppo di tecniche di comunicazione efficaci tra i giocatori. Il suo compito è anche quello di sviluppare un codice di comportamento adeguato, che si rivela fondamentale per i piccoli giocatori per imparare ad affrontare il successo o la sconfitta sul campo da gioco.
Perché è importante la psicologia nel calcio infantile
Psicologi e allenatori sono a favore di uno sport formativo, senza attaccanti; un gioco il cui obiettivo sia divertirsi, creare abitudini salutari e trasmettere valori. Tuttavia, alcuni tifosi di calcio non sono d’accordo con questa visione, affermando che si perderebbe l’essenza dello sport, non si incentiverebbe lo sforzo dei piccoli né la sana competitività che nasce sul campo da calcio.
La professoressa di antropologia dell’Università di Valencia Petra M. Alonso Geta afferma che il problema di oggi è che il punto di riferimento più ambito a livello sociale è quello del calciatore d’élite. Per i bambini, giocare a calcio non è solo una partita, significa entrare in scena per rappresentare un ruolo importante. Sanno che se saranno bravi, verranno ammirati ed elogiati dai genitori, dagli allenatori e dal resto della squadra. Tutto questo genera nei bambini una pressione eccessiva.
Lo psicologo sportivo lavora soprattutto sull’apprendimento dei valori nei giocatori. Al tempo stesso, li prepara da un punto di vista tecnico e tattico, sapendo che un bambino che ha appreso il valore dello sforzo durante l’allenamento sarà più preparato a dare il cento per cento sul campo; a ogni modo, relativizza sempre il risultato.
“Imparo persino dai bambini in spiaggia; forse perché il mio è un gioco un po’ infantile, mi diverto come un bambino.”
-Ronaldinho-
Le 5 chiavi del successo secondo la psicologia nel calcio infantile
Gli psicologi sportivi sanno bene che inculcare determinati valori nei più piccoli sul terreno di gioco li prepara non soltanto a segnare gol. Il messaggio vale per la vita. Qui di seguito vedremo le principali aree sulle quali si centra la psicologia nel calcio infantile.
1- Sforzo personale
Una delle premesse che gli psicologi sportivi insegnano ai loro giocatori è che senza sforzo non si raggiungono gli obiettivi. È importante che i piccoli siano consapevoli dell’importanza della persistenza e del lavoro per migliorare a livello personale e contribuire anche al successo della squadra.
La mancanza di forza di volontà individuale sfocia nel fallimento per l’intero gruppo. È necessario generare quell’energia interiore, basilare per affrontare le difficoltà, le sfide e gli sforzi richiesti da qualsiasi gioco di squadra.
2- Lavoro di squadra
Gli psicologi sportivi devono risvegliare nei bambini l’umiltà, accettare che nessuno è insostituibile. In una squadra, tutti lavorano per ottenere un obiettivo comune. Insegnare quest’idea è un compito quotidiano che deve rientrare nella routine dell’allenamento.
Il calcio è uno sport che richiede un lavoro di squadra per raggiungere i traguardi. La squadra deve avere un obiettivo comune, raggiungibile soltanto attraverso lo sforzo di tutti e di ogni singolo giocatore.
“Nessun giocatore è così bravo come tutti insieme.”
-Alfredo di Stefano-
3- Accrescere l’autostima
A inizio stagione lo psicologo sportivo elabora un piano personalizzato e di squadra per incrementare l’autostima dei giocatori. Il segreto del successo è che i bambini agiscano intelligentemente in funzione degli obiettivi da raggiungere.
Aumentare l’autostima dei giocatori può rivelarsi utile non soltanto sul campo da calcio, ma anche per ambientarsi meglio in tutti gli ambiti della vita.
4- Fomentare l’empatia
Lavorare su un valore quale l’empatia è una delle sfide più grandi per uno psicologo sportivo. Non è infatti semplice insegnare al bambino a mettersi nei panni degli altri.
L’empatia permette di essere comprensivo, solidale, generoso e soprattutto un buon compagno di squadra. Sfruttare il calcio per svilupparla è molto vantaggioso per i più piccoli.
5- Educare al rispetto
Ci sono norme che non si possono negoziare, come il rifiuto alla violenza fisica e verbale o il rispetto dei compagni. Partendo da questa premessa, inizierà il processo di negoziazione democratica per stabilire il resto delle norme, ciascuna delle quali dovrà comunque basarsi sempre sul rispetto.
Da parte loro, le figure di riferimento come genitori, allenatori e educatori, devono mostrare il rispetto in ogni momento, così da dare un esempio da seguire ai piccoli giocatori.
Per concludere, la psicologia nel calcio infantile può servire per dare maggiore valore a quest’attività. Si può utilizzare lo sport per incentivare i valori positivi, educare i bambini per renderli persone migliori e formare una società più rispettosa.
“Mi preoccupo più di essere una brava persona che il miglior giocatore al mondo.”
-L. Messi-