Per cambiare vita, può bastare cambiare pensieri

Per cambiare vita, può bastare cambiare pensieri

Ultimo aggiornamento: 14 maggio, 2017

Ogni nuovo pensiero è come una piccola scarica elettrica che percorre il nostro cervello. È invisibile alla vista, ma ha un potere infinito: sono i pensieri, infatti, a plasmare il nostro modo di vedere il mondo. Sono essi ad avere il potere di donarci nuovi stimoli e a rinnovarci, a prepararci a trasformare la nostra realtà.

Al giorno d’oggi abbondano i corsi che ci invitano ad “aumentare il potere della nostra mente” o che promettono persino di farci diventare “più intelligenti”, utilizzando metodi opinabili, che di scientifico hanno ben poco e sembrano quasi far ricorso alla magia. Questi “guru” forse dimenticano che la neuroscienza ci offre splendide risposte al riguardo e ci ha fornito nuove prospettive per aiutarci a comprendere meglio i meccanismi che governano il nostro cervello.

“La realtà è solo una percezione, anche se molto persistente.”

-Albert Einstein-

La scoperta della neurogenesi o della neuroplasticità ci ha permesso di fare enormi progressi rispetto agli anni in cui si credeva che il cervello adulto smettesse di generare nuove cellule nervose. I nostri pensieri hanno indubbiamente un grande potere, perché creano nuovi ponti, generano nuove connessioni e orientano la mappa delle nostre emozioni. Sono il proiettore che fa scorrere sullo schermo il meraviglioso film della nostra vita…

Il pensiero “fabbrica” la nostra realtà

Grazie ai progressi fatti nelle tecniche di diagnosi, per esempio attraverso la tomografia computerizzata, riusciamo a comprendere sempre meglio il funzionamento del cervello. Una delle scoperte più interessanti riguarda il modo in cui si sviluppano i pensieri. Facciamo un esempio: quando guardiamo una palla rossa e la retina del nostro occhio cattura ogni sua caratteristica, le informazioni viaggiano attraverso strutture come il corpo genicolato, la corteccia pre-striata, ecc.

“Tutti nasciamo originali e finiamo per diventare delle copie.”

Bene, se chiudiamo gli occhi e qualcuno ci chiede di pensare ad una palla rossa, il cervello attiva esattamente le stesse strutture che ha attivato quando la osservava. Questo significa che il cervello si attiva allo stesso modo quando guarda e quando pensa. È una scoperta straordinaria, che ha obbligato la comunità scientifica a porsi una domanda: se per il cervello non c’è alcuna differenza tra ciò che vede e ciò che pensa… La realtà che percepiamo esiste davvero?

In questo dibattito rientrerebbe senz’altro il complesso concetto di mente quantica, ma oggi vogliamo lasciarlo da parte e concentrarci, invece, su aspetti più concreti. Se volete indagare più nel dettaglio questo argomento, però, vi proponiamo qui di seguito un approfondimento:

La nostra realtà è formata da un elemento semplice, ma potente: le nostre emozioni, che vengono catalizzate dai nostri pensieri. Per comprendere meglio quest’idea, cerchiamo di approfondire alcuni aspetti fondamentali:

-Un pensiero è semplicemente una precisa formula chimica accompagnata da un impulso elettrico. Può sembrare banale, ma è allo stesso tempo affascinante. Ogni volta che pensiamo a qualcosa, le cellule nervose si collegano attraverso le fessure sinaptiche, scaricando una determinata tipologia biochimica.

-Sappiamo che i pensieri generano emozioni. Quando mandano un messaggio, l’ippocampo s’incarica di tradurli scaricando una serie di neuro-peptidi attraverso la ghiandola pituitaria. In seguito, questi si liberano nel sangue scatenando una serie di reazioni.

-Poco a poco può accadere quanto segue: se il nostro cervello si abitua a ricevere uno schema emotivo determinato, può succedere che si creino delle abitudini di pensiero. È questo il processo che, per esempio, genera lo stress: a volte rimaniamo così attaccati ad una certa emozione (la paura) che perdiamo il controllo e continuiamo ad avanzare in una realtà in cui non ci sentiamo identificati.

Quale tipo di realtà preferite?

Non si tratta di essere “più intelligenti” o di aspirare a raggiungere un coefficiente intellettivo più alto dall’oggi al domani. Si tratta, semplicemente, di diventare in grado di creare una realtà che si adatti ai nostri bisogni, alle nostre caratteristiche e al nostro diritto ad  essere più felici.

“La realtà è sempre lì, ciò che conta è la nostra percezione.”

-Diego Dillenberg-

Per riuscirci, dobbiamo prima di tutto diventare consapevoli di una cosa: la realtà che percepiamo viene distorta dal nostro stato d’animo, dal peso dei ricordi, dalle nostre interpretazioni e pensieri. Ci sono persone che vanno per il mondo come se si trovassero sempre dentro un tunnel, perché la loro visione della realtà è così angusta che non sono in grado nemmeno di intuire tutte le meravigliose possibilità che hanno intorno a loro.

Dobbiamo imparare a vedere il mondo in modalità panoramica e multicolore, a creare una realtà più ampia. A seguire vi spieghiamo come farlo.

I nostri pensieri e la neurogenesi

La neurogenesi è il processo e la capacità naturale che abbiamo di generare nuove cellule nervose. Se nel 1928 lo scienziato Santiago Ramón y Cajal aveva affermato che “tutto può morire, nulla può rigenerarsi”, oggigiorno sappiamo che non è così: e il cervello, questo fenomenale architetto della nostra realtà, ce lo dimostra.

-Prima di tutto, è importante ricordare che il principale nemico per il cervello è lo stress. Oltre a cambiare la sua struttura interna, infatti, riduce la connettività neuronale e persino il volume dell’ippocampo.

-Dobbiamo riuscire a gestire al meglio il nostro mondo emotivo e ricordare che sono i pensieri a reggerlo. Un modo di riuscirci è rispondendo alla seguenti domande: Come voglio sentirmi? Come mi sento? Che cosa mi preoccupa? Che cosa posso fare per risolvere il problema?

-Un dialogo interno deciso, coraggioso e ottimista può aiutarci a canalizzare molti di questi sentimenti negativi.

-Ricordate anche che l’esercizio fisico è un altro ottimo modo di favorire la neurogenesi. Non solo ossigena il cervello, ma grazie alle endorfine, calma lo stress e genera nuove cellule nervose.

-Cambiare le nostre abitudini è un altro modo di generare nuovi pensieri. Rompere con la routine, frequentare ambienti diversi, iniziare un nuovo hobby o conoscere gente stimolante sono attività rigeneranti sia per il cervello sia per il nostro stato d’animo.

-Infine, non dobbiamo dimenticare gli ottimi effetti della meditazione sul cervello. Questa pratica che ha il fine di armonizzare mente e corpo ha effetti straordinari sul nostro mondo emotivo. Riesce persino a favorire la formazione delle onde alfa e gamma, che danno origine ad una maggiore connettività neuronale.

Siate architetti della vostra realtà, dunque, e ricordate che non esistono pensieri neutri, ma che sono tutti in grado di creare qualcosa di determinato. Che quel qualcosa sia meraviglioso, dipende solo da noi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.