Cervello e danza: meravigliosa neurobiologia

Muovere il corpo per trasformare la mente. Negli ultimi anni, le neuroscienze stanno scoprendo in che modo la danza modifica alcune aree del cervello e ciò influisce direttamente sulle nostre emozioni, sulla memoria e sulla creatività.
Cervello e danza: meravigliosa neurobiologia
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Cervello e danza hanno un legame affascinante che attira l’attenzione dei neuroscienziati. La danza può cambiare l’architettura neurale in modi eccezionali, secondo scoperte recenti. È molto interessante vedere come la musica, la danza e il movimento lavorano assieme per modellare determinate aree cerebrali.

Sappiamo da decenni che l’esercizio aerobico migliora l’umore e riduce lo stress. Ci sono sempre più pubblicazioni su come la danza elevi le esperienze di gioia, benessere e persino la felicità. È come se la danza andasse oltre la componente fisica per permetterci di entrare in contatto con stati superiori che ci fanno provare emozioni intense e trascendenti.

Negli ultimi anni sono stati sviluppati dei programmi per persone affette da Alzheimer che utilizzano la danza come potente esercizio di stimolazione cognitiva ed emotiva. Poche cose sono così potenti per gli umani come il movimento, molto impegnativo per una società sempre più incline a uno stile di vita sedentario.

La danza è il linguaggio nascosto dell’anima.”

-Martha Graham-

Uomo che balla in strada.

Come si relazionano cervello e danza?

È noto che un trattamento efficace per i disturbi depressivi è l’attivazione comportamentale. Questa terapia ha lo scopo di far impegnare una persona in una serie di attività (comportamenti) che rompono il ciclo della negatività e della stagnazione emotiva. Il movimento del corpo genera nuove esperienze che attivano la mente.

Sarebbe una buona risorsa offrire ai pazienti la possibilità di partecipare a dei corsi di danza terapeutica orientati a questo scopo; anche se, ovviamente, non tutti sono attratti da questo tipo di arte.

Nel tentativo di svelare la relazione tra il cervello e la danza, molti scienziati concentrano le loro ricerche sui ballerini professionisti. Le persone che ballano da 5, 15 o 20 anni mostrano caratteristiche neurologiche molto speciali.

La danza favorisce la sincronizzazione neurale

Per sincronizzazione neurale si intende la capacità delle diverse cellule nervose di sincronizzare la propria attività ed emettere contemporaneamente degli impulsi elettrici. Quali sono vantaggi di ciò?

Ce n’è uno molto importante. Uno studio dell’Università statale della Virginia ci mostra che i ballerini professionisti hanno una migliore memoria di lavoro.

Questa risorsa cognitiva ci permette di ricordare informazioni a breve termine e di gestire in modo più efficace processi come l’attenzione o la memoria visuo-spaziale.

Cervello e danza: le onde theta nei ballerini

C’è un altro aspetto interessante ed è legato alla sincronizzazione delle onde Theta del cervello. Queste onde cerebrali bilanciano e collegano il funzionamento dell’ippocampo, dei gangli della base e del cervelletto con la corteccia cerebrale. Ciò si traduce in una connessione diretta tra musica, emozioni e movimenti fisici.

Aumento della stimolazione nella corteccia somatosensoriale

La corteccia somatosensoriale si trova nel lobo parietale e nei ballerini è una delle aree più attive. Quest’area ha il compito di regolare i seguenti processi:

  • Coordinazione occhio-mano.
  • Informazioni tattili.
  • Sensazioni vibrazionali.
  • Movimenti muscolari.
  • I recettori della corteccia somatosensoriale ricevono informazioni relative al tatto, alla temperatura, al dolore e, a loro volta, ci danno informazioni sulla posizione del nostro corpo.

Cervello e danza: stimolazione per sviluppare nuove connessioni neurali

Cervello e danza hanno un rapporto stretto e sano grazie alla neuroplasticità. Lo studio condotto presso l’Università di San Paolo (Brasile) rivela che i ballerini professionisti sviluppano maggiori connessioni neurali.

Secondo la scienza, si può considerare la danza una terapia molto efficace per molte malattie neurologiche come l’ictus, il morbo di Parkinson e la paralisi cerebrale. Grazie alla danza si ottimizza la capacità del cervello di potenziare la sua neuroplasticità.

La danza migliora la creatività

La danza è un ottimo stimolante per il cervello, lo rende più flessibile migliorando le connessioni nervose e favorendo la sincronizzazione. Tutto ciò ci rimanda ai processi cognitivi. Il movimento stimola la mente e i modelli di pensiero fissi vengono superati per aprirsi a nuove prospettive.

Allo stesso modo, il movimento del corpo ci permette di scaricare lo stress e di alleviare le preoccupazioni. Il nostro corpo rilascia endorfine permettendoci di avere una maggiore creatività e un modo di pensare innovativo.

Cervello e reti neurali.

Conclusioni

La danza fa parte dell’esperienza umana fin dagli albori dell’umanità. Potremmo dire che fa parte del nostro DNA collettivo. Abbiamo ballato per connetterci con i nostri gruppi sociali, per parlare con la natura, per esprimere emozioni, celebrare eventi, ecc.

Se cervello e danza hanno mantenuto per secoli un legame così stretto e significativo, significa che dovremmo continuare a mantenerlo. Ovviamente a modo nostro, come desideriamo e con la musica che più ci motiva, ci piace e ci emoziona.

Allo stesso modo, non dobbiamo trascurare la grande rilevanza della danza e della terapia del movimento per le persone con paralisi cerebrale o che soffrono di malattie neurodegenerative.

Quando ascoltano la musica, i malati di Alzheimer si riconnettono con la vita e la loro realtà del momento. Tenendo conto delle capacità di ognuno, alzarsi e ballare è uno stimolo molto importante che vale la pena promuovere nei programmi di stimolazione cognitiva.


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