Citazioni di Marcuse da ricordare
Molte citazioni di Marcuse sono state tramandate nel corso degli anni. Il filosofo di origine tedesca aveva “una forte ossessione”, che si riflette nella maggior parte delle sue affermazioni: la libertà. La libertà è stato il valore che lo ha tenuto sveglio fino a tarda notte, portandolo a riflessioni interessanti.
Herbert Marcuse venne perseguitato dal regime nazista e forse proprio per questo imparò a riconoscere l’importanza fondamentale della libertà. Come altri suoi contemporanei, anche Marcuse fu impressionato dal grado di alienazione che la società tedesca raggiunse con Hitler.
Le citazioni di Marcuse racchiudono anche una critica radicale della società capitalista. Scoprì che oltre a essere un sistema economico, era anche un sistema ideologico che finiva per affascinare persino chi veniva sfruttato dallo stesso. Senza ulteriori indugi, ecco sette delle sue citazioni più famose.
“La libera elezione dei padroni non abolisce né i padroni né gli schiavi. La libera scelta tra un’ampia varietà di beni e di servizi non significa libertà se questi beni e servizi alimentano i controlli sociali su una vita di fatica e di paura, cioè, se alimentano l’alienazione”.
-Herbert Marcuse-
7 famose citazioni di Marcuse
1. Libertà intellettuale
… “la libertà intellettuale equivarrebbe alla restaurazione del pensiero individuale, ora assorbito dalla comunicazione e dall’indottrinamento di massa, all’abolizione dell’opinione pubblica, assieme con i suoi produttori”.
Una delle citazioni di Marcuse che non ha poi molto senso per tante persone al giorno d’oggi. Parla di libertà intellettuale, ma nel mondo contemporaneo sono più quelli che preferiscono piegarsi al pensiero della maggioranza.
Purtroppo, l’essere umano contemporaneo aspira più a conformarsi alla grande massa che a riaffermare la propria individualità. Allontanarsi dalla mandria è spaventoso e scomodo. Ecco perché la libertà intellettuale non è più un bene così apprezzato.
2. Romanticismo e diffamazione
“«Romantico» è un termine usato a fini di compiaciuta diffamazione, cui si ricorre facilmente per screditare posizioni d’avanguardia”.
Una citazione di Marcuse che affronta un fenomeno che si ripete da sempre nel mondo: il declassamento di chi sogna un cambiamento. Sono chiamati “romantici” allo scopo di ridicolizzarli in qualche modo.
Ecco perché Marcuse definisce il termine come una sorta di diffamazione. Dice che è “compiaciuta”, perché è una sottigliezza.
Allo stesso tempo, sottolinea che chi viene classificato come tale, in un modo o nell’altro, rappresenta un leader.
3. Citazioni di Marcuse sull’apprendimento
“L’intrattenimento e l’apprendimento non sono contrari; L’intrattenimento può essere il modo più efficace per imparare”.
Il filosofo non aveva tutti i torti. Marcuse proveniva, di fatto, da un contesto che molti considerano difficile. Tuttavia, non smise mai di pensare che solo ciò che cattura la nostra attenzione genera apprendimento.
In questo caso, la parola intrattenimento si riferisce a ciò che ci provoca divertimento e piacere. Chi ritiene l’apprendimento una funzione cognitiva si sbaglia, poiché la dimensione affettiva è determinante.
4. L’essere umano come strumento
“Questa è la servitù allo stato puro: esistere come strumento, come cosa”.
Libertà, schiavitù e servitù sono temi ricorrenti nelle citazioni di Marcuse. Il filosofo parla di quelle realtà in cui l’essere umano smette di essere fine a sé stesso per diventare il mezzo di qualcosa.
Qualsiasi forma di strumentalizzazione o uso di una persona lo relega a un livello di servitù. Non importa se questo accade nel mondo del lavoro, in famiglia o in coppia.
Nessun essere umano dovrebbe fungere da mezzo al servizio di qualcun altro che vuole raggiungere i propri obiettivi.
5. La schiavitù attuale
“Gli schiavi della civiltà industriale sviluppata sono schiavi sublimati, ma sono pur sempre schiavi”.
Questa è un’altra di quelle citazioni di Marcuse che potrebbero non avere senso per molte persone oggi. Quando il filosofo parla di schiavitù, si riferisce a qualsiasi relazione in cui l’essere umano ne trasforma un altro in un oggetto di profitto.
In questo caso si fa riferimento alla società industriale. Ciò che Marcuse sottolinea si riflette soprattutto nelle classi medie, con un reddito leggermente superiore alla media.
P ensano che la relativa libertà di consumo che hanno sia la vera libertà, mentre in realtà è solo un altro segno della loro schiavitù.
6. Gli oggetti sono i padroni delle persone
“I prodotti indottrinano e manipolano; promuovono una falsa coscienza che è immune dalla propria falsità”.
Marcuse si riferisce al potere che gli oggetti di consumo acquisiscono su di noi. Nel mondo di oggi, forse il caso più emblematico è quello dei giocattoli per bambini. Si può dire che sono loro a giocare con il bambino, piuttosto che il contrario.
Anche gli adulti hanno i loro “giocattoli”. È il caso del cellulare, che in molti casi scatena un meccanismo assurdo e compulsivo, che cattura la mente e la mantiene in uno stato erratico. In questo modo, indottrina e manipola.
7. Il concetto di alienazione nelle citazioni di Marcuse
“Ho osservato poc’anzi che il concetto di alienazione sembra diventare discutibile quando gli individui si identificano con l’esistenza che è loro imposta e trovano in essa compimento e soddisfazione”.
In questa citazione Marcuse denuncia lo stato di alienazione che permea la società contemporanea. L’aspetto peggiore è che questa alienazione è accettata. Molti si identificano in essa e cercano di vivere secondo la sua logica.
Come sottolineato anche da Foucault, il sistema non ha più bisogno di far pressione sulle persone per piegarle ai propri ordini. Lo fanno da sole e con piacere.
Questo perché hanno il terrore di essere tagliate fuori dal sistema. Questa realtà diventa così uno dei più grandi trionfi dei padroni.
Conclusioni
Marcuse è un filosofo con una vocazione universale, destinato a essere ricordato nel tempo. Il suo contributo ha alimentato grandi movimenti sociali e continua a essere un faro che illumina il percorso del valore che lo ossessionava così tanto: la libertà.
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- Torres, C. A. (2004). Educación, poder y biografía: diálogos con educadores críticos. Siglo XXI.