Città age-friendly, pensate per il benessere

Cos'è una città age-friendly? Forse il nome ci fa pensare già ad alcuni vantaggi. Che misure possiamo adottare in prima persona e quali possiamo richiedere agli enti di competenza affinché la nostra città entri a far parte di questa collettività.
Città age-friendly, pensate per il benessere
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Gli esseri umani devono il loro sviluppo a diversi fattori. Uno di questi è l’ambiente che li circonda, che risulta fondamentale per la loro interazione e che è associato a pensieri, emozioni e comportamenti. Oggi sta diventando di moda un nuovo modello di città: stiamo parlando delle città age-friendly.

Il termine proviene dall’inglese e la traduzione in italiano sarebbe “città a misura di persone anziane”. Si tratta di spazi pensati per migliorare il benessere dei loro abitanti più adulti, a prescindere dalla loro età.

Queste città si occupa delle persone più anziane, affinché possano avere a disposizione più opportunità per crescere per contribuire alla comunità, a prescindere dal loro anno di nascita. Promuove, quindi, la dignità e l’autonomia. Oltre a ciò, favorisce la partecipazione delle persone anziane alla vita quotidiana e previene episodi di discriminazione, facendole sentire al sicuro.

Per riuscire nell’intento si interviene sugli ambienti allo scopo di renderli adatti alle persone anziane. Per quale motivo? Da una parte, perché la maggioranza degli spazi cittadini non è adatta a questa fascia di età, impedendone la crescita personale e limitandone la partecipazione all’interno della comunità.

Dall’altro, perché tutti noi raggiungeremo quell’età, motivo per cui un ambiente adatto alle persone con maggiori difficoltà è un ambiente più adatto a tutti.

Città age-friendly

Esempi di città age-friendly

Vi sono diversi progetti per la realizzazione di città age-friendly già in fase di applicazione; ad esempio, negli Stati Uniti, in cui cresce sempre più la popolazione di pensionati, ci sono luoghi, come The Villages (in Florida), che fungono da rete tra i comuni e che contano su infrastrutture adatte alle persone anziane. Riuscite a immaginare una rete di 145 chilometri che coinvolga le persone di questa età?

Malta, invece, potrebbe essere un esempio di nazione age-friendly. Punta alla partecipazione di persone anziane, perché non si tratta solo di offrire spazi idonei, ma anche ciò che fa bene. Per questo motivo, in questo Paese si tiene conto di:

  • Partecipazione al mercato del lavoro e al contesto sociale.
  • L’importanza dell’indipendenza e dell’autonomia, creando un ambiente più favorevole per le persone con maggiori difficoltà.
  • Comunità a rischio, con problemi quali la demenza, a cui viene offerto un servizio apposito.
  • Adozione di misure a favore e a compensazione della salute mentale.

Oltretutto, le città age-friendly offrono uno sviluppo urbano inclusivo. Quindi tutte, o la maggior parte, delle comunità potrebbero interagire all’interno di una città che risponda alle loro necessità.

Perché favoriscono il nostro benessere?

Le città age-friendly prendono anche il nome di città “age inclusive”, perché coinvolgono tutte le età. Pensano al benessere di tutti, visto che in una comunità in cui tutti vengono valorizzati si crea un ambiente in grado di offrire uno sviluppo congiunto. Tutti sono partecipi, per cui contribuiamo a saldare legami, il che è fondamentale per la nostra salute sociale.

D’altro canto, generando un impatto positivo sulle nostre emozioni – visto che le persone anziane a noi care sono coinvolte o lo siamo noi – non facciamo altro che offrire un maggiore benessere affettivo. Fantastico! Non vogliamo dire che sia l’unica cosa di cui abbiamo bisogno a livello emotivo, però sì che contribuisce al nostro benessere.

Oltretutto, le città age friendly contano sull’impegno nel campo della prevenzione della malattia e della promozione del benessere. Tutto questo ci spinge a sensibilizzarci e a ricercare il meglio per la nostra salute. Questo stimola una maggiore qualità della vita.

Alcuni studi, di fatto, hanno lo scopo di valutare quanto una città sia adatta alle persone anziane. Ad esempio, Expósito Mirallez, Martínez Sánchez, Munteanu Munteanu e Caballer Miedes (2017) si sono occupati di analizzare una città della Spagna, Castellón, proprio da questo punto di vista.

Coppia di anziani felici

Come incoraggiare lo sviluppo di città age-friendly?

L’idea di una città age-friendly ci coinvolge tutti. Possiamo sostenere questo progetto in diversi ambiti:

  • Lavorativo. Cambiare il nostro modo di concepire il lavoro, così da coinvolgere le persone anziane e dare loro nuove opportunità in questo settore.
  • Educativo. Per saperne di più sul modo in cui sviluppiamo la nostra assertività al fine di fomentare il nostro benessere.
  • Economico. Perché le città age-friendly siano possibili deve verificarsi un cambiamento nel sistema economico alla base.
  • Politico. Allo scopo di includere politiche a favore di questo tipo di città, che proteggono le persone anziane e che rispondano ai loro bisogni.

Si tratta di un progetto con molti punti ancora in sospeso per venire incontro a una popolazione sempre più anziana. L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) sottolinea l’importanza di questo genere di città e sta elaborando documenti ufficiali che fungano da linee guida o che orientino verso la creazione di questi spazi in modo efficiente.

Per esempio, nella sua guida Age-friendly cities  invita le città a partecipare, trasformandosi in promotrici di ambienti adatti a chi ha difficoltà.

Per riassumere, a seguito dell’aumento della nostra aspettativa di vita, le città age-friendly sono sempre più necessarie. D’altro canto, ognuno di noi può contribuire, come parte della comunità, a rendere la propria città un luogo più adatto a tutti. Non si tratta solo di eliminare gli ostacoli fisici o mentali, bensì di creare una popolazione che sia in grado di sforzarsi per aiutare le persone più bisognose.


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  • del Barrio Truchado, E., Rascado, S.M. & Casttiello, M.S. (2018). Del envejecimiento activo a la ciudadanía activa: el papel de la amigabilidad. Aula abierta, 47 (1), 37-44.

  • Expósito Miralles, S. Martínez Sánchez, J. Munteanu Munteanu, A.D., & Caballer Miedes, A. (2017). Evaluación diagnóstica del grado de adaptación de la ciudad Castellón a las personas mayores.

  • Organización Mundial de la Salud. (2007). Global Age-friendly Cities A GUIDE.


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