Colore grigio e depressione, curiosa relazione
La relazione tra colore grigio e depressione è intuitiva. Quando ci sentiamo tristi, infatti, diciamo che vediamo tutto grigio o che il mondo ha perso i suoi colori. La scienza ha ora dimostrato che non si tratta solo di un modo di dire, ma di un effetto visivo che avviene realmente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che siano circa 300 milioni le persone che soffrono di depressione in tutto il mondo. Si parla di stima, poiché in molti casi questa condizione non verrà mai diagnosticata in quanto non considerata una malattia da trattare con l’aiuto di uno specialista.
Il pomeriggio era grigio come la stagione, come la città, come me. Grigio dentro e fuori.
-Mario Levrero-
Al tempo stesso, non è facile diagnosticare questo disturbo, poiché non tutti gli stati di tristezza sono da ricondurre alla depressione. Ne consegue che tenere conto del rapporto tra il colore grigio e la depressione potrebbe essere un nuovo modo per formulare una diagnosi più precisa.
Comprendere la depressione
È importante notare che la psichiatria e la psicoanalisi definiscono e affrontano la depressione in modo diverso.
In psichiatria e nella maggior parte delle correnti in psicologia, la depressione è un disturbo a sé. La psicoanalisi, invece, la considera un sintomo.
In psichiatria, la depressione è trattata come malattia grave, capace di provocare sintomi fisici e mentali. Le correnti neuroscientifiche sottolineano la relazione tra chimica cerebrale e stati depressivi. Pertanto trattano il problema soprattutto attraverso i farmaci.
In psicoanalisi non esiste una condizione chiamata depressione che viene piuttosto intesa come il sintomo di una struttura nevrotica psicotica. Un sentimento di odio rivolto a se stessi e non riconosciuto da altri che emerge quando si percepisce il fallimento e si perde la speranza. Viene trattato attraverso la parola.
In realtà entrambi gli approcci si completano a vicenda sebbene in pratica siano divergenti. Ogni esperienza di vita genera una reazione chimica nel cervello. E viceversa. Il cervello è un organo plastico, che risponde sia alle sostanze chimiche che alle esperienze, tra cui la parola.
La depressione e il colore grigio
Attualmente sono in corso numerose ricerche sul cervello, da un punto di vista organico è fisiologico. Una di questa indagini è stata condotta presso l’Università di Friburgo in Germania e ha concluso che esiste una reale relazione tra la depressione il colore grigio.
Nello specifico, gli scienziati hanno scoperto che le persone depresse hanno difficoltà a percepire il contrasto tra bianco e nero, secondo i risultati dell’elettroretinografia a cui è stato sottoposto un gruppo di volontari.
La ricerca è stata condotta dal Dottor Ludger Tebartz van Elst. Secondo le sue misurazioni, le persone depresse vedono il mondo in modo simile a come appare sul televisore quando abbassiamo il contrasto dei colori. Maggiore è la depressione, minore è la capacità di percepire il contrasto dei colori.
Diagnosi
La relazione tra il grigio e la depressione potrebbe fungere da criterio affidabile nella diagnosi di questa malattia e della gravità dei sintomi. Secondo la rivista scientifica Biological Psychiatry, potrebbe addirittura rappresentare un metodo diagnostico più obiettivo di quello attualmente in uso.
La depressione, al momento, viene diagnosticata attraverso specifici parametri. Lo psicologo o lo psichiatra sottopone al paziente una serie di domande circa lo stile di vita e i sintomi sperimentati.
Le risposte permettono di concludere se il malessere deriva dalla depressione o da altre condizioni. Tuttavia, la realtà ci dimostra che non sempre le diagnosi sono accurate.
La relazione tra colore grigio e depressione è invece un fattore fisicamente misurabile, quindi potrebbe offrire un progresso notevole nella diagnosi. Non solo confermerebbe la presenza della depressione, ma potrebbe anche calcolarne l’intensità.
In ogni caso, occorre valutare anche questa tecnica in modo obiettivo. Non è mai di troppo ribadire che non tutti gli stati di tristezza sono da considerare depressione in quanto tale. È necessario tenere conto del contesto, della durata dei sintomi, dello stato di salute e altre variabili.
Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Estévez, A. M., & Calvete, E. (2009). Mediación a través de pensamientos automáticos de la relación entre esquemas y síntomas de depresión. Anales de Psicología/Annals of Psychology, 25(1), 27-35.