Come individuare l'inganno secondo Ekman
Le emozioni sono un vero e proprio universo. Ci affascinano, così tanto che sono state studiate da più angolature. Tra queste, forse la psicologia è una delle più importanti. In questo contesto occupano un posto interessante gli studi su come individuare l’inganno.
In questo articolo vi diremo cosa si intende per inganno e come rilevarlo secondo lo psicologo Paul Ekman. Partiamo, quindi, dalla vita di questo psicologo straordinario.
Chi è Paul Ekman?
Paul Ekman è uno degli psicologi contemporanei più importanti. L’American Psychological Association (APA) lo ha premiato per l’influenza e l’ampia portata dei suoi studi. Il suo contributo più importante alla psicologia è lo studio delle emozioni e delle microespressioni facciali.
Ha ricevuto molti altri riconoscimenti per la sua attività di ricerca scientifica tra cui l’Eureka per la divulgazione scientifica e il premio William James. Ha partecipato alla realizzazione di un documentario della BBC e ispirato la serie televisiva “Lie to me“.
Nato negli Stati Uniti il 15 febbraio 1934 , è considerato uno degli psicologi più influenti del XX secolo. È stato docente di Psicologia all’Università della California e consigliere del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e dell’FBI.
Ha scritto libri di divulgazione scientifica come Te lo leggo in faccia e Le bugie dei ragazzi. È autore, inoltre di numerosi articoli per quotidiani e riviste. Attualmente prosegue il suo lavoro di ricerca sullo studio delle bugie.
Che cos’è l’inganno?
Secondo il dizionario De Mauro, ingannare significa “indurre a credere una cosa per un’altra specialmente abusando della buona fede altrui”.
Per capire meglio questo concetto, occorre sapere che, secondo Ekman, esistono sei emozioni fondamentali: gioia, paura, tristezza, sorpresa e disgusto.
Ogni emozione è legata a un tipo di linguaggio non verbale e si riflette in modo speciale sulla mimica del viso. Sebbene l’essere umano preferisca comunicare verbalmente, si esprime anche mediante il linguaggio del corpo, in base a come si sente. Sentirsi ingannati o ingannare non fa eccezione. Possiamo quindi esprimere questo stato d’animo su due livelli.
Come individuare l’inganno
Secondo Paul Ekman, non siamo molto abili nel controllare le espressioni del viso quando ci emozioniamo. La mimica facciale è, d’altra parte, particolarmente rivelatrice.
Pertanto, è possibile individuare l’inganno osservando e interpretando le espressioni facciali. Comunichiamo anche con altre parti del corpo, ma i maggiori indizi li otteniamo dal viso. Alcuni segni rivelatori dell’inganno sono:
- Il viso del bugiardo può contenere un doppio messaggio: ciò che il soggetto vuole mostrare e ciò che desidera nascondere.
- Le espressioni genuine non sono a controllo volontario. Sarà quindi facile scoprire l’inganno se sappiamo dove cercarlo.
- Variazioni nell’aspetto dell’occhio. Sono prodotte dai muscoli che circondano il globo oculare, modificando la forma delle palpebre, l’iride e la quantità di bianco nell’occhio. Insieme a questo, l’impressione complessiva quando guardiamo la persona negli occhi.
- La direzione dello sguardo. Quando ci sentiamo in colpa o proviamo vergogna, tendiamo a distogliere lo sguardo.
- Lo sbattere delle palpebre. Aumenta quando siamo emozionati.
- Tempo. La durata dell’espressione è importante per individuare la bugia. Se l’espressione dura più di 10 secondi, probabilmente non è autentica.
Altri elementi
Si possono considerare anche altri elementi come la falsità del sorriso, la sincronizzazione delle risposte, la dilatazione delle pupille, l’attivazione di muscoli facciali rivelatori e il rossore.
Certo, anche attraverso le parole, la voce e la posizione del corpo è possibile smascherare i bugiardi. Le persone che mentono di solito scelgono le parole con più attenzione, investono maggiore energia in questo compito trascurando altri aspetti come la mimica.
Il tono della voce, le pause, gli errori mentre si parla ci aiutano a capire le intenzioni della persona. In questi elementi possono emergere dettagli che contrastano con il messaggio verbale.
Vi sarà già capitato di avvertire qualcosa di stonato nelle parole di qualcuno. È una sensazione che ci mette in guardia, anche se non capiamo esattamente il motivo. Questo è spiegato dal fatto che buona parte dell’analisi del comportamento non verbale avviene in maniera in cosciente.
D’altra parte, sappiamo che l’inganno è legato alla bugia. Ekman, nel suo libro I volti della menzogna ci avvisa che in questa situazione è da considerare sia il ruolo del bugiardo che del destinatario.
Esiste la bugia quando il destinatario non ha chiesto di essere ingannato; inoltre quando la persona che la dice non ha previamente annunciato la sua intenzione di mentire.
Tecnologie per individuare l’inganno
Tra le tecnologie, il classico rivelatore di inganno è il poligrafo, meglio noto come macchina della verità. È un dispositivo che registra la risposta del corpo mentre il soggetto viene interrogato. Sebbene venga utilizzato in alcuni paesi nei procedimenti giudiziari, in realtà non disponiamo di studi sufficienti a garantire l’affidabilità.
Le emozioni, in breve, sono una fonte preziosa per l’analisi del comportamento, emozioni che esprimiamo o nascondiamo in molti modi. Tra questi è particolarmente importante il linguaggio non verbale. E questo è il campo in cui spiccano gli studi di Paul Ekman e il suo incredibile contributo alla psicologia.
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Ekman, P. (2005).Cómo detectar mentiras: Una guía para utilizar en el trabajo, la política y la familia. Grupo planeta
Espinosa Torres, M.P. y Moreno Luce, M.S. La influencia de las emociones en las expresiones faciales según Paul Ekman.