Dark: il tempo non ci appartiene

"Dark" è stata giudicata la migliore serie Netflix dal prestigioso portale web Rotten Tomatoes. In questo articolo vi spieghiamo perché.
Dark: il tempo non ci appartiene
Cristina Roda Rivera

Scritto e verificato la psicologa Cristina Roda Rivera.

Ultimo aggiornamento: 04 novembre, 2022

La serie TV di fantascienza tedesca Dark è giunta alla sua terza e ultima stagione. Questo thriller è stato giudicato come la migliore serie Netflix dal prestigioso portale web Rotten Tomatoes. Tale riconoscimento non ci sorprende affatto, dato che questa serie è ricca di ottimi contenuti.

Ci porta a fantasticare sull’idea di tempo da un punto di vista scientifico e, al tempo stesso, metafisico; cosa che nessuna produzione cinematografica ha fatto finora, con l’eccezione di Interstellar.

La concezione del tempo presentata nella serie è di tipo ciclico, basata sull’idea dell’eterno ritorno ripresa dalle opere di Friedrich Nietzsche, La gaia scienza e Così parlò Zarathustra. Ma più che una speculazione filosofica, Dark propone la reale possibilità del funzionamento del tempo come un ciclo eterno, con l’assenza della classica concezione di passato, presente e futuro. I personaggi possono quindi spostarsi nel tempo e influenzare gli eventi, prima o dopo che accadano.

Dark: la trama

Dark è stata creata nel 2017 da Baran bo Odar e Jantje Friese. Il modo in cui i viaggi nel tempo abbiano influenzato l’immaginaria cittadina tedesca di Widen è la trama attorno cui ruotano gli eventi presentati. La prima stagione inizia con la scomparsa, nel 2019, di un bambino di nome Mikkel in una grotta dentro un bosco che ricorda la Foresta Nera.

Il bosco è ricco di grotte sotterranee, oltre a ospitare una centrale nucleare che cela alcuni misteri, tra i quali una scoperta scientifica che potrebbe cambiare le sorti dell’umanità.

Jonas, uno degli adolescenti coinvolti nell’incidente, decide di indagare sull’accaduto. Le prime ricerche lo portano a scoprire una correlazione di fatti. Dapprima il suicidio del padre di Mikkel, avvenuto pochi mesi prima, poi la capacità della grotta in questione di alterare la dimensione temporale.

Ma oltre al varco temporale nella grotta, esistono altri metodi per viaggiare nel tempo; alcuni coinvolgono la centrale nucleare, mentre altri verranno svelati nel corso dell’appassionante trama.

Quattro famiglie, un mistero

La storia ruota intorno a quattro famiglie residenti nella cittadina: Kahnwald, Nielsen, Doppler e Tiedemann, in tre diverse linee temporali: 1953, 1986 e 2019. L’anno 2019 è il punto d’inizio dell’azione narrativa e dell’arco temporale principale, ovvero il presente della serie.

Tra una linea temporale e l’altra ci sono 33 anni di differenza e i personaggi interagiscono tra loro spostandosi tra esse. Lo fanno attraverso un wormhole causato da una perdita nella centrale nucleare di Widen.

La concezione del tempo nella storia dell’umanità

Dark presenta la teoria ciclica del tempo, ma esistono molte altre teorie riguardo al concetto di tempo. Qui di seguito riportiamo alcune correnti di pensiero:

  • La teoria dell’eterno ritorno o della ricorrenza eterna è un’idea riscontrabile in diverse civiltà antiche come quella azteca, indiana, greca o egizia per cui gli eventi della realtà oggettiva si ripetono ciclicamente. È la teoria che maggiormente rispecchia quanto spiegato in Dark.
  • Tempo lineare. È la concezione del tempo legata alle religioni ebraica e cristiana, ed è quella ritenuta corretta dalla maggioranza.
  • Pensatori come Louis Auguste Blanqui e Friedrich Nietzsche hanno sostenuto l’idea dell’eterno ritorno: circostanze ed eventi che si ripetono in modo ciclico.
  • Aristotele negava l’esistenza di passato e futuro a causa dell’impossibilità di constatare gli eventi passati e di conoscere quelli futuri.
  • Nell’età moderna troviamo due correnti di pensiero riguardanti la concezione del tempo:
    • la teoria oggettivista che trae origine dagli studi di fisica di Isaac Newton e ritenuta valida fino all’elaborazione della teoria della relatività di Einstein.
    • La teoria soggettivista, proposta da Immanuel Kant, afferma che il tempo è legato alle esperienze individuali. È dunque definito come un costrutto personale. Questa idea trasferisce la concezione temporale al campo della psicologia.
  • I contributi della teoria della relatività di Einstein, della teoria delle stringhe e della ricerca di Stephen Hawking sui buchi neri, di cui si parla anche in Dark, non sono ancora stati del tutto dimostrati nella pratica.
Donna che guarda un orologio.

Il concetto di tempo in Dark

In Dark i viaggi tra le tre dimensioni temporali vengono spiegati con il concetto di wormhole. La perdita di energia dalla centrale nucleare potrebbe aver attivato il wormhole presente nel labirinto di grotte che attraversa la cittadina.

La serie propone un’idea di tempo che non ha una dimensione lineare, bensì è un ciclo infinito basato sul concetto dell’eterno ritorno di Nietzsche. Questa stessa concezione del tempo era condivisa dalle civiltà maya, indiana, cinese ed egizia.

Benché nella serie non venga chiarito se sia possibile viaggiare oltre le epoche rappresentate, sono due i personaggi (Jonas Kahnwald e Claudia Tiedemann) che fanno ritorno al passato. Il loro obiettivo è cambiare gli eventi e distruggere il meccanismo che permette ai diversi protagonisti della serie di viaggiare nel tempo.

Ciò si ricollega a uno dei concetti più importanti della serie: il passato influenza il futuro e il futuro influenza il passato. Tutto è interconnesso. Non c’è inizio né fine, il tempo è come un cerchio nel quale tutti gli eventi coesistono e tutte le realtà temporali sono unite tra loro.


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