Desideri proibiti: la differenza tra pensare e fare
A volte fantastichiamo su cose che ci scatenano sentimenti ambivalenti, su desideri proibiti. Fili di pensiero che appaiono quasi per magia e che nella maggior parte dei casi sono ipotesi un po’ perverse, che per questo non condividiamo, che in fondo non smettono di suscitare in noi un certo desiderio. Identificare questi desideri, che da una parte condanniamo dal punto di vista etico, produce un flusso caotico di emozioni.
Tuttavia, la differenza tra pensare e agire è notevole. Se tutto quello che immaginiamo diventasse realtà, questo vorrebbe dire che avremmo già vinto alla lotteria varie volte ed eliminato tutte le persone che sono entrate nella nostra vita per farci inciampare.
Quando immaginiamo cose positive, come avere più soldi o che l’altra persona stia bene, siamo invasi da emozioni gradevoli. Il che non avviene quando desideriamo il male degli altri o quando fantastichiamo su una persona diversa dal partner. Questi pensieri, di solito, si associano a sentimenti più sgradevoli.
I miei desideri mi fanno sentire in colpa
In molte occasioni quello che pensiamo ci fa vergognare, ci fa sentire in colpa, vogliamo farlo sparire e ci auto-inganniamo dicendoci che questi impulsi non esistono davvero. Ma sono lì ed evitarli non significa farli sparire.
Più tentiamo di scappare da quel desiderio, più questo ci perseguita. È un effetto paradossale, lo stesso che si verifica quando ci imponiamo di non pensare ad un orso bianco e, invece, non riusciamo a smettere di farlo. Più tentiamo di evitare questo pensiero, più forza svilupperà.
Razionalmente sappiamo che pensare qualcosa è ben diverso dal farlo. A nessuno capita di vincere il premio più alto della lotteria solo per il fatto di averlo desiderato o pensato tanto. Tuttavia, la mente non funziona sempre in modo razionale.