Differenze tra Alzheimer e Parkinson

Conoscete le differenze tra Alzheimer e Parkinson? Si tratta delle forme più comuni di demenza e in questo articolo vi diremo tutto sull'argomento.
Differenze tra Alzheimer e Parkinson

Ultimo aggiornamento: 24 settembre, 2020

Conoscete le differenze tra Alzheimer e Parkinson? Prima di tutto, è bene sapere che si tratta delle forme di demenza più comuni. Nello specifico, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Alzheimer costituisce il 60-70% dei casi di demenza.

Si tratta, tuttavia, di due patologie molto diverse che non sempre, tra l’altro, provocano demenza (sebbene nella maggior parte dei casi sia così). Tra il 20-60% delle persone con il morbo di Parkinson soffrirà di demenza.

Lo studio di Buter et al. (2008) pubblicato sulla rivista Neurology, a cui hanno partecipato 233 persone affette da Parkinson, afferma che circa il 60% dei pazienti ha sofferto di demenza nei successivi 12 anni.

Ma cos’è la demenza? L’insieme dei sintomi che si manifestano come conseguenza di un danno o un disturbo neurologico: perdita o indebolimento delle facoltà mentali, in particolare relative all’area cognitiva (come perdita di memoria o alterazioni del ragionamento), comportamentali (alterazioni del comportamento) e della personalità (cambiamenti nella personalità, irritabilità, labilità emotiva, etc).

Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi

Donna anziana assorta nei suoi pensieri.


Le malattie neurodegenerative più comuni: Alzheimer e Parkinson

Raggrupperemo le differenze tra Alzheimer e Parkinson in blocchi, estratti da due manuali di psicopatologia di riferimento: Belloch, Sandín e Ramos (2010) e il DSM-5 (APA, 2014).

Primo blocco di differenze tra Alzheimer e Parkinson

Sintomi cognitivi

La prima differenza tra Alzheimer e Parkinson riguarda le manifestazioni cognitive. Nel Parkinson si verificano degli errori durante il recupero dei dati in memoria, mentre nell’Alzheimer questi riguardano il momento precedente, ovvero la codifica dei dati. La memoria e l’attenzione risultano maggiormente compromesse in caso di Alzheimer.

Sintomi motori

La persona affetta da Parkinson accusa i cosiddetti parkinsonismi, quadro clinico caratterizzato dai seguenti sintomi: rigidità, tremore, bradicinesia (rallentamento del movimento) e instabilità posturale. Al contrario, nell’Alzheimer si tratta di un evento molto raro.

In particolar modo, la rigidità e la bradicinesia sono frequenti nel Parkinson, mentre nell’Alzheimer questi sintomi si manifestano solo occasionalmente. Infine, il tremore è un sintomo tipico del Parkinson, ma raro nell’Alzheimer.

Sintomi psicotici e altri

Entrambe le malattie neurologiche possono provocare altri sintomi oltre a quelli sopraelencati. Per esempio, nell’Alzheimer il delirio compare occasionalmente, mentre nel Parkinson è praticamente assente. Ricordiamo che il delirio è un disturbo di causa organica che colpisce soprattutto la coscienza e l’attenzione.

Per quanto riguarda i sintomi psicotici, entrambe le patologie possono causare allucinazioni visive (più o meno nella stessa proporzione). Possono anche apparire deliri, frequenti nell’Alzheimer e occasionali nel Parkinson.

Sintomi patologici

Le differenze tra Alzheimer e Parkinson sono anche cerebrali (sostanze, neurotrasmettitori, strutture atipiche, etc). Mentre le placche senili, ovvero depositi extracellulari di molecole nella materia grigia, sono tipiche dell’Alzheimer, nel Parkinson compaiono raramente.

Lo stesso accade con altre strutture, come gli ammassi neurofibrillari, frequenti nell’Alzheimer, ma molto più rari in caso di Parkinson.

Mani di persona anziana che tremano.

D’altra parte, il Parkinson provoca con frequenza la demenza a corpi di Lewy. Per quanto riguarda i neurotrasmettitori, sappiamo che la carenza di acetilcolina si verifica spesso nel cervello delle persone che soffrono di Alzheimer, ma di rado nei soggetti con Parkinson.

Infine, il Parkinson è accompagnato da un deficit di dopamina che non si verifica invece nell’Alzheimer.

Secondo blocco di differenze tra Alzheimer e Parkinson

Età e incidenza

Tra le differenze tra Alzheimer e Parkinson possiamo citare anche l’età in cui si manifestano. In tal senso, il Parkinson in genere compare attorno ai 50-60 anni, mentre l’Alzheimer dai 65 anni in su. L’incidenza del morbo di Alzheimer, inoltre,  è superiore a quella del Parkinson. Secondo il DSM-5 (2014), è del 6,4% in Europa.

Tipo di demenza

La persona affetta da Alzheimer accuserà demenza corticale, ovvero che interessa la corteccia cerebrale. Nel morbo di Parkinson, invece, si parla di demenza sottocorticale, dunque delle aree sottocorticali del cervello; questa, inoltre, sarà più tardiva rispetto alla prima.

Le demenze corticali in genere si manifestano con sintomi cognitivi, mentre quelle sottocorticali con sintomi motori. Possono tuttavia apparire insieme, in misura maggiore o minore.

Nella fattispecie, le demenze corticali includono: Alzheimer, demenza frontotemporale, demenza di Creuzfeldt Jacob e demenza a corpi di Lewy; quelle sottocorticali sono il morbo di Parkinson, malattia di Huntington e demenza associata a HIV.

“L’Alzheimer cancella la memoria, non i sentimenti”.

-Pascual Maragall-


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  • APA (2014). DSM-5. Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Madrid: Panamericana.
  • Belloch, A.; Sandín, B. y Ramos (2010). Manial de Psicopatología. Volumen II. Madrid: McGraw-Hill.
  • Buter, T.C., Van den Hout, A., Matthews, F.E., Larsen, J.P., Brayne, C. & Aarsland, D. (2008). Dementia and survival in Parkinson disease: a 12-year population study. Neurology, 70(13): 1017-1022.

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