Disartria: sintomi e cause

La disartria non colpisce solo la nostra parte fisica, ma arriva a modificare i nostri pensieri, sentimenti e comportamenti. Ogni persona può sviluppare sintomi diversi. Per questo è fondamentale intervenire in modo personalizzato.
Disartria: sintomi e cause
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Il linguaggio fa parte della nostra vita quotidiana. È necessario, ad esempio, per comunicare i nostri pensieri agli altri. Vi immaginate incapaci di articolare le parole? Ci sono persone che sperimentano questa difficoltà, perché soffrono di un disturbo chiamato disartria.

Si tratta di un’alterazione neurologica che colpisce la comunicazione e la deglutizione: la persona non è capace di strutturare e pronunciare le parole in modo corretto e, inoltre, ha problemi a deglutire gli alimenti.

Nell’articolo di oggi, vi spiegheremo quai sono i sintomi della disartria, nonché le cause e i trattamenti possibili.

Che cos’è la disartria?

La disartria è un disturbo neurologico che provoca l’alterazione della pronuncia o l’articolazione delle parole. Colpisce i muscoli che regolano questi meccanismi, a causa di una mancanza di tono muscolare, il che rende difficile il controllo e la coordinazione.

Vediamo nello specifico quali sono i sintomi di questa patologia:

  • Problemi a muovere le labbra, la mandibola e la lingua.
  • Difficoltà a controllare il tono di voce.
  • Problemi di respirazione, con la sensazione di avere il fiato corto.
  • Difficoltà a pronunciare.
  • Muscoli estremamente flaccidi o troppo rigidi.
  • Produzione eccessiva di saliva.
  • Linguaggio poco chiaro.
  • Velocità di linguaggio ridotta.
  • La voce può sembrare tesa, aspirata, nasale e rauca.
  • Si verificano problemi legati al soffocamento.
I sintomi della disartria

Tutti questi sintomi fanno sì che la persona interessata da questa patologia soffra anche di un malessere psicologico dovuto alle implicazioni al livello di interazione sociale.

Talvolta, le persone affette da disartria possono arrivare a sviluppare una depressione maggiore. In ogni caso, esistono diverse modalità di disartria. Vediamo quali:

1. Disartria flaccida

Il danno è caratterizzato da problemi nel tono e nel movimento dei muscoli fonatori. La lesione è localizzata nel neurone motorio inferiore.

2. Cerebrolesa

Chiamata anche disartria atassica, si deve a lesioni nel cervelletto. Si evidenzia un’interruzione della coordinazione armoniosa dei movimenti. Si alterano i modelli del ritmo e della mobilità volontaria del linguaggio.

3. Disartria mista

Si tratta della forma più complessa. La disfunzione è solo il risultato delle differenti caratteristiche dei sistemi motori implicati.

4. Modalità extrapiramidale

Può svilupparsi in due tipi di disartria: ipocinetica, caratterizzata da movimenti lenti e rigidi; e ipercinetica, in cui vengono coinvolte progressivamente tutte le funzioni motorie di base.

Nella disartria possono essere colpiti anche i neuroni motori superiori, condizione che determina debolezza e contrazioni muscolari unilaterali. Quando si presentano questi sintomi, si parla di disartria di tipo spastico.

Le cause della disartria

La disartria è causata da una lesione in una zona specifica del cervello, che rende difficile articolare suoni e parole. Le cause possono essere varie:

  • Farmaci. Come sedativi e narcotici.
  • Incidenti. Un trauma cranioencefalico può causare disartria
  • Tumori al cervello.
  • Malattie neurodegenerative. Il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ecc.
  • Encefalite. Ovvero l’infiammazione dell’encefalo causata, nella maggior parte dei casi, da un’infezione.

La disartria può svilupparsi anche a causa di altre infezioni del sistema nervoso centrale, dovute a intossicazione da manganese, arteriosclerosi o per una degenerazione idiopatica (ovvero, di causa sconosciuta).

Le cure per la disartria

Il trattamento per questa patologia è associato a ognuno dei sintomi, pertanto può essere prescritto quanto segue:

  • Terapia di deglutizione. Si tratta di stimolare le labbra, la lingua e la faringe per aumentarne la mobilità e migliorare la deglutizione. Si usano tecniche che incidono sui movimenti della lingua e sulla mimica facciale.
  • Riabilitazione orale. Dipenderà dal paziente, dal suo ambiente, dal tipo di intervento e dal terapeuta. Si tratta di un insieme di tecniche orientate a migliorare l’articolazione del linguaggio, attraverso diversi esercizi con cui il logopedista stimola la partecipazione attiva del paziente. Si procede con stimolazioni articolari per migliorare la mobilità e la coordinazione.
  • Interventi di postura. Si cerca di lavorare su una postura adeguata del corpo per ottenere una corretta emissione dei suoni; l’obiettivo è quello di migliorare l’articolazione, la respirazione e la deglutizione.
  • Adattamento degli alimenti. Consiste nell’offrire alimenti di diversa consistenza per diminuire il rischio di soffocamento. Tuttavia, si ricorda che qualsiasi alimento può causare un problema, pertanto è importante verificare lo stato in cui si trova la persona e adattare il cibo.
  • Interventi di articolazione. Un insieme di tecniche volte a rinforzare e coordinare le guance, le labbra e la lingua. Si lavora con movimenti di estensione, proiezione, lateralizzazione e rotazione.
Logopedista tratta la disartria

Una trattamento interdisciplinare

Per il trattamento di questa patologia è fondamentale l’intervento di diversi specialisti (approccio interdisciplinare), fra cui medici, logopedisti, terapisti occupazionali e psicologi.

In questo senso, è essenziale il lavoro del logopedista, il cui intervento – secondo varie ricerche – è stato correlato a un miglioramento dell’intellegibilità del discorso nei malati di Parkinson, così come al miglioramento della funzione degli organi e dei muscoli che partecipano alla deglutizione.

Conclusione

In sintesi, la disartria causa problemi nei gesti quotidiani delle persone che ne soffrono. Per questo motivo, bisogna osservare con attenzione i sintomi e seguire un piano di intervento adeguato, scadenzato da uno specialista.


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