Disturbi mentali ispirati a personaggi letterari
Il riconoscimento dei disturbi mentali è cresciuto nel corso dell’ultimo secolo. Anteriormente venivano considerati questioni di importanza secondaria o inglobati in una stessa causa.
L’idea che sia necessaria una diagnosi precisa dei vari disturbi mentali è dunque aumentata esponenzialmente. Oggi, infatti, siamo in grado di diagnosticarne diversi, e anche di prevenirli.
Alcuni disturbi mentali sono associati o ispirati a personaggi letterari. Quella che prima era una caratteristica peculiare o una nota di eccentricità di un personaggio, oggi ha un’esatta definizione.
In questo articolo parleremo proprio di alcune patologie ispirate ai personaggi letterari più conosciuti. Come quella di Sharlock Holmes, la Sirenetta o Holden Caulfield.
Disturbi mentali ispirati alla letteratura
Sindrome di Dorian Gray
Il protagonista de Il Ritratto di Dorian Gray soffre di una patologia che rende la sua inquietudine per la perfezione un’ossessione: dismorfofobia. Tale sindrome è caratterizzata da una percezione irreale del proprio corpo. Chi ne soffre pensa che i propri difetti siano evidenti e percepibili dagli altri.
Per di più, la persona accetta con difficoltà il passare degli anni; invecchiare le provoca stress e negatività. Questa ossessione di solito sfocia in rifiuto nei confronti del proprio aspetto e nell’abuso della chirurgia estetica.
Sindrome della Bella Addormentata
Un altro disturbo mentale ispirato a personaggi letterari è quella di Kleine-Levin, conosciuta anche come sindrome della Bella Addormentata.
Colpisce un numero limitato di persone per brevi intervalli di tempo ed è caratterizzata da ipersonnia, ovvero la persona dorme per almeno 18 ore. Di solito viene trattata con stimolatori del sistema nervoso centrale.
Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie (AIWS)
La micropsia colpisce spesso i bambini e di solito scompare durante l’adolescenza. Il personaggio di Alice ne soffre poiché Lewis Carroll, il suo creatore, ne soffriva.
Questa condizione altera la percezione delle dimensioni e della distanza degli oggetti, ma non solo. Il paziente può soffrire anche di epilessia o schizofrenia.
Disturbo da stress postraumatico ne Il ragazzo da parete e Il giovane Holden
Due personaggi letterari incarnano un ritratto credibile di questo disturbo: Charlie e Holden Caulfield.
Patiscono entrambi episodi di ansia e depressione a causa di uno stress molto intenso in seguito a un avvenimento traumatico.
Nel caso di Charlie, tale avvenimento traumatico è un reiterato abuso sessuale da parte di un familiare. Per Holden ha a che fare con la morte del fratello Allie.
Il disturbo da stress postraumatico provoca generalmente sogni o pensieri inquietanti relazionati con il trauma. Tra i disturbi mentali ispirati a personaggi letterari questa interessa con più frequenza i soldati.
Sindrome di Asperger (Sherlock Holmes)
Uno dei personaggi letterari più famosi di tutti i tempi, Sherlock Holmes, soffre di una grave forma di sindrome di Asperger.
Detta sindrome si palesa in un particolare senso della conoscenza, ovvero si dominano solo le informazioni utili per la propria professione. Spesso la persona è ossessionata da tali informazioni.
In definitiva, le è difficile memorizzare informazioni che non riguardano la sua vita quotidiana (come l’anno in cui vive o se la terra gira intorno al sole). Al contrario l’impronta di una scarpa può ossessionarla per giorni.
Bovarismo (Madame Bovary)
Come il personaggio di Flaubert, le persone che soffrono di bovarismo sono insoddisfatte della propria vita, in forma cronica.
Sono deluse rispetto agli avvenimenti futuri che spesso non avvengono come speravano. Ciò provoca loro un senso di frustrazione. Le loro aspettative di solito sono sproporzionate e addirittura impossibili. .
Sindrome dell’accaparratore compulsivo
Nonostante questa sindrome non appaia nel libro La Sirenetta, è presente nel film della Disney. Chi ne soffre tende ad accumulare o acquistare più oggetti possibile.
La sindrome dell’accaparratore compulsivo è un disturbo ossessivo-compulsivo che altera la percezione della quantità di oggetti che appartengono alla persona.
I nostri personaggi preferiti non sono così perfetti come sembra. Sono il riflesso di noi stessi, o perlomeno, prodotto dell’ispirazione al mondo reale. Grazie a numerosi studi, adesso possiamo analizzarli, il che non significa che smettiamo di apprezzarli. Dopotutto, i loro disturbi mentali li rendono unici.