Disturbo fittizio e disturbo fittizio per procura
Il disturbo fittizio e il disturbo fittizio per procura sono due disturbi mentali che fanno parte del gruppo dei disturbi somatomorfi, dissociativi e fittizi.
A differenza delle altre categorie di disturbo fittizio e della maggior parte dei disturbi somatoformi, come l’ansia per la malattia o il disturbo di conversione, il disturbo fittizio per procura minaccia anche la salute di chi circonda il paziente. In questo articolo spieghiamo la natura di queste alterazioni così particolari e pericolose.
I disturbi somatoformi e fittizi hanno molti sintomi in comune. Chi soffre di disturbi somatoformi si preoccupa in modo persistente e ostinato per la propria salute e questa preoccupazione provoca gravi limitazioni nella vita quotidiana.
I disturbi fittizi sono caratterizzati dalla simulazione del disturbo senza apparente tornaconto. Il paziente “desidera essere malato”, anche se in realtà non soffre di alcun sintomo o malattia. Per assumere il ruolo di malato, la persona ha bisogno di presentare una serie di sintomi, quindi tende a provocarli o a simularli.
Per esempio, alcuni pazienti potrebbero voler avere il cancro e assumere così il ruolo di un malato di cancro. Per raggiungere questo scopo, apportano dei cambiamenti estetici come radersi la testa, le sopracciglia, smettere di mangiare per perdere peso e cercano di provocare i sintomi fisici del cancro assumendo farmaci che causano nausea e vomito.
Fittizio non è sinonimo di fingere
È bene chiarire che la simulazione di una malattia per trarre espliciti profitti non è un disturbo fittizio o un disturbo fittizio per procura. Quando una persona esagera i sintomi accusati o si procura una malattia per non andare in prigione, eludere un periodo di duro lavoro oppure ottenere un risarcimento, non soffre di alcuna patologia.
Fa solo finta di avere una malattia, come un bambino che finge di avere mal di pancia e mette il termometro su una lampadina per mostrare alla madre che ha la febbre.
I disturbi fittizi includono aspetti disadattivi e problemi di salute mentale. Chi ne soffre non sceglie di farlo, quindi non ha il controllo sul proprio comportamento. Di seguito analizzeremo i meccanismi che inducono la comparsa del disturbo fittizio.
Differenze tra disturbo fittizio e disturbo fittizio per procura
Sebbene siano due facce della stessa medaglia, questi disturbi differiscono per un aspetto essenziale: il paziente.
Disturbo fittizio: sono malato
Il disturbo fittizio è caratterizzato da una serie di sintomi fisici e psicologici prodotti intenzionalmente per assumere il ruolo del paziente. In questo caso, non è appropriato usare la parola “fingere”.
È vero che si riscontra un’intenzionalità nella produzione dei sintomi, tuttavia, questa è combinata con la necessità imperativa di svolgere il ruolo del paziente, che non è intenzionale.
I sintomi sono esacerbati o indotti. Ad esempio, il soggetto può provare a simulare la leucemia e successivamente simulare i sintomi di una malattia autoimmune. Il disturbo fittizio, o sindrome di Münchhausen, è molto difficile da diagnosticare.
In primo luogo, perché il soggetto non sa di averlo. Sa di non avere quella malattia che cerca di simulare, però non sa che il suo comportamento è caratteristico di un disturbo.
Anche per i parenti è difficile riconoscerlo, dato che molti finiscono per pensare che la malattia sia reale. Inoltre, si tratta di soggetti che cambiano spesso medici e ospedali —come nel caso dei disturbi da sintomi psicosomatici— per non essere scoperti.
Se si sospetta un disturbo fittizio, si raccomanda di mantenere sempre lo stesso medico curante, che dovrà farsi carico di tutti gli esami pertinenti. In questo modo è possibile ridurre i costi sanitari di tutti gli esami a cui l’individuo dovrà sottoporsi, perché si sa che daranno esito negativo.
Disturbo fittizio per procura: l’altro è malato
Come accennato in precedenza, il disturbo fittizio per procura consiste nel tentativo di provocare una malattia ad un’altra persona. Non è ancora ben chiaro il motivo per cui una persona senta l’impulso di fare ammalare un’altra.
Si conoscono tuttavia le strategie messe in atto per raggiungere tale scopo, quali: somministrazione di medicine per peggiorare lo stato di salute e i sintomi come nausea, mal di testa, ossa rotte, soffocamento, non dare i farmaci appropriati affinché una condizione diventi più grave, eccetera.
Il disturbo fittizio per procura è spesso correlato agli abusi sui minori. È una condizione che di solito colpisce le madri, che cercano di far ammalare i propri figli. Infatti i genitori, in particolare le madri, sono il gruppo più colpito dal disturbo fittizio per procura.
Queste fanno di tutto per far ammalare i propri figli, portandoli in ospedale, ricercando il sostegno dei parenti… perché la malattia è una sorta di disturbo socialmente accettato.
La malattia come condizione socialmente accettata
Le persone che soffrono del disturbo fittizio per procura spesso sono madri con una bassa autostima e un concetto di sé gravemente alterato.
La madre fa del male al figlio, che viene ricoverato in ospedale, allo scopo di ottenere il sostegno e l’attenzione degli altri. Un atteggiamento del genere deve essere un campanello d’allarme per gli estranei che le prestano attenzione.
Con questi comportamenti la madre cerca di ottenere quella cura, quell’appoggio e quell’interesse che non sa ottenere in altro modo e di cui ha bisogno.
L’interesse di chi? Dei medici, in primo luogo, e dei parenti, in secondo luogo. Ma perché provocando dei problemi di salute ad un’altra persona?
Numerose indagini indicano che un modo per ottenere questa attenzione è attraverso il danno fisico, perché la malattia è una condizione socialmente accettata.
Se un amico ci dice che ha una malattia ai reni, un’appendicite, una trombosi o un cancro, difficilmente rimaniamo indifferenti e vorremmo accudirlo.
Quando da bambini stavamo male o vomitavamo, di solito ricevevamo cure speciali da parte dei nostri genitori. La persona pensa dunque che il disturbo fisico e la malattia siano un modo sicuro per ricevere cure e attenzioni da parte degli altri.
Chi soffre di disturbo fittizio per procura è un criminale?
Sono stati osservati vari casi di donne che hanno portato in ospedale i figli di poche settimane per problemi respiratori. I neonati hanno trascorso alcuni giorni in osservazione e sebbene non fosse stato rilevato nessun disturbo, alcune notti il loro stato di salute peggiorava.
Attraverso le telecamere di sicurezza, si è scoperto che le madri entravano nella stanza dei bambini con un cuscino per soffocarli per qualche secondo, non con l’obiettivo di ucciderli, bensì di peggiorarne le condizioni e prolungare la degenza.
Alla luce di questi fatti, possiamo affermare che i comportamenti più frequenti messi in atto nel disturbo fittizio per procura sono quelli di abuso sui minori. Possono quindi essere considerate personalità criminali e, di fatto, andare incontro a delle sanzioni penali. Tuttavia, l’etichetta di delinquente non è quella che meglio si adatta alle persone con questa diagnosi.
È la spinta ad ottenere cure e attenzioni, senza essere in grado di porvi rimedio, a portare queste persone a mettere in atto dei comportamenti così gravi e immorali. Tuttavia, si deve alla patologia, non tanto a crudeltà o freddezza. Lo scopo ultimo, di fatto, non è né uccidere né ferire.
Il ruolo del personale sanitario
Per questo motivo, e per le conseguenze che il disturbo fittizio per procura può avere sulla vittima, il ruolo del personale sanitario è fondamentale. È importante avere accesso alle valutazioni e alle cartelle cliniche degli altri ospedali, quantomeno a quelli della stessa zona, in modo tale che tutti i medici possano consultarli.
Trovare la stessa lamentela da parte della stessa persona in cinque ospedali diversi può fornire dei preziosi indizi su un disturbo somatomorfo o fittizio. In questo modo, è possibile anche risparmiare le risorse sanitarie, avanzando una diagnosi che può davvero aiutare le persone che soffrono di questo disturbo.