Donald Ewen Cameron e la psichiatria come manipolazione

Donald Ewen Cameron è conosciuto in alcuni ambienti come "il padre della tortura". I suoi studi e le sue conclusioni sono servite alle più feroci dittature di tutto il mondo per infliggere sofferenze ai loro avversari. I suoi metodi sono agghiaccianti, ma sembra che Cameron l'abbia fatta franca. In cosa consisteva l'atrocità di Cameron? Cosa è successo alle vittime?
Donald Ewen Cameron e la psichiatria come manipolazione
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 20 febbraio, 2023

Sono numerose le polemiche che si aggirano intorno al nome di Donald Ewen Cameron. Da un lato è ricordato come uno dei più importanti psichiatri della storia: è stato presidente della World Psychiatric Association, dell’American Psychiatric Association e della Canadian Psychiatric Association.

Tuttavia, è stato anche protagonista di uno degli episodi più oscuri della storia della psichiatria. Non a caso, in molti ambienti viene ricordato come “il padre della tortura”, perché si ritiene che ci sia lui dietro alcuni dei più barbari esperimenti mentali di cui siamo a conoscenza.

Le atrocità non sono minori quando si verificano nei laboratori e sono chiamate ricerca medica.

-George Bernard Shaw-

Di recente, un gruppo di persone in Canada ha diffuso una raccolta degli atroci eventi in cui è stato coinvolto Donald Ewen Cameron.

La maggior parte sono parenti delle vittime dell’operato di questo psichiatra, che vogliono che quanto accaduto venga reso finalmente pubblico e che la figura di Cameron venga messa al bando, sia dal punto di vista storico che morale.

In questo articolo proponiamo una breve rassegna della vita di Donald Ewen Cameron e delle sua azioni, che sono state a lungo (e continuano ad essere) oggetto di censura e reticenza da parte dei governi canadese e statunitense.

Chi era Donald Ewen Cameron?

Donald Ewen Cameron nasce a Bridge of Allen, una piccola cittadina della Scozia, il 24 dicembre 1901. Studia Medicina all’Università di Glasgow, laureandosi nel 1924, per poi specializzarsi in Psicologia.

Nel 1926 emigra negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio in psichiatria offerta dalla Phillips Clinic, con sede a Baltimora. Successivamente, esercita la professione in varie istituzioni negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, diventando una figura di spicco nel campo della psichiatria.

In quegli anni, Donald Ewen Cameron è autore di diverse pubblicazioni accademiche senza però distinguersi per innovazione e perspicacia. Fino a quando, nel 1937, pubblica un articolo particolarmente sorprendente sull’epilessia.

All’epoca, gli epilettici erano considerati malati di mente. Nel suo testo Cameron parla di taluni trattamenti che, secondo lui, avrebbero potuto portare a dei miglioramenti. Questi trattamenti includevano pratiche come disidratare completamente i pazienti e infettarli con la malaria.

E ancora, l’iniezione indiscriminata di insulina, l’elettroshock e la lobotomia. A partire da questo momento, Cameron mette da parte i suoi testi puramente accademici per inoltrarsi in un campo controverso e crudele.

Un uomo al servizio della CIA

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Donald Ewen Cameron viene reclutato dall’OSS (Office of Strategic Services), l’organizzazione precursore della CIA. Nel 1943 Cameron si stabilisce in Canada per creare il dipartimento di psichiatria alla McGill University di Montreal, divenendo anche direttore dell’Allan Memorial Institute.

In quest’ultima istituzione, tra il 1950 e il 1965, furono condotti diversi macabre esperimenti mentali, diretti da Donald Ewen Cameron. La maggior parte di queste indagini vennero condotte clandestinamente e ampiamente finanziate dalla CIA e dal governo canadese e presero il nome di progetto MKULTRA.

Mentre lavorava per la CIA, Cameron decise di implementare un trattamento di “riprogrammazione” del cervello, servendosi di numerosi pazienti affetti da malattie mentali, tra cui donne con depressione post-partum e bambini schizofrenici.

Il trattamento prevedeva tre fasi: nella prima veniva indotto il coma per un periodo fino a tre mesi o più; la seconda fase consisteva nell’applicazione di elettroshock che provocavano una grave amnesia; infine, durante la terza fase, il paziente veniva isolato in una cella e gli venivano state somministrate alte dosi di LSD.

A quel punto, il paziente era pronto per la “riprogrammazione” della propria mente. Molti pazienti adulti tornavano bambini, al punto da succhiarsi il pollice. Il trattamento li rendeva assolutamente indifesi e incapaci di decidere.

Per questi motivi, Cameron è stato soprannominato “il padre della tortura”, un uomo senza scrupoli capace di spingere al limite le sue ricerche, infischiandosene dei principi etici e morali della professione medica.

Testa di una persona che si divide in migliaia di quadrati neri.


Quello di Donald Ewen Cameron è un crimine contro l’umanità senza conseguenze?

Non si sa quante persone in totale siano state “riprogrammate”. Si ritiene che in Canada le vittime siano state almeno 100, ma ad oggi non si conosce il numero esatto. Certo è che la maggior parte dei pazienti sottoposti a questi trattamenti sono morti o non si sono mai più ripresi.

Finora, il governo nordamericano ha risarcito solamente nove pazienti con danni permanenti. In Canada, 77 vittime hanno ricevuto un risarcimento economico per tale tortura e almeno altri 12 pazienti hanno ricevuto un risarcimento extragiudiziale, ma con dure clausole di non divulgazione.

Poi, nel maggio 2018, per la prima volta le famiglie delle vittime hanno deciso di riunirsi e di intentare una causa contro il governo canadese.

Il loro scopo è che lo Stato ammetta pubblicamente la sua partecipazione a questi eventi, che si scusi per questo e che si impegni a impedire che si ripeta una cosa simile.

Donald Ewen Cameron è morto nel 1967, mentre scalava una montagna, ma pare che il suo prestigio come medico sia rimasto intatto. Non appena si è saputo che era morto, la sua famiglia ha bruciato tutti i file che aveva in possesso.


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  • Pavón-Cuéllar, D. (2017). Psicología y Destrucción del Psiquismo: La Utilización Profesional del Conocimiento Psicológico para la Tortura de Presos Políticos. Psicologia Ciência e Profissão, 37, 11-27.

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