Dormire male, mangiare peggio

Avete mai passato una notte insonne e vi siete alzati al mattino con voglia di dolci? Non siete gli unici. Secondo recenti ricerche, dormire poco peggiora la qualità della nostra dieta.
Dormire male, mangiare peggio
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Sappiamo tutti quanto sia importante dormire bene. Godere di un riposo notturno profondo, continuo e ristoratore permette di affrontare la giornata al 100% e con le facoltà cognitive al massimo. D’altra parte, dormire male non spegne solo le energie, fa anche mangiare in modo impulsivo e malsano.

È successo a molti di noi: se dormiamo a malapena due ore consecutive, al risveglio veniamo assaliti dalla fame. Abbiamo una irresistibile voglia di consumare pasticceria industriale e qualsiasi dolce che troviamo in cucina. Più zucchero, meglio è.

Le scelte alimentari poco sane in tempi di scarso riposo non sono legate al caso. Il cervello risveglia il bisogno di consumare cibi con un carico di glucosio più alto. Lo fa per un motivo ben preciso che analizziamo nelle righe che seguono.

La donna che mangia di notte rappresenta che dormire male fa mangiare peggio.
La privazione del sonno può influenzare l’appetito e le scelte alimentari.

Dormire male: la dieta cambia

I dati scientifici potrebbero sorprenderci: le persone con disturbi del sonno cronici corrono un rischio maggiore di sovrappeso.

Se si dorme male, le abitudini alimentari variano al punto da provocare uno squilibrio ormonale. Gli scienziati hanno constatato anche alterazioni dell’attività cognitiva.

Il legame tra cibo e sonno è chiaramente bidirezionale. Ciò che mangiamo può influire sulla nostra igiene del sonno, così come cene abbondanti e molto speziate o bevande stimolanti si ripercuotono sul sonno.

D’altra parte, ormai da qualche anno, la scienza ci avverte che uno scarso riposo può rendere povera la nostra dieta.

Mancanza di sonno e calo della leptina

La leptina è un ormone responsabile della regolazione dell’assunzione di cibo tramite un segnale al cervello che lo informa che abbiamo già ottenuto abbastanza energie.

In altre parole, grazie a questo ormone, riusciamo a sentirci sazi e a smettiamo di mangiare. Cosa accadrebbe se questo ormone non fosse presente a livelli adeguati nel corpo?

Uno studio dell’Università della Prefettura di Kumamoto in Giappone indica che la mancanza di sonno abbassa i livelli di leptina e aumenta quelli di grelina. Quest’ultimo ormone stimola la sensazione di appetito .

Se si riposa male durante diverse settimane, il risultato è un aumento dell’appetito e un ritardo nell’invio del segnale di sazietà. Il cervello ha bisogno di riposare per svolgere i suoi compiti di pulizia e regolazione ormonale. Se dormiamo 3 o 5 ore, difficilmente riuscirà a completare un simile lavoro.

È stato riscontrato che quando gli adolescenti dormono 6,5 ore a notte (anziché 9,5 ore), optano per un consumo maggiore di zuccheri e carboidrati aggiunti.

Ragazzo assonnato.
I ragazzi dormono sempre peggio e questo ha un grave impatto sulla loro dieta.

Carboidrati e zucchero, per favore

Dormire male altera le preferenze alimentari. Per quale motivo il poco sonno provoca un maggiore bisogno di consumare prodotti zuccherati?

Lo studio pubblicato sulla rivista Sleep e condotto dalla Dott.ssa Kara McRae Duraccio indica che andare a letto tardi favorisce abitudini alimentari malsane nell’adolescente. Questi sente un bisogno più intenso di consumare cibi con un carico glicemico più elevato.

Dormire poco fa sì che il cervello sperimenti un deficit di glucosio, motivo per cui ci spinge a ottenerlo. Secondo il lavoro citato, basta dormire meno di 7 ore per abbandonare frutta e verdura e assumere più carboidrati, dolci, ecc.

Dormire bene per proteggere il cervello e la dieta

La privazione del sonno o dormire meno di 8 ore ha chiare conseguenze sul cervello, ma non sempre diamo importanza a questa realtà.

Le nuove tecnologie, per esempio, hanno ridotto le ore di sonno dei giovani. Alcune ricerche spiegano come il sonno scarso altera l’attività della corteccia prefrontale.

Ciò si traduce in decisioni peggiori a causa della riflessione e maggiore impulsività. Ciò è anche alla base di scelte alimentari meno sane. La gola vince su autocontrollo, raziocinio e forza di volontà.

Dormire male equivale a una giornata in cui tutto andrà storto. Trattiamo il sonno con rispetto e l’importanza che merita.

Miglioriamo le nostre abitudini di vita per assicurarci un sano riposo notturno. Solo così permetteremo al cervello di svolgere i compiti notturni. Dopotutto, il sonno, come diceva Sofocle, è l’unica medicina efficace per tutto.


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