Effetti della caffeina sulle persone depresse

Il caffè contiene una grande quantità di composti antinfiammatori che possono essere particolarmente utili per ridurre l'infiammazione cerebrale associata alla depressione.
Effetti della caffeina sulle persone depresse
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Molte persone non sanno iniziare la giornata senza la loro dose abituale di caffeina. Ma quali sono gli effetti della caffeina sulla salute mentale? Questa domanda ha suscitato l’interesse dei ricercatori e ancora oggi è un aspetto molto studiato.

Per quanto riguarda le persone affette da depressione, sono in molti a credere che la caffeina possa diminuirne i sintomi, mentre altri sostengono che i suoi effetti tendono ad aggravare o a rendere cronica la depressione. Nell’articolo di oggi parleremo proprio degli effetti della caffein a sulle persone che soffrono di depressione.

Caffè e tè: gli effetti della caffeina sul cervello

La caffeina è una sostanza capace di alterare il nostro stato d’animo. È presente in moltissime bevande, fra cui il tè, il caffè, le bevande energetiche e molte altre. È talmente comune che molti di noi dimenticano che si tratta di una droga psicoattiva. Questo significa che gli effetti della caffeina influenzano la funzione cerebrale, lo stato d’animo e il comportamento.

Esistono numerosi studi scientifici che sostengono l’ipotesi che la caffeina sia una sostanza utile a ridurre il rischio di depressione. Ad esempio, un’importante meta-analisi, che include più di 346 mila partecipanti – ha permesso di analizzare la relazione fra la caffeina e la depressione, osservando che la caffeina (e in particolare quella contenuta nel caffè) aveva un effetto protettivo contro l’insorgenza della depressione. Questo studio ha anche rivelato che il caffè è più efficace del tè nella prevenzione della depressione, probabilmente per via del suo maggior contenuto di questa sostanza.

Con un secondo studio, con 330 mila partecipanti, si sono ottenute le stesse conclusioni, dimostrando che il consumo di caffè e caffeina è associato a un rischio significativamente inferiore di depressione. Questi studi hanno dimostrato anche che il rischio di depressione, come risultato dell’ingestione di caffeina, in realtà diminuisce quando i pazienti aumentano le quantità giornaliere ingerite.

Donna che beve una tazza di tè

Le sostanze del caffè che influenzano la chimica cerebrale

Uno dei motivi per cui il caffè sembra essere più efficace del tè nella prevenzione della depressione riguarda alcuni composti presenti in questa pianta, che possono fungere da antagonisti agli effetti negativi della depressione.

Il caffè, infatti, contiene acido clorogenico, acido ferulico e acido caffeico. Queste tre sostanze contribuiscono a ridurre l’infiammazione delle cellule nervose, che si verifica nel cervello delle persone depresse.

Insieme alle sue naturali proprietà antiossidanti, il caffè può agire come antinfiammatorio. Quest’azione può avere un effetto di alleggerimento della sensazione di angoscia e disagio provocata dalla depressione. Il tè verde, con le sue note proprietà antiossidanti, può essere altrettanto efficace per la lotta contro la depressione.

Questa bevanda contiene anche acido folico (vitamina B9), polifenoli e teanina, tutte sostanze che contribuiscono al benessere del cervello:

  • L’acido folico, infatti, è uno stimolante degli stati d’animo positivi.
  • I polifenoli hanno proprietà antidepressive.
  • La teanina contribuisce ad aumentare i livelli di dopamina e serotonina nel cervello.

Quali sono gli effetti della caffeina sul cervello e perché diminuisce il rischio di depressione?

Su un aspetto sono tutti d’accordo: la caffeina è una molecola che ha un enorme potere di alterazione della chimica cerebrale. Il fatto è che non tutti gli effetti della caffeina hanno un effetto sulla depressione. Le attuali teorie sulla depressione sostengono l’idea che questo disturbo si genera a causa di una serie di fattori fra cui si riconoscono: uno squilibrio chimico (neurotrasmissione), un’infiammazione del cervello, condizioni di salute, predisposizione genetica, trauma emotivo o circostanze della vita particolarmente stressanti.

Anche se la caffeina non ha effetti diretti su tutte queste cause potenziali, si possono riconoscere alcuni aspetti principali sui quali può avere un effetto benefico, soprattutto per la sua capacità di agire sul cervello. Da una parte, la caffeina aumenta le sostanze chimiche del cervello che migliorano lo stato d’animo. Inoltre, è una molecola che arriva facilmente al cervello, dove altera l’attività dei neurotrasmettitori coinvolti nella depressione, ovvero la dopamina e la serotonina.

La serotonina è il neurotrasmettitore più strettamente correlato alla depressione. Tuttavia, è stato dimostrato che, a lungo termine, il consumo regolare di caffeina produce un abbassamento dei livelli di questo neurotrasmettitore. Gli effetti della caffeina sulla serotonina, dunque, non sono benefici dal punto di vista di una strategia di prevenzione della depressione.

La caffeina aumenta anche i livelli di dopamina, il neurotrasmettitore associato alla motivazione, la concentrazione e la produttività. Tuttavia, bisogna considerare che un’alterazione dei livelli di dopamina può essere una delle cause delle depressione.

Gli effetti della caffeina sulla depressione sono correlati al miglioramento dello stato d’animo provocato da un consumo regolare di questa sostanza.

Effetto antinfiammatorio della caffeina

Oltre alla teoria dello squilibrio chimico, si sta aprendo un nuovo campo di ricerca sulla depressione; esso sostiene che questo disturbo può essere il risultato di un’infiammazione cronica del cervello. Il cervello ha il suo proprio sistema immunitario, i cui messaggeri – le citochine – possono attivare una risposta infiammatoria, distruggere il tessuto e alterare l’attività cognitiva.

La produzione di citochine proinfiammatorie può contribuire all’insorgere della depressione, l’ansia, la perdita di memoria, l’incapacità di concentrazione, la schizofrenia, il disturbo bipolare e un elevato rischio di suicidio.

Il caffè, che contiene una grande quantità di composti antinfiammatori, può aiutare a ridurre l’infiammazione cerebrale associata alla depressione. Fra questi ricordiamo l’acido clorogenico, l’acido ferulico, l’acido caffeico, l’acido nicotinico, la trigonellina, l’acido chinolinico, l’acido tannico e l’acido pirogallico.

Il rilascio di sostanze antinfiammatorie è un altro degli effetti della caffeina sulla depressione.

Effetti della caffeina come antinfiammatorio cerebrale

I possibili effetti negativi della caffeina sulla depressione

Non tutti gli esperti concordano su fatto che la caffeina abbia un effetto positivo sulla depressione. Molti sostengono, in realtà, che può renderci più vulnerabili. In questo senso, l’ingestione eccessiva di caffè può provocare ansia, mal di testa, aumento della pressione sanguigna, nausea e irrequietezza.

Ognuno di questi sintomi è correlato a una risposta di «lotta o fuga» del corpo. Se questa risposta si scatena troppo spesso a causa della caffeina, può provocare infiammazione e malattia.

Vari studi hanno dimostrato anche una connessione fra l’ingestione di caffè e un aumento della depressione. Ad esempio, in uno studio italiano si è osservato che il consumo di caffeina potrebbe addirittura peggiorare la depressione nelle persone che soffrono di disturbi dello stato d’animo. Questo studio ha evidenziato una tendenza a sviluppare una maggiore ansia, in particolar modo nelle persone che soffrono di attacchi di panico.

Non bisogna dimenticare che la caffeina dà un impulso temporaneo al sistema nervoso. Di conseguenza, le persone depresse possono sperimentare uno sconforto più intenso quando l’effetto della caffeina scompare.

 


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