Effetti della poesia sul cervello
La poesia è il registro più antico della letteratura. Anche se è impossibile attribuirle con esattezza una data alla tradizione orale, possiamo dire quasi con certezza che accompagnato da sempre l’umanità. Ciò ci dà un’idea dell’impatto che può avere il linguaggio poetico sul nostro stato emotivo e cognitivo. Ci si interroga dunque sugli effetti della poesia sul cervello.
Alcuni studi recenti con risonanze magnetiche ci offrono molti indizi sui neuroni e i meccanismi cognitivi coinvolti nell’atto di leggere o ascoltare una poesia.
A differenza di altre letture, che attivano soprattutto il lobo sinistro del cervello, la poesia attiva aree fortemente collegate con l’introspezione. In genere, la risposta emotiva alla letteratura si attiva in are cerebrali sensibili anche alla musica; gli scienziati, tuttavia, hanno notato che è soprattutto l’emisfero destro a essere stimolato dalla poesia.
I brividi dati dalla poesia
Negli ultimi anni sono state condotte diverse ricerche al fine di scoprire gli effetti della poesia sul cervello. L’equipe del Dottor Eugen Wassiliwizky ha raccolto dati relativi a neuroimmagini, risposte fisiologiche e condotta in persone che stavano leggendo o ascoltando una poesia.
Le risposte fisiologiche si concentrarono sull’attività elettrodermica e cardiovascolare del sistema nervoso autonomo. È stato dimostrato che la poesia è capace di scatenare risposte affettive molto intense. Si rivela pertanto un potente stimolo emotivo capace di attivare le aree cerebrali di ricompensa primaria. Per determinare questo dato, è stata misurata la piloerezione, ovvero la pelle d’oca dovuta ai brividi suscitati dalla poesia.
Queste sensazioni derivano anche dalla musica, ma i brividi provocati dalla poesia attivano altre zone del cervello. A ciò si aggiunge un effetto che avviene anticipatamente nel cervello, anche con poesie lette o ascoltate per la prima volta, come conseguenza del ritmo e del riconoscimento dello schema metrico.
Il cervello è progettato per la poesia
L’Università di Bangor nel Regno Unito ha condotto un altro progetto di ricerca sugli effetti della poesia sul cervello umano. Questi studi confermano l’idea che il cervello riconosce anticipatamente le rime e i ritmi propri della poesia.
Questo significa che la musicalità della poesia viene captata dal nostro cervello in modo totalmente inconscio. In altre parole, le proprietà armoniche della poesia sembrano stimolare parti inconsce della mente; ciò suggerisce inoltre una stretta relazione con l’intuizione umana.
Oltre a quanto detto, i partecipanti reagivano maggiormente e meglio alle poesie con determinati ritmi metrici. Nello specifico, è stata registrata l’attività elettrica del cervello una frazione di secondo dopo avere ascoltato l’ultima parola di uno dei versi della poesia.
La poesia dal punto di vista psicologico
Si tratta di un gioco del linguaggio che riesce a raggruppare le parole in modo sorprendente; come quando uno chef mescola ingredienti che mai avremmo immaginato insieme e ottiene sapori incredibili.
La poesia è guidata da un modello che sembra ristabilire il nostro desiderio di ordine. Si basa, di fatto, su precise regole di costruzione: si costruisce un ritmo che poi viene interrotto e poi di nuovo ricostruito.
Il gioco dei significati delle parole, che a volte sono molteplici in una sola, è estremamente stimolante a livello cognitivo. Possiamo leggere una poesia mille volte, ma troveremo sempre nuove sfumature di significato.
Poesia è l’unione di due parole che non si suppone possano unirsi e che formano qualcosa così come in un mistero.
– Federico García Lorca –
Effetti della poesia sul cervello, tutto un mondo da scoprire
In seguito ai dati forniti dagli studi in merito, sembra ormai necessario sensibilizzare la popolazione in merito al potenziale della poesia in quanto piacere estetico.
Nella maggior parte dei casi ci limitiamo a una alquanto scarsa esposizione al meraviglioso mondo della poesia durante l’infanzia, nonché a un approccio troppo analitico di questo genere letterario; ovvero quello fornito in ambito accademico.
Sebbene la scienza si dedichi allo studio dei possibili effetti della poesia sul cervello, quel che è certo è che la poesia è molto più dei dati fornitici da una risonanza. Non provoca solo i brividi e la pelle d’oca osservati dall’equipe di Wassiliwizky.
La poesia conserva ancora un mistero che la scienza a oggi non è riuscita a risolvere: perché un ritmo e un’armonia adeguati possono riuscire a elevare lo spirito. Questa è la nuova sfida per la ricerca.
“La poesia è il sentimento che sovrabbonda nel cuore e trova la sua via d’uscita attraverso la mano”.
-Carmen Conde-