Effetto bandwagon: seguire la massa
Una frase di Eric Hoffer dice “Quando le persone sono libere di fare quello che vogliono, di solito si imitano a vicenda”. Lo scrittore statunitense con la sua citazione critica la tendenza diffusa a seguire le masse senza usare criterio. In altre parole, andare dove vanno tutti, soltanto perché la maggioranza lo fa. In realtà si tratta di un’inclinazione cognitiva conosciuta come effetto bandwagon o effetto carrozzone.
Per la precisione, l’effetto bandwagon consiste nel credere che una cosa sia vera soltanto perché lo crede la maggioranza. Chi presenta questa inclinazione cognitiva non basa il proprio giudizio su evidenze né su ragionamenti logici, bensì solo sul parere della massa. Se in molti ritengono che sia così, così deve essere.
“Curiosamente, gli elettori non si sentono responsabili per i fallimenti del governo che hanno votato.”
-Alberto Moravia-
Coloro che meglio conoscono il potere dell’effetto bandwagon sono i politici. Esistono centinaia di studi che mostrano il modo in cui si approfittano dell’incapacità di ragionare per imporre “verità” fittizie. In fase di campagna elettorale, poi, accade spessissimo. La gente arriva a credere che il candidato in testa ai sondaggi sia il migliore, senza neanche conoscere il suo programma o la validità dello stesso.
Le origini dell’effetto bandwagon
Si dice che il primo ad adoperare consapevolmente l’effetto bandwagon fu nel 1848 l’attore e comico nordamericano Dan Rice. Durante la campagna presidenziale di quell’anno, Rice utilizzò l’espressione Jump on the bandwagon, che può essere tradotto come “salire sul carro dei vincitori”. In altre parole, seguire quello che è di tendenza. Così facendo, Rice aiutò il presidente Zachary Taylor a raggiungere il potere.
Fu proprio in quell’epoca che apparve chiaro il potenziale che una frase come quella poteva avere nel fomentare masse di per sé spente. Si produceva era un effetto domino o a cascata. Funzionava, in altre parole, come una specie di “contagio”. Le persone volevano essere al passo con i tempi, far parte di quello che era di moda.
Pian piano si cominciò a capire che i vantaggi in politica derivanti dall’effetto Bandwagon potevano essere enormi. La gente vuole sempre essere dalla parte vincente, fino al punto di unirsi al carro dei vincitori – che sia in politica o in altri contesti. Così facendo, si costruisce un’atmosfera o un clima in cui tutto tende a supportare chi vince.
L’effetto bandwagon e l’argumentum ad populum
L’espressione latina argumentum ad populum fa riferimento a quelle espressioni false che, tuttavia, coincidono con l’opinione generale della maggioranza. Al riguardo, Carl Sagan disse che una volta venne redarguito dal conducente di un taxi, il quale gli aveva chiesto se credesse negli UFO ricevendo un “no” come risposta. L’autista reagì con rifiuto e scetticismo.
L’uomo, infatti, ritenne che Sagan volesse nascondergli la verità. Se, al contrario, avesse risposto che credeva nella vita extra-terrena, anche se fosse stata una bugia, avrebbe sicuramente ricevuto il beneplacito di quell’uomo, proprio in virtù dell’argumentum ad populum.
Queste affermazioni sono dunque strettamente legate al concetto di bandwagon. I politici e gli esperti di marketing cercano semplicemente di dire alle persone quello che vogliono ascoltare, a prescindere dalla veridicità di tali parole. Così facendo si “uniscono alla moda” e si garantiscono la simpatia di molti.
L’effetto bandwagon comporta anche dei rischi
La questione non è sempre così lineare anche per gli ambiti di potere. Non basta semplicemente diffondere le bugie che la gente vuole sentirsi dire per guadagnarsi l’approvazione della maggioranza. L’effetto bandwagon è in realtà un’arma a doppio taglio, poiché chi raggiunge grande popolarità è anche più esposto di fronte alla massa. Qualsiasi rivelazione contro di lui potrebbe, infatti, avere un effetto devastante per la sua immagine. Le persone prestano molta più attenzione a chi sta sul carro dei vincitori.
Potrebbe anche succedere che uno dei contendenti o degli altri candidati avviino una moda ancora più forte. In questi casi, poiché i seguaci non seguono un leader per convinzione, ma soltanto per via dell’effetto bandwagon, o del carrozzone, potrebbero facilmente voltare bandiera a favore di chi è meno debole in questo gioco. Se un altro candidato riesce a profilarsi come possibile vincente, è possibile che in molti inizino a seguirlo abbandonando la preferenza precedente.
L’effetto bandwagon è stato definito anche “comportamento del gregge”. In termini più spregiativi si può parlare anche di persone “pecorone”. Vale la pena di prenderne consapevolezza per evitare, si spera, di non cadere vittime di questi mendicanti di bugie.